Un capellone la cantava guardando il mondo da un oblò; un pastore kirghiso le chiedeva che cosa facesse in cielo; un’eccentrica signora la sentiva bussare alle porte del buio. Un tizio ci ha persino poggiato il piede, parlando di un gigantesco balzo per l’umanità. Lei, l’avrete capito, è la Luna e delle fasi lunari ha dato la sua interpretazione la collezione Clifton Baumatic di Baume&Mercier.
Come funzionano le fasi lunari
Un preambolo doveroso, perché le fasi lunari sono una complicazione molto amata. Entrate nei quadranti degli orologi a pendolo dal XVI secolo, di norma le fasi lunari (non solo quelle del Clifton Baumatic) sono riportate su un disco mobile a 59 denti, in cui la Luna è raffigurata due volte: 59 denti, pari a 59 giorni, pari a due lunazioni, ciascuna di circa 29 giorni e mezzo.
La ruota delle ore ingrana la ruota conduttrice dell’indicatore delle fasi lunari la quale, una volta al giorno, ingrana il disco a 59 denti facendolo scattare in avanti di un dente. Dopo lo scatto quotidiano, una molla tiene in posizione il disco per evitare scarti.
Senza entrare nel dettaglio per non annoiarvi, ricordo che, per quanto precise, le indicazioni delle fasi lunari operano pur sempre una media perché devono fare i conti con il moto del nostro satellite, tutt’altro che regolare nel corso di un mese per via di differenti fattori, che vanno dalla sua orbita all’attrazione gravitazionale della Terra. Roba da geni dell’astrofisica, quale io non sono.
Se una lunazione/rotazione del disco avviene ogni 29 giorni 12 ore e 2,8 secondi, significa che ci sarà uno scarto di misurazione di +44 minuti per lunazione, quasi 9 ore all’anno. Sistemi più raffinati usano una ruota che arriva anche a 135 denti per una maggiore precisione, ma se ne facciano una ragione gli orologiai: la perfezione non è di questo mondo, men che meno del loro.
Le due lune del Clifton Baumatic
Di solito, le fasi lunari su un orologio mostrano una sola Luna alla volta, ma non mancano pezzi nella cui finestra compaiono entrambe le lune. La scelta è più estetica che funzionale, pensata per tracciare le fasi lunari sui due emisferi terrestri. Nella linea Clifton Baumatic, Baume&Mercier ha introdotto entrambe le soluzioni a seconda della referenza.
Troviamo la finestra con le due lune a ore 6 nei Clifton Baumatic ref. 10547 e 10548, che si differenziano per il materiale delle finiture e della cassa da 42 mm: oro rosa nel primo, acciaio nel secondo. Oltre che dal cielo stellato sullo sfondo, le fasi lunari sono impreziosite da un vetro zaffiro grigio fumé che offusca discretamente la Luna nuova, senza celarla alla vista. Un trucchetto facile facile, ma di notevole resa estetica. Un bravo a chi lo ha pensato.
La finestra è ulteriormente evidenziata dalla corona della data, indicata da una lancetta baricentrica alla finestra stessa. Come in un gioco di specchi, il complesso finestra-datario si riflette nel contatore a ore 12 con i giorni della settimana, per una elegante interpretazione della funzione day-date.
Il quadrante, appunto… Devo dire che pur nell’affollamento dato da finestra, contatore, logo, dicitura Baumatic 5 Days e indici, è insospettabilmente “leggero” e leggibile. Un plauso ai designer di Baume&Mercier, perché il risultato non è così scontato, specialmente su una nuance grigia, per quanto ben laccata e sfumata.
Più bianco non si può
Bianco è invece il quadrante dei Clifton Baumatic ref. 10549 e 10552, che si distinguono tra loro per la presenza del cinturino in alligatore blu (il primo) o del bracciale in acciaio a cinque file (il secondo). Ciò che invece li differenzia dalle precedenti referenze è la presenza solo delle fasi lunari e della data (niente giorno della settimana).
In questo orologio, la finestra delle fasi lunari è la classica mezza bilobata, che lascia vedere una Luna alla volta. Al posto del vetro fumé, la finestra è in continuità con il quadrante bianco effetto porcellana e reca la dicitura Baumatic 5 Days. Anche qui, il tutto è circondato dalla data, indicata da una lancetta questa volta posta tra i due lobi della finestra.
Più spoglio e arioso del precedente, il quadrante è di un candore che abbaglia e, a mio avviso, viene valorizzato di più nella referenza con il cinturino, mentre il bracciale tende a spegnerne la lucentezza. De gustibus…Le anse corte e le dimensioni contenute della cassa vanno a vantaggio della vestibilità e smorzano gli effetti dello spessore dell’orologio, 13,2 mm, dovuto principalmente alla presenza delle complicazioni. Cari maschietti, sotto al polsino della camicia ci sta comodo, anche su polsi sottili.
Un accenno al movimento
Sui movimenti non spenderei soverchie parole, ne hanno trattato degnamente altri colleghi, come potete leggere qui. Naturalmente non si tratta dei medesimi calibri automatici, poiché questi hanno complicazioni in più, ma della medesima famiglia Clifton Baumatic sì. Ossia di quel movimento uscito dalle segrete stanze di Baume&Mercier e della Manufacture Horlogère ValFleurier dopo anni di ricerca e sviluppo.
Cinque giorni di riserva di carica, elevatissima precisione, resistenza ai campi magnetici e affidabilità sono le sue caratteristiche principali. In un altro calibro di manifattura simile a quello del Clifton Baumatic (così definito da Baume&Mercier perché ideato dai propri progettisti e fabbricato in esclusiva con specifiche proprie, anche se non costruito in-house) farebbero lievitare il prezzo dell’orologio in modo sensibile. In questo no.
Il motivo? Il fatto di appartenere a un gruppo consente economie di scala che mantengono i costi di produzione più contenuti. E infatti, anche con queste referenze, Baume&Mercier conferma il proprio approccio “democratico” all’orologeria di pregio (benedetta sia la democrazia…) con un interessante rapporto qualità-prezzo: 4.300 euro per il 10548 e 11.900 per il 10547; 3.950 per il 10549 e 4.100 per il 10552. Tanta roba.
In definitiva, quindi, promuovo senza riserve le fasi lunari della collezione Clifton Baumatic di Baume&Mercier, con una predilezione per la versione day-date. Anzi, se qualcuno mi chiedesse che regalo desidero per Natale… quasi quasi…