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Prada Cup: sulla linea di partenza con Panerai

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Uno degli eventi sportivi più attesi e seguiti dell’anno appena iniziato sarà senz’altro l’America’s Cup. Comincerà a marzo, ma le fasi preliminari – che possono contare su altrettanti accoliti – sono in programma a partire proprio da questa settimana, il 15 gennaio. L’insieme di sfide prende il nome di Prada Cup. Che alla fine proclamerà un vincitore, il quale a sua volta andrà a sfidare il detentore della scorsa America’s Cup. Il tutto si svolge nell’ampia baia di Auckland, in Nuova Zelanda.

Cos’è la Prada Cup

Il marchio italiano di moda tiene dunque a battesimo le qualificazioni, prestigioso ruolo che a lungo in passato era stato ricoperto da Louis Vuitton. Il premio sarà il nuovo trofeo disegnato da Marc Newson, una stilizzazione dell’idea di vento, movimento e leggerezza realizzato in argento da artigiani fiorentini. Niente a che vedere con quello imponente e storico dell’America’s Cup: talmente massiccio e carico di più di un secolo e mezzo di ricordi da essere battezzato dallo humor dei velisti anglosassoni “Vecchia brocca” (Auld Mug).

Nella Prada Cup contemporaneità e tradizione s’incrociano dunque come a un giro di boa. E chi vuole ambire al premio finale (attualmente custodito nello yacht club di Emirates Team New Zealand) deve conquistarsi quello delle eliminatorie. Sfide di vento, velocità, allenamento e tattica che saranno misurate sul campo di regata da quanto di più perfezionato la tecnologia di settore ha oggi a disposizione. E che vede in veste appunto di cronometrista ufficiale – per la prima volta nella storia – il marchio d’orologeria Panerai, pure lui d’origini italiane come Prada.

L’Italia nel mondo

Un binomio, quello fra Prada e Panerai, che sarà un eccellente ambasciatore nel mondo della creatività e dell’industria del nostro Paese. Anche perché la manifestazione – fin dal 1983 con Azzurra prima, e poi nel 2001 con Luna Rossa a fianco di Oracle e New Zealand – aggancia da sempre al televisore milioni di spettatori, sparsi tra i cinque continenti. Quest’anno forse ancora di più. Già in tempi non sospetti infatti la gente seguiva le regate internazionali a distanza, dagli schermi tv e computer. A maggior ragione, in epoca di pandemia, la vela della Prada Cup sarà meno penalizzata dalla mancanza di pubblico in presenza rispetto ad altri eventi sportivi.

Un binomio, ancora, che non passerà inosservato, data la possibilità degli sponsor di rimanere a lungo in vista su vele ed equipaggiamenti, inquadrati in gara senza le forzature che avvengono in altre competizioni. Tant’è vero che l’orologeria partecipa da molto tempo ormai all’America’s Cup. E se quest’anno è la prima volta per Panerai, nell’albo d’oro delle presenze risultano anche Tag Heuer, Omega, Girard-Perregaux, Audemars Piguet e Ulysse Nardin.

Tecnologia wow

Tutte le discipline sportive investono molto sull’innovazione degli equipaggiamenti, dei ferri del mestiere e dei mezzi da competizione; ma le regate dell’America’s Cup sembrano avere una marcia in più. Forse perché, con la loro scadenza ogni quattro anni, rendono il divario tra le varie tappe del progresso più vistoso rispetto ad altri ambiti. Sta di fatto che a ogni nuova edizione si rimane meravigliati davanti alle imbarcazioni messe in acqua. Dai velieri eterogenei, tutti tele, cime e legni delle prime edizione dal 1851, si è via via aggiustato il tiro su regole e prestazioni, arrivando oggi all’utilizzo di compositi strutturali che assicurano risultati d’altissimo livello.

Le imbarcazioni in regata, dopo la scorsa esperienza con i catamarani, si chiamano AC75. Sono monoscafi di oltre 20 metri caratterizzati da due “ali” mobili laterali (foil), che permettono loro di navigare sollevati dalla superficie del mare, fino a raggiungere l’incredibile velocità di 50 nodi. In gara, attesi al varco dal defender Emirates Team New Zealand, ci sono gli equipaggi di Luna Rossa Prada Pirelli, Ineos Team UK e American Magic, con investimenti che si aggirano sui 100 milioni di euro ciascuno.

In questa situazione, Panerai sale a bordo della Prada Cup e di Luna Rossa con tutte le carte in regola. Non solo per avere una di certo non improvvisata, ma storicamente dimostrabile, consuetudine con il mare. (Iniziata, per inciso, già sul finire dell’800 come officina meccanica specializzata in strumentazione subacquea; e poi approdata, verso il 1930, con la fornitura d’orologi da immersione per gli incursori di marina italiani). Ma anche per aver indirizzato in questi ultimi anni gran parte delle proprie risorse verso lo sviluppo di materiali innovativi, altamente tecnologici, alla stregua degli scafi partecipanti all’America’s Cup.

Il nuovo Luminor Luna Rossa

Proprio per sottolineare il ruolo di Official timekeeper della Prada Cup e di Official sponsor del Team Luna Rossa, Panerai ha lanciato una serie di 250 esemplari del Luminor, in cui concentra il meglio della propria produzione attuale. Subacqueo fino a 10 bar, il Panerai Luminor Luna Rossa Gmt – 42 mm monta un movimento automatico di manifattura con 3 giorni di autonomia e secondo fuso orario. La cassa dal diametro di 42 millimetri in titanio sabbiato ha la lunetta in Carbotech, il fondello personalizzato e il quadrante in Scafotech.

Si tratta di un composito ad alte prestazioni, realizzato partendo dai residui in fibra di carbonio della lavorazione dello scafo del team italiano. Un materiale sostenibile, interamente riciclato, poi consolidato da un polimero high-tech. Sul quale risalta a chiare lettere anche l’esplicita scritta Luna Rossa Challenger 36th America’s Cup. A sancire l’avvenuto passaggio di Panerai dalla sponsorizzazione del circuito delle barche d’epoca a quello della Formula 1 del mare.