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Locman 1960 Fasi Lunari: tra “Dolce Vita” e… San Francesco

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C’è un celeberrimo detto, pare di origine orientale, che più o meno tutti conoscono e che recita: «Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito». Mi è venuto in mente osservando il nuovo Locman 1960 Fasi Lunari, perché sarebbe sciocco guardarsi il dito mentre si osserva la complicazione di un orologio così pulito e alla moda.

Il bello della vita

La scelta di Locman di inserire le fasi lunari all’interno di una collezione come la 1960 ha una sua logica. È infatti considerata la complicazione più elegante e una tra le più affascinanti (non mi soffermo sul suo funzionamento, ne ho già parlato qui). E la 1960 è, tra le linee del marchio elbano, quella che fa dell’eleganza il proprio tratto distintivo.

Nata nel 2015, la collezione 1960 ha nel nome la dichiarazione d’intenti del proprio Dna orologiero. L’ispirazione è infatti quella della magnifica decade che è sinonimo di spensieratezza, gioia di vivere, voglia di costruire e di godere e che, in Italia, è identificata con la “Dolce Vita”. Un modo di essere e di esistere estremamente chic, come dimostrano le linee degli orologi che in quegli anni furono creati e ancora oggi sono oggetti del desiderio per gli amanti del vintage.

A quelle linee rimanda il Locman 1960 fin dalla sua creazione, prima con il solo tempo, poi con il cronografo, la gran data e infine con le fasi lunari. Quadranti monocromi, indici a bastone, lancette sottili, datario discreto (quando presente) sono dettagli che caratterizzano la collezione e che la rendono interessante per chi è alla ricerca di un dress watch fuori dal coro.

Semplicità al potere

Detto questo, la smetto con le divagazioni fini a se stesse e mi concentro sul Locman 1960 Fasi Lunari. Un orologio che non tradisce la pulizia delle forme e la facilità di lettura dell’ora proprie della collezione. Il quadrante, disponibile in versione bianca smaltata o grigia con lavorazione soleil, è arioso ed essenziale, di una frugalità francescana.

Mi si perdonerà la citazione in odore di santità, ma come definire altrimenti uno spazio che i designer di Locman hanno spogliato di tutto il superfluo, persino della lancetta dei secondi, in modo che la vista cada sulle fasi lunari?

La finestrella è posta a ore 6 ed è concepita con il classico design bilobato, in modo che vi possano scorrere le quattro fasi della Luna – nuova, crescente, piena e calante – che si susseguono nell’arco dei 29 giorni, 12 ore, 44 minuti e 3 secondi del mese sinodico. Un modo figo e scientifico per definire il tempo impiegato dal nostro satellite per riallineare la propria posizione con il Sole e la Terra, dopo aver compiuto una rivoluzione intorno a quest’ultima.

I dettagli tecnici del Locman 1960 Fasi Lunari

La finestra non è enorme ma ritengo che non anneghi più di tanto in un quadrante la cui ariosità è ampliata dalle dimensioni della cassa (41 mm) e dalla lunetta sottilissima. A mio gusto l’avrei abbassata un po’ verso l’indice delle 6 – ma temo che i vincoli del calibro non l’abbiano permesso -, per bilanciarla con la scritta Locman Italy posta nella metà superiore del quadrante. Però, chi sono io per dettare la linea ai signori dell’Elba?

L’orologio è animato da un calibro al quarzo che muove, naturalmente, anche le fasi lunari; e che è alloggiato in una cassa disponibile sia in acciaio lucido, sia in acciaio con trattamento Pvd Rose Gold. La prima è abbinata al quadrante bianco e a un cinturino in pelle marrone con fibbia ad ardiglione. La seconda, al quadrante grigio e a un cinturino in pelle grigia, sempre con ardiglione. Per chi non ama l’ardiglione (de gustibus), sarà disponibile anche il bracciale in acciaio in maglia milanese.

Una questione di valore

Sui cinturini e sui bracciali spendo volentieri una parola in più. Non dimentichiamo che Locman nacque a metà degli anni ’80 come pellettiere e quindi ha un’attenzione altissima nei confronti dei pellami che usa. Lo posso confermare in prima persona, avendone più volte provato al polso gli orologi. Quello che per molti brand è un dettaglio, il cinturino, per il marchio elbano è un punto imprescindibile per definire la qualità delle proprie creazioni. E anche i bracciali in maglia milanese hanno una morbidezza che si trova di norma in pezzi di valore ben superiore.

Il valore, appunto. La scala prezzo dei Locman 1960 Fasi Lunari attualmente disponibili parte dai 269 euro della versione acciaio con cinturino per arrivare ai 299 della versione Rose Gold, sempre con cinturino. Prezzi in linea con l’offerta del marchio e della collezione 1960 in particolare, ampiamente giustificati dalla presenza di un movimento al quarzo e non di un calibro meccanico.

Ma valore e prezzo sono concetti differenti e non sempre collegati in modo che al crescere del primo cresca anche il secondo. Come nel caso del Locman 1960 Fasi Lunari. Il brand fa dell’accessibilità uno dei propri punti di forza, a fronte di finiture di buon livello e a complicazioni tutt’altro che banali, come appunto le fasi di Luna (usate già nel Montecristo Moon). Un approccio che si ritrova in un orologio come questo, sobrio e, come l’ho definito prima, “francescano”. Del resto, il poverello di Assisi non la chiamava forse Sorella Luna?