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Longines Silver Arrow, una freccia dal passato

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La casa della Clessidra alata continua a ricercare e a proporre modelli della sua ricca storia. Dagli anni Cinquanta, ecco il Longines Silver Arrow. Ispirato dal mito della velocità

Un orologio che si chiama come un’auto ma che ha per emblema un aereo. Che guarda al futuro ma che arriva dal passato… Parlando del nuovo Longines Silver Arrow ce n’è a sufficienza per sentirsi più confusi di un camaleonte in una scatola di Smarties. Basta però mettere gli argomenti in fila, come tanti piccoli indiani, e le cose sembreranno più chiare.

Intanto abbiamo spoilerato: il protagonista dell’articolo è il Longines Silver Arrow, presentato a fine febbraio insieme ad altre novità del primo semestre 2021, e in arrivo nei negozi nei prossimi giorni. Un orologio che più vintage non si può, come da alcuni anni a questa parte è nelle corde di Longines, forte di un archivio storico ricco quanto una biblioteca benedettina.

Perché se gallina vecchia fa buon brodo anche in orologeria, c’è però gallina e gallina. Fuor di metafora: se l’orologio ispiratore ha una storia, allora ci sono buone possibilità che anche la riedizione abbia qualcosa da dire. E, a proposito di orologi ispiratori, vediamo da dove arriva questo Silver Arrow 3.0.

Il Longines Silver Arrow e la 24 Ore di Le Mans

Per scoprirlo, facciamo un salto indietro di oltre 65 anni. Correva infatti il 1955 quando, nelle stanze della manifattura di Saint-Imier, era tutto un ribollire di cervelli per trovare nome a un nuovo, avanguardistico orologio. Longines organizzò infatti un concorso d’idee interno per battezzarlo. E, alla faccia di chi dice che gli svizzeri sono noiosi e privi di fantasia, arrivarono sul tavolo della direzione circa 450 proposte.

Si dice che il nome prescelto, Silver Arrow, fosse stato proposto in omaggio alle “Frecce d’Argento”, le Mercedes Benz che nella prima metà degli anni ’50 facevano man bassa di vittorie in Formula 1 e sulle strade del mondo. Certo, dare a un nuovo orologio il nome di un’auto che proprio nel 1955 aveva falciato centinaia di spettatori in un incidente alla 24 Ore di Le Mans, ammazzandone 83, non era proprio di buon auspicio per il successo commerciale.

Evidentemente, però, in Longines la superstizione non ebbe la meglio sul marketing. E vinse il proposito di legare il nuovo pezzo al concetto di velocità, caro ai marchi di orologeria e affine a un mondo che voleva lasciarsi alle spalle la tragedia del secondo conflitto mondiale prima possibile. Al concetto di velocità, al nome di un’auto, ma utilizzando come emblema… un aereo.

Auto o aereo?

Un aereo che, riprodotto sul fondello del Silver Arrow, aveva effettivamente la forma di una freccia, con la configurazione con ala a delta e fusoliera allungata. Un aereo, però, con tutta probabilità frutto della fantasia dei creativi di Longines, visto che l’unico apparecchio con ala a delta di quel periodo dovrebbe essere l’Avro Canada CF-105 Arrow. Che debuttò però dopo, nel 1957, e che aveva una deriva diversa da quella del Silver Arrow dell’orologio.

Insomma, un aereo che con le sue linee futuristiche era più un simbolo ideale di velocità che un ritratto dal vero. In ogni caso, qualcosa di molto caratterizzante se, dopo 65 anni, Longines lo accosta ancora all’orologio attuale. Al quale finalmente arrivo, dopo questa divagazione da secchione. Non prima però di aver ricordato che il Silver Arrow era già comparso in riedizione una dozzina di anni fa. Ecco perché ho definito l’attuale come 3.0.

Prodotta in quantità limitate tra il 2009 e il 2010, la referenza L1.647.4.72.3 differisce dall’ultima nata per diversi dettagli. Principalmente per la presenza del datario, le lancette cosiddette dauphine, la lavorazione degli indici e l’incisione sul fondello piuttosto anonima: al posto dell’aereo ci sono una stella e una freccia un po’ striminzita.

Longines Silver Arrow: trova le differenze

Molto più filologico è invece l’orologio appena presentato da Longines, che ha scelto di riproporre un esemplare più pulito, senza datario e con lancetta dei secondi centrali. Tra i ’50 e i ’60 non sono infatti mancate versioni del Silver Arrow con la data al 3 e altre con i piccoli secondi al 6.

Diretti discendenti del modello del ’56 sono gli indici lavorati e le lancette cosiddette a gladio, entrambi rivestiti di Super-LumiNova. Il giro dei minuti, invece, è separato dagli indici da un sottile anello incavato, che non era presente nella referenza originaria.

Dettagli da precisetti, sì. Che però rendono l’idea di come il marchio abbia cercato una maggiore aderenza al modello originario di quanto non abbia fatto con l’orologio del 2009. Un esempio? L’assenza della scritta Automatic sul quadrante. Presente nella referenza L1.647.4.72.3, per ovvi motivi non c’era 65 anni fa, essendo quell’orologio a carica manuale.

Il calibro e un dubbio sulla lunetta

Per equipaggiare il Longines Silver Arrow 2021, i tecnici hanno scelto uno dei cavalli di battaglia della casa della Clessidra alata: il calibro L.888.5 nella variante ND (no data). Un movimento super-collaudato, su base Eta 2892, che nella variante con data equipaggia alcune referenze della collezione HydroConquest; mentre nella configurazione L.888.4 è ampiamente utilizzato nella Conquest e nella Spirit. Segno di un’affidabilità che ha indotto il marchio a garantire l’orologio per cinque anni.

Tutto molto bello, quindi? Quasi. Perché di fronte ai tanti segni più, il Longines Silver Arrow ha a mio avviso anche un segno meno: le dimensioni della lunetta. Il diametro della cassa da 38,5 mm – lo standard per gli attuali dress watch di Longines – non è un’esagerazione, anzi, veste bene anche i polsi più smilzi come il mio, che dai 42 mm in su possono essere in imbarazzo. Peccato, però, che l’originale fosse di 34 mm e avesse una lunetta sottile che lo rendeva più elegante di quella attuale, secondo me un po’ ingombrante.

Fermo restando che oggi una cassa da 34 mm non avrebbe mercato, va considerata anche la questione del calibro. Nei 34 mm, che sono oramai tutti al femminile, attualmente Longines incassa movimenti al quarzo, ma utilizzarne uno per il Silver Arrow sarebbe stata una bestemmia. Montare uno dei vecchi movimenti automatici dei Conquest 34 mm fuori catalogo sarebbe stato un impoverimento. Sviluppare un calibro apposta per questo orologio, una strategia senza senso dal punto di vista industriale.

Con buona pace dei puristi o dei nostalgici che quindi devono farsi andare bene la cassa da 38,5 mm – magari uno sforzo per assottigliare la lunetta si sarebbe potuto fare. Chiudiamo, come sempre, con il vil denaro. Il Silver Arrow costa 1.950 euro. Adeguato alla scala prezzo di Longines, bilanciato con la qualità dell’orologio. Il camaleonte di cui sopra sarà adesso un po’ meno confuso?