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I cinturini in Velcro® di Omega, un plus per lo Speedmaster. E non solo

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Una piccola-grande novità presentata da Omega per questo 2021? I cinturini in Velcro® per il Moonwatch. O meglio, indicati per tutti gli orologi sportivi, ma lanciati sull’esemplare più adatto al caso: lo Speedmaster Moonwatch Master Chronometer. Un po’ perché sono marchiati Nasa, e un po’ perché probabilmente rientrano nel generale aggiornamento di cui è stato oggetto di recente il celebre cronografo. Che lo scorso gennaio ha appunto ricevuto l’ambita certificazione del Metas.

Un retaggio del passato

I nuovi cinturini in Velcro® di Omega si rifanno peraltro a quelli montati sui Moonwatch delle missioni spaziali del passato. È risputo infatti che l’Omega Speedmaster ha fatto parte della dotazione fornita dalla Nasa agli equipaggi dei programmi Gemini e Apollo, tra gli anni ’60 e ’70. Noi ne abbiamo già parlato in modo approfondito qui. E quei cronografi erano fissati saldamente, in totale sicurezza, alle tute degli astronauti proprio con i cinturini in Velcro®.

Li si vede benissimo nelle numerose foto d’epoca, scattate durante le passeggiate spaziali o le esplorazioni del suolo lunare, nei dietro le quinte delle simulazioni come nei ritratti ufficiali. E tuttora, a mezzo secolo di distanza, quei reperti originali conservano i loro lunghi cinturini in Velcro®, dall’aria stra-vissuta ma incredibilmente intatti e funzionali. Merito proprio del materiale con cui sono stati fabbricati, nylon e poliestere. Praticamente indistruttibile e capace di adattarsi al volume delle maniche pressurizzate.

Ma cos’è il Velcro®?

Ancora oggi del resto il Velcro® è molto diffuso. Chi non lo conosce? Basta nominarlo per pensare subito al sistema di chiusura ultraresistente utilizzato soprattutto nello sportswear, nell’abbigliamento tecnico e in tantissimi accessori. Pochi sanno però che Velcro in realtà è il marchio registrato dell’azienda produttrice. Specializzata nella fabbricazione “di una serie di prodotti di fissaggio a base meccanica, compreso il sistema di chiusura a strappo in tessuto, commercializzato con l’omonimo marchio”, come dice Wikipedia.

Il sistema fu inventato nel 1948 da un ingegnere svizzero, Georges de Mestral, che lo brevettò nel ’55 e lo lanciò sul mercato alla fine degli anni Cinquanta. Pare che l’idea gli venne dopo una passeggiata in campagna: tornato a casa, vide che agli abiti si erano attaccati dei fiori di bardana. Si incuriosì e li guardò al microscopio: si accorse allora che i calici dei fiorellini terminavano con uncini minuscoli, capaci di incastrarsi in ogni minimo appiglio. Perfino nella trama dei tessuti.

De Mestral riuscì a riprodurre in laboratorio quei minuscoli uncini su un nastro di stoffa, da accoppiare a un altro nastro di stoffa composta da asole altrettanto minuscole. Mise a punto così lo speciale sistema di chiusura a strappo in cui le due strisce sono in grado di aderire perfettamente l’una all’altra finché non sono separate da un’azione meccanica. Al cotone usato inizialmente, l’ingegnere preferì poi fibre sintetiche, più consone e resistenti. E chiamò la propria azienda Velcro, dalle prime lettere della parola francese velour, cioè velluto, e crochet, uncinetto.

I tre cinturini in Velcro® di Omega

Scaduto il brevetto, numerose aziende cominciarono a produrre imitazioni del Velcro, più o meno di qualità. Sono invece realizzati rigorosamente nel materiale originale i nuovi cinturini Omega oggetto di questo articolo. Che sono tre e si distinguono per il colore: bianco, argento o nero. Il primo ricorda le tute spaziali delle missioni Apollo e il cinturino dello Speedmaster Alaska Project; (quest’ultimo, testato da Omega alle gelide temperature del 49° Stato degli Usa e studiato per un’ipotetica missione Nasa sul lato oscuro della Luna, rimase a livello di prototipo).

Il secondo invece si rifà alle tute degli astronauti delle missioni Gemini e Mercury. Il terzo è il più simile a quelli realmente utilizzati dalla Nasa. Ovviamente i tre nuovi cinturini in Velcro® di Omega sono più curati dei loro precedenti storici, meglio rifiniti e decorati da scritte e loghi. Li si trova già in vendita nelle boutique monomarca, dai rivenditori autorizzati e sul sito ufficiale a un prezzo di 200 euro l’uno. E sono l’ideale durante qualsiasi attività sportiva, anche senza andare sulla Luna.