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Bioceramic: Carlo Giordanetti racconta il nuovo materiale di Swatch

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Evoluzione continua. Sei mesi dopo il lancio della prima collezione in plastica biogenerata, in casa Swatch è arrivata la Bioceramic. Un materiale composto per due terzi da polvere di ceramica e un terzo da bio-plastica. Proprio quella della collezione Bioreloaded, ricavata dall’olio di semi di ricino.

«Stiamo ragionando da anni sui nuovi materiali. A partire dal mais, che non riusciva a mantenere la rigidità di base», racconta Carlo Giordanetti, Consigliere di amministrazione di Swatch. «C’è voluto molto tempo. Anche perché il sistema costruttivo degli Swatch, basato su un modulo a iniezione di precisione millimetrica, non si “accontenta” di un materiale qualunque. Richiede infatti che il materiale iniettato mantenga le qualità di prodotto tipiche del marchio: resistenza agli urti, agli choc e ai cambiamenti di temperatura».

Dalla bioplastica alla Bioceramic

La risposta è arrivata dai semi di ricino (quelli dell’olio imposto qualche generazione fa come purga stagionale). «Una pianta che non toglie terreno all’agricoltura tradizionale», sottolinea Giordanetti. «Dall’olio processato otteniamo un microgranulato che, una volta fuso e unito ai pigmenti di colore, riesce a mantenere le qualità standard della plastica Swatch. Siamo partiti dalla parte hard dell’orologio. Per i cinturini abbiamo trovato un materiale leggermente diverso, della medesima origine».

La collezione Bioreloaded ha dato il là. «Ha scatenato la voglia di andare oltre, immaginare altro. E, visto che la bio-plastica funziona così bene, abbiamo avuto un boost di energia che ci ha permesso di arrivare in sei mesi alla bioceramica». Un mix in cui la ceramica porta maggior resistenza agli agenti esterni e resilienza ai graffi (rendendo l’orologio ancora più longevo degli altri Swatch). Mentre la plastica biogenerata, con le sue caratteristiche di flessibilità ed elasticità, ne riduce la fragilità. Una combinazione che è una provocazione. «Volevamo trovare una soluzione che ci consentisse di realizzare un prodotto globale con la ceramica, materiale nobile solitamente associato a beni di lusso. Con un costo Swatch», spiega Giordanetti, che in Swatch ha ricoperto negli anni svariati ruoli, tra cui quello di Vicepresidente marketing.

Il Big Bold in Bioceramic

Online e negli store aperti, il Big Bold Next in Bioceramic (primo di una lunga serie di Swatch realizzati nel nuovo materiale) è in vendita da oggi a 125 euro, contro i 95 euro del Big Bold tradizionale. Ed è proprio la speciale miscela a fare la differenza, non solo di prezzo. Perché la bio-plastica rende la ceramica meno rigida, e quindi meno soggetta a ipotetiche fratture. Mentre la ceramica, oltre a una grande resistenza, rende l’orologio piacevole al tatto, quasi setoso, e particolarmente termosensibile, capace cioè di adattarsi alla temperatura corporea.

Prosegue la rivoluzione Swatch: 37 anni fa la creazione del suo innovativo processo industriale; poi, nel 2013, il lancio della collezione Sistem 51, realizzata con soli 51 elementi. E ora la Bioceramic, che ha portato qualche trasformazione anche nei laboratori Swatch. «Sono stati introdotti nuovi miscelatori in grado di gestire la miscela alla perfezione nel momento in cui va iniettato il granulato, tenendo conto della pigmentazione dei due materiali», conferma Giordanetti.

La reattività di Swatch

Ma non è solo un’impressione. Nell’anno della pandemia e della crisi globale, Swatch sta dando la carica. «Il marchio è nato in un momento di stallo, se non di recessione dell’industria orologiera e dunque dell’intera economia svizzera. È nel Dna aziendale la capacità di cogliere le sfide con particolare rapidità nei momenti di crisi, di fatica e immobilità. Certo, ci aiuta essere parte di un gruppo con canali verticali e un dipartimento interno di ricerca e sviluppo. Ma è anche vero che noi di Swatch lavoriamo molto bene sotto stress».

Un anno di chiusure ripetute delle serrande hanno sicuramente impattato sul bilancio di un’azienda con più di 500 negozi nel mondo. L’e-commerce ha compensato in maniera importante (sebbene non annullato) il calo del retail. Confermando quella voglia di piccole gratificazioni che un prodotto facile e gioioso come Swatch – tipicamente colorato, quasi un divertissement che ci riporta all’infanzia – è in grado di appagare.

«Ne abbiamo avuto chiara dimostrazione a marzo, con la collezione lanciata assieme al MoMA: sei orologi ispirati a opere di grandissimi nomi della storia dell’arte. In un momento in cui i negozi erano chiusi quasi dappertutto, non siamo stati dietro agli ordini. Quegli orologi che ci hanno ri-portato al museo, mentre non ci potevamo andare, forse anche per la loro leggerezza e un pizzico di follia, hanno superato le più rosee aspettative di vendita», rivela Carlo Giordanetti. «Questo dimostra anche che avere uno Swatch fa venire voglia di averne un altro. Sebbene tutti ricordino ancora dove hanno conservato il loro primo Swatch».

E siamo solo all’inizio…

Rassicurazione agli appassionati: la casa svizzera non intende mettere da parte la plastica. «Non rinneghiamo la plastica tradizionale, che ci permette di fare cose straordinarie a livello cromatico. E ci assicura uno dei nostri must: la trasparenza, difficile da ottenere con la bioplastica, impossibile con la ceramica», precisa Giordanetti. Comunque, è chiaro che il lancio del Big Bold Next in Bioceramic è solo l’inizio.

«Abbiamo scelto di cominciare da questo grande orologio (cassa da 47 mm di diametro) dal design architettonico, in versione naked, che ci permette di valorizzare la capacità di definizione della ceramica, di estrema precisione negli angoli e in tutte le linee costruttive», spiega ancora Giordanetti, parte attiva nel team di sviluppo dei prodotti e del design del brand. «Abbiamo realizzato dei “nudi” che, grazie alla trasparenza del quadrante (elemento distintivo del Big Bold), lasciano visibili movimento e struttura dell’orologio». Il cinturino, il vetro e la loop sono invece realizzati in plastica di origine biologica.

Cinque i colori di lancio del Big Bold Next in Bioceramic: bianco e nero (i must have), grigio (colore Pantone dell’anno), azzurro cielo e rosa (colore della stagione). «Siamo cascati appieno nella tendenza di colori pastello polverosi, dalla bella densità. Tra maggio e giugno arriveranno i colori estivi: più vivaci, anni ‘80. Da giugno alla fine dell’anno introdurremo un orologio in bioceramica in tutte le nostre collezioni, a cominciare da un New Gent più grandino, con cassa di 41 mm, dallo Skin e dagli altri modelli più iconici», annuncia il manager.

La ricerca continua

Il team di ricerca e sviluppo, intanto, lavora alacremente su nuovi materiali. «Adesso è scattata la voglia di trovare i materiali più interessanti per ciascuna esigenza. Perché no? Anche per un nuovo acciaio. Conosciuti come creativi del design e della decorazione, oltre che innovatori sui movimenti, ora vogliamo fare grandi cose anche nella ricerca di nuovi materiali», dichiara Carlo Giordanetti.

Lo dimostra il discorso packaging, in cui Swatch ha definitivamente voltato pagina. Non vedrete più le tradizionali confezioni in plastica trasparente, a meno che non ne abbiate conservata qualcuna. Dall’autunno scorso sono state sostituite da un materiale estratto dalla buccia di patate (paper foam), biodegradabile, riciclabile e compostabile. Anche lì, una svolta green.