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“Reverso”: storia e storie di un orologio di culto. Tutte da sfogliare

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Il 2021 è un anno di particolare importanza per Jaeger-LeCoultre. La Grande Maison celebra infatti i novant’anni dalla creazione del Reverso, uno degli orologi da polso più celebri al mondo. Quale occasione migliore, dunque, per festeggiarlo con un libro da collezione? Intitolato proprio “Reverso”, ed edito da Assouline, è stato realizzato da Jaeger-LeCoultre in collaborazione con lo storico, giornalista, scrittore ed esperto orologiero Nicholas Foulkes. Opera di pregio, l’elegante volume ripercorre la storia e l’evoluzione dell’iconico orologio lungo nove decenni; e al tempo stesso regala un suggestivo ritratto della società e dei cambiamenti culturali che hanno fatto da sfondo al suo successo.

Le origini Art Déco

Il tutto dispiegato attraverso 200 pagine, impreziosite da 150 illustrazioni, tra fotografie originali e rare immagini d’archivio. Nove anche i capitoli che lo compongono, nei quali si mettono a fuoco diversi aspetti del Reverso. Dal contesto delle origini alle creazioni della Manifattura nella Vallée de Joux, dalle testimonianze di chi lo possiede ai processi di produzione, fino al continuo reinventarsi nell’estetica come nella meccanica, il libro ritrae l’orologio a tutto tondo. E, al di là dell’intento celebrativo, aiuta a comprendere la perenne modernità del Reverso, l’atemporalità del suo stile.

Leggenda vuole che degli ufficiali inglesi di stanza in India, giocando a polo, rompessero inevitabilmente il vetro dei propri orologi. Per ovviare al problema, l’ingegnere parigino di Jaeger, René Alfred Chaute, progettò l’inedito sistema a cassa ribaltabile, che sarà di lì a poco brevettato. Nacque così il Reverso (dal latino: mi giro, mi rovescio), nel 1931, all’apice del periodo Art Déco. E quel gesto – del tutto nuovo – di far ruotare la cassa dell’orologio catturò lo spirito dei tempi e divenne simbolo dello stile modernista.

Il capitolo iniziale, “Art Deco Origins”, come suggerisce il titolo stesso offre un’immersione nel contesto storico, culturale e artistico in cui il Reverso fu ideato. A partire dall’Esposizione internazionale di arti decorative, industriali e moderne, organizzata a Parigi nel 1925. Che influì a tal punto sul gusto e sul costume dell’epoca da dare origine alla definizione Art Déco, sebbene il fenomeno nasca ben prima di quella data. In queste pagine, splendide foto in bianco e nero illustrano le sofisticate architetture, l’urbanistica e la moda del tempo.

Il Reverso e l’Arte

Colpiscono, in particolare, due capitoli in cui risalta l’idea di Arte da sempre connessa al Reverso. Il primo, “High Watchmaking”, mette in evidenza le invenzioni meccaniche associate all’orologio, soprattutto dal 1991 in poi. Negli oltre cinquanta calibri di forma, realizzati specificamente negli anni per i tanti modelli, Jaeger-LeCoultre ha infatti sviluppato le complicazioni più diverse. Tutte quelle tradizionali dell’alta orologeria (come il tourbillon o la ripetizione minuti) e altre messe a punto in esclusiva (un esempio per tutti: il Gyrotourbillon), anche mostrate su entrambi i lati della cassa reversibile.

Invece il secondo, “Métiers Rares”, documenta le tecniche di decorazione che fanno parte del patrimonio della Grande Maison e sono sempre state applicate al Reverso. Il fondello in metallo, nato appunto come soluzione puramente funzionale, fin dall’inizio ha rappresentato una sorta di “tela d’artista”, su cui maestri incisori e smaltatori hanno trasferito la propria creatività. Spesso su richiesta dei proprietari che lo hanno personalizzato in ogni modo: con stemmi di famiglia, monogrammi, dediche, miniature di opere famose… E non solo nei primi 60 anni di vita, finché l’orologio è stato un “solo tempo”, ma anche ai giorni nostri.

Incuriosisce infine il capitolo “Personal Stories”, che riporta aneddoti e testimonianze dei possessori del Reverso. Collezionisti e non, accanto a personalità del mondo dello sport, della cultura e dello stile che hanno scelto di portarlo al polso. Uno su tutti, Giovanni Soldini: il celebre velista racconta l’avventura capitatagli nel 1999 durante l’Around Alone. Quando vinse la regata attorno al mondo, dopo avere soccorso Isabelle Autissier, alla deriva nell’Oceano Pacifico. E il suo Reverso è lì, a ricordarglielo.