“Fiori a primavera? Avanguardia pura”. Così Miranda Priestly ironizzava sulla mancanza di originalità di una stylist, nel film Il Diavolo veste Prada (2006). La battuta mordace della direttrice di Runway (interpretata da una strepitosa Maryl Streep) rivela quanto la tendenza floreale sia radicata nell’immaginario fashion. E non solo: come nella moda, ormai da tempo nella gioielleria e soprattutto nell’orologeria, è tutto uno sbocciar di corolle e un fiorir di boccioli. In qualsiasi periodo dell’anno.
Anche per questa stagione, quindi, sotto le lancette spuntano bouquet monocromatici, ghirlande composite, tappeti di petali. Un po’ come se a ideare i quadranti ci fossero schiere di floral designer, tanti sono i generi e le specie ritratti nei diversi esemplari. Harry Winston, per esempio, riproduce con la tecnica del clustering1 preziosissimi fiori di loto dai delicati colori pastello, che sembrano galleggiare sull’acqua increspata. Ideale estensione della linea di alta gioielleria Lotus Cluster, l’orologio potrebbe avere altri significati; e rimandare per esempio al mondo dello yoga e del Buddhismo.
Van Cleef & Arpels invece si rifà a una raccolta di poesie d’amore del XVI secolo, La Guirlande de Julie. E in particolare a tre poemi dedicati ad altrettanti fiori: La Rose di Guillaume Colletet, La Violette di Jean Desmarets de Saint-Sorlin e La Tulipe di Pierre Corneille. Il risultato è la nuova collezione di Cadrans Extraordinaires, Poème en Fleurs, realizzata dalle sapiente mani dei maestri smaltatori. Che hanno creato i quadranti dei pezzi unici con il concorso di varie tecniche: smalto champlevé, paillonée, grisaille, plique-à-jour e perfino plique-à-jour courbe2, sviluppato in esclusiva.
Per restare in tema di mestieri d’arte, Chopard continua la serie dei L.U.C. XP Esprit de Fleurier Peony, iniziata nel 2014. Dopo aver illustrato la peonia con diversi sistemi e materiali (madreperla intagliata, découpage, oro scolpito), questa volta fa ricorso allo smalto Grand Feu. Almeno per il quadrante, mentre il movimento è come sempre inciso a mano con la tecnica fleurisanne, un antico procedimento di incisione dell’oro, tipico della cittadina di Fleurier.
Sempre a proposito di miniature, Paul Picot affianca all’ormai tradizionale Atelier con fiori di ciliegio una nuova versione con nontiscordardime, disegnata da Franco Boiocchi. In questo caso però si tratta di colori e metodi differenti, tant’è che lo smalto, anziché cotto in forno, è lasciato asciugare all’aria, lentamente. Con meno rischi – e a tutto vantaggio del costo finale. Sì, perché i fiori non sono un tema ricorrente solo nell’alta orologeria, ma si ritrovano in ogni segmento di mercato.
Perfino nei fashion watches e negli orologi dai prezzi più accessibili. Cambiano ovviamente le tecniche di produzione e di decorazione (stampa, riproduzione fotografica, water transfer), così come i movimenti (in genere al quarzo, di provenienza orientale). Ma il trend è lo stesso. Ecco allora le rose e le margherite di Olivia Burton, le peonie e le ortensie di Oui & Me, i fiori di campo di Hip Hop… Che l’orologeria usi il linguaggio dei fiori per mandare messaggi? Nel caso, interpretateli voi.
- Clustering. Tecnica di composizione delle pietre preziose inventata da Harry Winston negli anni Quaranta, in cui si accostano gemme di tagli diversi (a brillante, a goccia, marquise); e le si posizionano con angoli variabili, a formare un design scultoreo e tridimensionale, che cattura la luce in tutte le direzioni.
- Plique-à-jour. Tecnica di smaltatura che prevede la stesura dello smalto su una base provvisoria, poi eliminata in fase di lavorazione. Lo smalto rimane quindi come sospeso all’intelaiatura che lo sorregge, con un effetto simile a quello delle vetrate delle chiese. Nella versione courbe le difficoltà aumentano ulteriormente, perché la superficie dello smalto deve risultare ricurva.