Vetrine

Lo smalto: quadranti d’inalterabile bellezza

{"autoplay":"false","autoplay_speed":"3000","speed":"300","arrows":"true","dots":"true","loop":"true","nav_slide_column":5}
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image


Avete presente certi orologi da tasca antichi? Quelli con il quadrante bianco o avorio, dal colore pieno e pastoso, splendidamente conservato come fosse stato fatto ieri… Bene, nove su dieci sono in smalto. Un materiale per certi versi fragile (quando cade, si spacca), eppure resistente come pochi al trascorrere del tempo. In grado di superare indenne i secoli, perfetto quindi per rispondere al desiderio di eternità dell’alta orologeria. 

Lo smalto è un composto vetroso a base di silice, carbonato di sodio o di potassio e ossidi metallici (per dare il colore). Un insieme miscelato e fuso ad alte temperature (1400/1500° C), fino a comporre la cosiddetta “fritta”. Dopo averla fatta raffreddare, la fritta viene macinata e lavata più volte sotto acqua corrente per eliminare le impurità (un ultimo passaggio prevede l’aggiunta di acido nitrico). Oggi comunque si utilizzano sempre più spesso fritte già pronte, preparate in laboratori specializzati.

Mescolata con la giusta quantità di acqua, la fritta diventa una sorta di pasta che si stende sul disco del quadrante – realizzato in genere in leghe d’oro o rame. Di solito il primo strato (couche) è applicato sull’intera superficie metallica; anche sul retro (contre-émail), per evitare che in fase di cottura il metallo si incurvi o si deformi. In pratica, la “mano” di smalto posteriore serve a contro-bilanciare quella superiore con un effetto anti-distorsione… Comunque, prima di procedere, si deve attendere la totale essiccazione del colore.

Una volta asciutto, ogni pezzo subisce quindi un passaggio in forno a temperature comprese fra i 600 e gli 800° C, durante il quale lo smalto si fonde integralmente con il metallo della base, fino a indurirsi e diventare stabile. A dire il vero, i passaggi in forno sono diversi, in relazione all’intensità cromatica che si vuole raggiungere. Minimo tre, se si tratta di tinte unite. Il problema è che ogni passaggio in forno rappresenta un’incognita, sia dal punto di vista cromatico, sia del risultato finale.

Nel senso che, durante le cotture, lo smalto può virare nel colore, oppure gonfiarsi, creare bolle fino ad esplodere, bucarsi, creparsi o anche solo non risultare uniforme. Certo, i forni elettronici di oggi aiutano parecchio il lavoro del maître émailleur, perché garantiscono condizioni controllate di temperatura e umidità. Ma basta un imprevisto, una corrente d’aria, un po’ di polvere, e si rimane fregati. Impossibile rimediare agli errori: quando capitano, si deve ripartire da zero.

Se va tutto bene, comunque, una delle ultime fasi vede l’applicazione di uno strato finale, chiamato fondente, che serve da protezione vetrificata per mantenere coesi gli strati sottostanti e dare ulteriore brillantezza. Al termine si passa al completamento della grafica: logo, indici o numeri, scala della minuteria e quant’altro. In passato si utilizzavano compassi, strumenti di suddivisione e centratura, bulini e pennelli microscopici, composti anche da un’unica setola. Oggi si usa in genere un più pratico tampone in gelatina.

Lo smalto insomma risponde a un lungo processo di lavorazione, codificato da regole ancestrali, in cui il tempo, la pazienza e l’esperienza del maestro smaltatore giocano un ruolo essenziale. E ci perdonino gli addetti ai lavori per questa descrizione superficiale e approssimativa: serve comunque a dare un’idea dell’impegno necessario per fabbricare un singolo quadrante in smalto. Che, va da sé, richiede intere giornate di lavoro di un artigiano specializzato.

Vale la pena infine ricordare due particolari tipi di smalto (degli altri parleremo in una prossima “puntata”). Il cosiddetto smalto “Flinqué” prevede l’esecuzione di un motivo guilloché radiale sul quadrante, precedente alla stesura dello smalto. Mentre lo smalto “Grand Feu” (“a gran fuoco”) si realizza con un procedimento leggermente diverso da quello fin qui descritto. In pratica, l’artigiano stende sulle due facce del disco metallico una sostanza liquida infiammabile (dalla composizione segreta), su cui si spolvera lo smalto (letteralmente, visto che appunto di polvere si tratta).

Il passaggio in forno avviene quindi a una temperatura molto elevata (superiore agli 800°), durante il quale il liquido prende fuoco immediatamente e lascia che la polvere si fonda con il quadrante. Operazione che viene ripetuta anche cinque o sei volte, fino a ottenere una superficie dal colore omogeneo, liscio e intenso; talmente brillante da non aver bisogno di alcuna lucidatura finale.

Con queste premesse, non c’è da stupirsi che le case utilizzino lo smalto solo per orologi di un certo tipo. Esemplari di alta orologeria, complicati e non, che possano “ammortizzare” il costo di simili, complesse lavorazioni. Qui di seguito ne trovate una selezione, che non può, né vuole, essere esauriente; ma è solo esemplificativa di quanto è presente sul mercato.

AUDEMARS PIGUET Code 11.59 Ripetizione Minuti Supersonnerie Cassa (41 mm) in oro bianco. Movimento meccanico a carica manuale, calibro 2953 di manifattura, con 72 ore di autonomia, ripetizione “supersonnerie” di ore, quarti e minuti, piccoli secondi. Quadrante in smalto fumé, réhaut laccato, indici applicati e lancette in oro bianco, logo in smalto, vetro zaffiro, cinturino in pelle di alligatore. Prezzo non disponibile

BLANCPAIN Villeret Tourbillon Heure Sautante Minute Rétrograde Cassa (42 mm) in oro rosso. Movimento meccanico a carica manuale, calibro 260 MR di manifattura, con spirale del bilanciere in silicio, 6 giorni di autonomia, tourbillon, ore saltanti e minuti retrogradi. Quadrante in smalto “Grand Feu”, vetro zaffiro anche sul fondello, cinturino in pelle di alligatore. 141.100 euro

BREGUET Classic Tourbillon Extra-Plat Automatique 5367
Cassa (41 mm) in platino. Movimento meccanico a carica automatica extra-piatto, calibro 581 di manifattura, con 80 ore di autonomia, spirale e anse dell’ancora in silicio, tourbillon con indicazione dei secondi. Quadrante in smalto “Grand Feu”, lancette Breguet à “pomme evidée”, vetro zaffiro anche sul fondello, cinturino in pelle di alligatore. In vendita nelle boutique monomarca, 158mila franchi svizzeri

CZAPEK Quai des Bergues Sapphire Blue S Cassa (42,5 mm) in acciaio, impermeabile fino a 5 atm. Movimento meccanico a carica manuale, calibro SXH1, indicazione dell’autonomia di 7 giorni, giorno della settimana e piccoli secondi. Quadrante in smalto “Flinqué”, indici applicati, vetro zaffiro anche sul fondello, cinturino in pelle di alligatore. Serie limitata di 100 esemplari. 16.400 euro

JAEGER-LECOULTRE Master Ultra Thin Moon Enamel
Cassa (39 mm) in oro bianco, impermeabile fino a 5 atm. Movimento meccanico a carica automatica, calibro 925/2 di manifattura, con 70 ore di autonomia, fasi lunari e datario. Quadrante guilloché smaltato, indici applicati, numeri arabi della data a rilievo, vetro zaffiro anche sul fondello, cinturino in pelle di alligatore. Serie limitata di 100 esemplari. 36.600 euro

JAQUET DROZ Grande Seconde Dual Time Ivory Enamel Cassa (43 mm) in oro rosso. Movimento meccanico a carica automatica, calibro Jaquet Droz 2663H24 di manifattura, con 65 ore di autonomia, spirale e anse dell’ancora in silicio; indicazione dell’ora locale decentrata al 12, grande contatore dei secondi, datario a lancetta, secondo fuso orario sulle 24 ore, coassiali a ore 6. Quadrante in smalto “Grand Feu”, anello in oro rosso del mappamondo con finitura “poudré” e continenti dorati, vetro zaffiro, cinturino in pelle di alligatore. 24.600 euro

PATEK PHILIPPE Ripetizione Minuti Alto Artigianato Cassa (38 mm) in oro bianco. Movimento meccanico a carica automatica, calibro R27PS di manifattura, con mini-rotore decentrato in oro 22 ct., ripetizione minuti su due timbri e piccoli secondi. Quadrante decorato a volute e arabeschi in smalto nero a finitura lucida/opaca, lancette e indici applicati in oro bianco, vetro zaffiro anche sul fondello (oppure chiuso, intercambiabile), cinturino in pelle di alligatore. Prezzo non disponibile

PAUL PICOT Atelier Classic Flinqué Cassa (42 mm) in acciaio, impermeabile fino a 5 atm. Movimento meccanico a carica automatica, con certificato ufficiale di cronometro (Cosc). Quadrante guilloché in smalto “Flinqué”, lancette dal design esclusivo, vetro zaffiro anche sul fondello, cinturino in pelle di alligatore. 6.327 euro

ULYSSE NARDIN Marine Tourbillon 43 mm Cassa (43 mm) in acciaio, impermeabile fino a 10 atm. Movimento meccanico a carica automatica, calibro UN-128 di manifattura con tourbillon e indicazione dell’autonomia. Quadrante in smalto “Grand Feu”, lancette luminescenti, carrure scanalata, vetro zaffiro anche sul fondello, cinturino in pelle di alligatore. 28mila euro