Approfondimenti

Il Calendario Perpetuo in linea Ref. 5236P di Patek Philippe

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Vi avevo già accennato alla Referenza 5236P, l’inedito Calendario Perpetuo in linea di Patek Philippe. E vi avevo promesso un opportuno approfondimento. Eccoci, quindi: è il momento di spiegare come funziona questa grande complicazione, così come è stata raccontata a noi giornalisti. Sì, perché nel frattempo abbiamo chiesto e ottenuto da Patek Philippe il permesso di pubblicare l’analisi tecnica fatta da Philip Barat, Direttore del reparto progettazione della Manifattura.

Che anche questa volta – come già successo nel caso del Grande Sonnerie 6301P – ha fatto una presentazione semplice e chiara, a dispetto della complessità del movimento. Il che è una cosa notevole: quando si parla, e ancora di più quando si scrive, non c’è niente di più difficile che essere semplici. Qui di seguito quindi troverete le affermazioni di M. Barat in corsivo; io mi limiterò a qualche minimo intervento, facile da distinguere a colpo d’occhio perché scritto in tondo. E potete integrare il tutto con i video esplicativi riportati sul sito ufficiale della Manifattura.

Definizione e precedenti di calendario perpetuo in linea

Certo sappiamo tutti cos’è un “calendario perpetuo”, ma lo ripeto per quei pochi che non se lo ricordano. Un calendario perpetuo è un meccanismo in grado di “riconoscere” automaticamente la durata di ogni mese. Cioè di distinguere quelli che hanno 31 giorni da quelli di 30 e perfino la durata di febbraio. “Sa” infatti che ogni quattro anni febbraio dura un giorno in più, ne conta quindi 29, mentre nei tre anni successivi ne ha 28. Di solito queste informazioni sono riportate in contatori o in finestrelle posizionati in vari punti sul quadrante.

Bene. Cosa vuol dire invece “calendario perpetuo in linea”? Si tratta di una visualizzazione brevettata, in cui le indicazioni del giorno della settimana, della data e del mese sono allineate l’una all’altra e riportate in un’unica, grande finestra a ore 12. «Questo nuovo calendario perpetuo è montato su un nuovo movimento: derivato dal nostro calibro 31-260 con micro-rotore, include tutte le ultime innovazioni Patek Philippe ed è oggetto di tre domande di brevetto», spiega Philip Barat.

«Già nel 1925, Patek Philippe creava orologi da tasca con calendario perpetuo in linea, principalmente per il mercato americano. L’orologio da tasca che ci ha ispirato è la Referenza 725/4 del 1972, in mostra al museo Patek Philippe. Questo orologio da tasca, del diametro di 46 mm, era l’ideale per una simile visualizzazione, per via delle sue dimensioni, che permettevano di posizionare un disco con 31 giorni allo stesso livello del giorno della settimana e dei mesi; e conseguentemente di inserire un display di misura ragionevole per essere ben leggibile.

Per fare un confronto, la nostra Referenza 5236 ha un diametro di soli 41,3 mm. Il display presenta ore e minuti al centro e i piccoli secondi a ore 6. A ore 12 le indicazioni in linea: giorno, data e mese in un’unica finestra, con la particolarità che i dischi sono complanari, cioè sullo stesso piano. A ore 8, è visibile la finestrella giorno/notte e alle 4 la finestrella dell’anno bisestile. La visualizzazione della luna è posta a ore 6, coassiale ai piccoli secondi».

Il calibro 31-260 QPS QL

«Questa è la prima volta che Patek Philippe ha sviluppato un calendario in linea su un orologio da polso», sottolinea M. Barat. E continua: «L’obiettivo del calibro 31-260 PS QL era quello di mantenere questo display complanare, cioè su uno stesso piano e in un’unica finestra, ed offrire una perfetta leggibilità. Per soddisfare queste condizioni, il display del 5236P è composto da 4 dischi, sui quali le decine e le unità sono separate. È stato sviluppato un meccanismo completo per ottenere questa visualizzazione con unità e decine e sono stati aggiunti non meno di 118 componenti.

Sul retro è presente il bilanciere inerziale Gyromax, che batte alla frequenza di 4 hertz, con la spirale Spiromax in Silinvar, oltre a un micro-rotore in platino con incisa la Croce di Calatrava. Per scopi estetici, 6 ponti coprono l’intero movimento di base». Vorrei ribadire, infatti, che il calibro 31-260 PS QL è formato da un calibro di base, visibile sul lato fondello, su cui è montato il modulo aggiuntivo per la complicazione del Calendario Perpetuo in linea, posto sul lato quadrante.

«La parte anteriore del calibro ospita il meccanismo del calendario perpetuo. Ciò che è notevole è la visualizzazione complanare dei 7 dischi che compongono le indicazioni di giorno, data (su 2 dischi: uno per le decine e uno per le unità), mese, giorno/notte, fasi lunari e anno bisestile. Scopriremo poi il meccanismo del calendario perpetuo, qui nascosto dai 3 ponti e dai dischi. Da notare anche la notevole quantità di rubini incastonati nel meccanismo che migliorano l’affidabilità del movimento». Ben 55 in totale.

Ispirazione e brevetti

«Il movimento di base si ispira al calibro 31-260 REG QA (un calendario annuale), lanciato nel 2011 (Referenza 5235). È stato modificato per essere in grado di trainare il meccanismo del calendario perpetuo: la coppia del bariletto è stata aumentata del 20 per cento. Per garantire un’ottimale potenza di ricarica, limitando lo spessore del movimento, il micro-rotore è in platino, mantenendo così lo spessore del movimento di base a 2,6 mm». Dato che il movimento di base è estremamente sottile, pur con l’aggiunta del modulo del calendario perpetuo, lo spessore finale risulterà contenuto: 5,8 mm in tutto.

«Le 3 domande di brevetto riguardano:

  • Il display complanare su cuscinetti a sfera (grazie al quale tutte le indicazioni del calendario perpetuo in linea appaiono sullo stesso piano)
  • Il meccanismo autobloccante del disco delle unità della data che garantisce l’assenza di deindicizzazione con il disco delle decine (in pratica si tratta di un meccanismo che potenzia la sincronia fra i due dischi della data in caso di urto ed evita anche il doppio salto durante un intervento di correzione).
  • Il meccanismo che consente di passare da 31 a 1 mantenendo l’unità “1” per due giorni consecutivi».

Una particolarità quest’ultima che – a quanto mi risulta – appartiene esclusivamente al calendario perpetuo in linea di Patek Philippe; e rende il calibro 31-260 PS QL qualcosa di unico. Ma parleremo più in dettaglio di queste caratteristiche nella prossima puntata, in cui ci aspetta tutta la parte più goduriosa del discorso di Philip Barat. Appuntamento a venerdì. (continua)