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I risultati di Only Watch 2021. E come interpretarli…

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Anche stavolta una cifra a sette zeri. I risultati di Only Watch 2021 non hanno smentito le più rosee aspettative: la celebre asta di beneficenza, che si è tenuta il 6 novembre, ha raccolto quasi 30 milioni di franchi svizzeri. Come sempre andati all’Associazione monegasca contro le miopatie, a favore della ricerca per la distrofia muscolare di Duchenne. Organizzata ogni due anni e giunta alla nona edizione, la charity auction è arrivata così a raccogliere in totale ben 100 milioni di franchi svizzeri, grazie al buon cuore dell’orologeria.

Cos’è Only Watch

Sì, perché sotto il martelletto della casa d’aste di turno (Christie’s nelle ultime tre occasioni, prima Patrizzi Auctioneer e prima ancora Antiquorum) finiscono solo pezzi unici e prototipi. Orologi che presentano diversi livelli di personalizzazione: alcuni si distinguono dalla produzione di serie solo per il colore o il metallo della cassa; altri per il quadrante dipinto da un artista o la particolare meccanica, talvolta con complicazioni sviluppate apposta; altri ancora interamente realizzati ad hoc, senza alcuna produzione di riferimento (e sono ovviamente quelli più ambiti). Si tratta comunque di esemplari super-esclusivi, che giustificano i valori raggiunti.

Sì, perché simili “chicche” fanno letteralmente perdere la testa ai collezionisti (quelli veri, quelli più facoltosi – beati loro!). Che, spronati dal desiderio di possesso, si confrontano con continui rilanci in una gara di solidarietà, a volte così serrata da risultare emozionante. Visto, soprattutto, il fine benefico. Grazie alle donazioni di Only Watch, infatti, i ricercatori sono sulla buona strada per trovare trattamenti risolutivi per la distrofia muscolare di Duchenne. Una malattia degenerativa molto grave – finora priva di cura, ricordiamolo -, che colpisce il sistema neuromuscolare soprattutto dei ragazzi.

La raccolta fondi dell’Associazione monegasca ha infatti permesso non solo di creare una rete internazionale di laboratori pubblici e privati, quindi di far lavorare in sinergia i migliori specialisti del settore; ma anche di trovare nuove classi di farmaci efficaci e tollerabili per questa patologia, che agiscono a livello genetico e sembrano davvero promettenti.

I risultati di Only Watch 2021

Dopo un tour che ha portato gli orologi in giro per il mondo, nelle maggiori capitali asiatiche soprattutto, lo scorso sabato si è svolta dunque l’asta: fisicamente al Palexpo di Ginevra, ma seguita in streaming a livello globale. Con il consueto patrocinio del principe Alberto di Monaco, promossa online da Francis Ford Coppola (coinvolto da François-Paul Journe), ha raccolto esattamente 29.740 franchi svizzeri (oltre 28 milioni di euro).

A far notizia, com’era prevedibile, l’orologio complicato da tavolo Patek Philippe, che ha raggiunto la cifra record – per quest’anno – di 9 milioni e mezzo di franchi svizzeri. Il che significa che quel Patek Philippe da solo ha coperto quasi un terzo della cifra complessiva. Davvero notevole. Per i dettagli tecnici vi rimando al pezzo che abbiamo scritto l’estate scorsa, quando abbiamo presentato l’iniziativa (vedi qui).

Ottimi comunque i risultati di Only Watch anche per tutti gli altri esemplari da polso. Con diverse alienazioni milionarie: dall’F.P. Journe x Francis Ford Coppola FFC Blue, battuto per 4 milioni e mezzo di franchi svizzeri; al Royal Oak Jumbo Extra Thin di Audemars Piguet, aggiudicato per 3 milioni e cento; fino ai 2 milioni e cento dell’RM 67-02 Charles Leclerc di Richard Mille. E così via.  

Per gli highlight vi rimando alla gallery in alto, dove troverete anche una selezione dei lotti che ci hanno colpito di più. Impossibile elencarli tutti e 53: trovate l’elenco completo sul sito di Christie’s. La cosa importante da sottolineare, però, è che anche i modelli venduti per poche centinaia o decine di migliaia di euro (cifre comunque ragguardevoli) hanno quasi sempre raggiunto il doppio, il triplo, perfino il quintuplo della stima iniziale.

In conclusione

Al di là dei risultati di Only Watch 2021, che si commentano da soli, vorrei concludere con qualche considerazione sulle case di orologeria. Fin dal 2005, all’iniziativa di Luc Pettavino hanno aderito sia marchi indipendenti sia grandi gruppi orologieri. E la loro partecipazione è sempre stata spontanea e a titolo gratuito, nonostante l’inevitabile impegno necessario – che talvolta richiede perfino forti investimenti.

La case di orologeria, insomma, danno il massimo per non ricevere nulla in cambio – se non a livello di immagine. Sì, anche nell’ipotesi (come sostengono i più maliziosi) in cui siano loro stesse a ricomprarsi l’orologio, tramite un intermediario che partecipa all’asta. In questo caso spenderebbero soldi per produrre l’esemplare e altro denaro per aggiudicarselo. A che pro?

Il fatto è che partecipare a Only Watch non è solo una questione di prestigio. È anche un’opportunità per mettere alla prova dispositivi particolari o metodi di costruzione, che poi in futuro saranno utilizzati nella produzione “normale” (come per esempio l’interessantissimo Monaco Carbon di TAG Heuer). Con l’aggiunta della grande risonanza mediatica cui si è esposti con l’asta. Senza dimenticare che i risultati di Only Watch potrebbero essere letti perfino come una sorta di classifica, una stima del gradimento di cui godono le case sul mercato del collezionismo…

E poi c’è la beneficienza tout cout, a riprova che fare del bene ripaga. Sempre.