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Drive Time: l’edizione deluxe di un libro per collezionisti doc

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Orologi e motori. Due mondi che da sempre interagiscono, e la cui storia è esaustivamente raccontata da Aaron Sigmond nel libro Drive Time Deluxe Edition: Watches Inspired by Automobiles, Motorcycles, and Racing (Rizzoli). Si tratta dell’edizione deluxe, appunto, dell’opera pubblicata nel 2016 dall’autore e collezionista americano, e diventata poi parte della trilogia di successo: la Rizzoli Timepiece Trilogy. Un’opera poderosa, che include anche i volumi Sea Time: Watches Inspired by Sailing, Yachting, and Diving (2019), ed Air Time: Watches Inspired by Aviation, Aeronautics, and Pilots (2021). Nelle 304 pagine della nuova pubblicazione, sfilano fra gli altri l’IWC Schaffhausen del sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, l’icona senza tempo Steve McQueen, l’attore e pilota d’auto Patrick Dempsey e l’anchorman Jay Leno. Per Il Giornale degli Orologi ne ho parlato con l’autore Aaron Sigmond.

La genesi di un’opera è spesso avvincente quanto i contenuti dell’opera stessa. Come è nata la trilogia di cui fa, appunto, parte anche l’edizione deluxe Drive Time: Watches Inspired by Automobiles, Motorcycles, and Racing?
≪La storia di quella che è diventata nota come la Rizzoli Timepiece Trilogy è particolarmente lunga. Ed è oggetto di un saggio piuttosto consistente all’interno di Drive Time Deluxe Edition. In breve… Per oltre un decennio ho lavorato come redattore lifestyle del magazine Autoweek, per cui ho curato, tra le altre cose, una rubrica dedicata agli orologi da polso ispirati al mondo delle automobili e alle corse. La rubrica si chiamava Watchmakers & Carmakers e trattava soprattutto di cronografi. Insomma, dopo circa otto anni di questi articoli, approfondimenti e guide, tra cui anche un pezzo scritto sullo stesso tema per la rivista Revolution, ho preso in considerazione la possibilità di fare un’antologia…≫.

Ed ecco, così, arrivare Drive Time 
≪Il risultato di questo sforzo è stata la prima edizione di Drive Time, nel 2016, seguita in brevissimo tempo da Drive Time Expanded Edition, all’inizio del 2018: entrambi i libri sono andati esauriti nel giro di pochi mesi. E ora sono da collezione, in vendita a molto più del loro prezzo originale≫.

La storia continua…
≪Dopo l’uscita di Drive Time Expanded Edition (DT2, come lo chiamavamo internamente), stavo bevendo un cocktail a un evento con Nick Sullivan, allora direttore della moda, ora direttore creativo, di Esquire. È stato Nick a suggerire che questa fosse in realtà una trilogia, o che DT2 avrebbe almeno dovuto avere un sequel di orologi subacquei, Sea Time. Sono tornato da Rizzoli New York (che ha supportato meravigliosamente tutti e cinque i libri) e sulla base del successo di DT1 e DT2 sono stati accettati Sea Time e la possibilità di Air Time sulla base delle vendite future. Il resto, come si suol dire, è storia≫.

Quella per il collezionismo è una passione che coltiva da sempre?
≪Se si leggono i saggi in apertura di Drive Time (tutt’e tre le edizioni) e Sea Time, così come la postfazione in Air Time, la mia passione personale per gli orologi e il collezionismo è abbastanza evidente. Detto questo, quando ho iniziato a lavorare su DT1, nel 2014, non c’era un modo per sapere – o immaginare davvero – il successo che avrebbero ottenuto i libri e che questo sarebbe stato un viaggio lungo otto anni. In tutti i libri della Rizzoli Timepiece Trilogy, hanno collaborato anche autori di altre opere su Girard-Perregaux, Bulova e Accutron. È stata un’esperienza straordinaria in tutto e per tutto≫.

Di quale periodo storico si occupa Drive Time?
≪Il libro abbraccia un periodo di tempo che va dal 1903 al 2022, 120 anni di orologi (da tasca e da polso) ispirati al mondo delle corse e delle automobili. Ho dato spazio anche agli orologi ispirati alle motociclette, ma questo è il capitolo più sottile del libro. L’opera offre una panoramica completa della produzione legata al mondo delle automobili e degli sport motoristici. 

Come ha detto Henry Ford: le corse sono iniziate 5 minuti dopo la costruzione della seconda automobile. E qualcosa doveva pur cronometrare tutte quelle gare. Naturalmente, gli orologi della metà del secolo – anni ’50 e ’60 – sono l’argomento centrale. Nel libro, lo definisco The Chronograph Era, e ovviamente include anche cronografi a doppio pulsante: dal Breitling Navitimer, passando all’Omega Speedmaster, Heuer Carrera, Monaco e Autavia e, naturalmente, il Rolex Daytona. Quindi il libro si concentra sul periodo che va dagli anni ’50 fino ai giorni nostri. Inutile dire che questa edizione è molto completa≫.

Com’è strutturata la versione deluxe dell’opera?
≪Questa terza edizione è stata completamente aggiornata, rieditata/riscritta e riprogettata. Volevo assicurarmi che fosse informativa, divertente e visivamente accattivante. E a questo ha contribuito anche la nuovissima postfazione di Patrick Dempsey, attore, pilota e ambasciatore TAG Heuer. E le inedite immagini dei fotografi di automobili Michael Alan Ross e Ted Gushue, oltre a un capitolo del caporedattore di Hodinkee Jack Forster≫.

Perché ha coinvolto invece Jay Leno?
≪Perché no? Jay è un collezionista di automobili e di orologi famoso a livello mondiale. È anche un bravo ragazzo. Abbiamo scritto entrambi per Autoweek nello stesso periodo, è stato naturale coinvolgerlo. È stato fantastico lavorare con lui. Sono molto riconoscente≫.

Da collezionista di orologi, quale è stato il suo primo esemplare?
≪Un Omega Seamaster, regalatomi da mio padre quando avevo 15 anni. Due anni dopo mi ha regalato un nuovo Cartier Santos. Purtroppo, oggi non li possiedo più…≫.