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Riviera Moonphases: il Baume&Mercier Baumatic con fasi di luna

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Baume&Mercier continua ad ampliare la collezione Riviera. Famosissima, non ha quasi bisogno di presentazioni: lanciata nel 1973, nel tempo è diventata un “classico”, non solo per la Maison ma per l’intero panorama orologiero. Rinata lo scorso anno nella quinta generazione, ha conosciuto un totale restyling che l’ha riaggiornata nelle forme come nella meccanica. E da allora è oggetto di sempre nuove versioni. Così, dopo vari solo tempo, dopo il cronografo, ecco ora il Riviera Moonphases. Un esemplare inedito, a ben vedere, perché introduce per la prima volta le fasi di luna nella storica collezione. In passato infatti questa complicazione era apparsa solo nel 1987 all’interno di un calendario completo. Ma era l’epoca del quarzo e quel modello non aveva nulla a che spartire con quello di oggi.

Un Baumatic “complicato”

Già, il nuovo Riviera Moonphases monta una signora meccanica: il calibro Baumatic. A carica automatica, è considerato un movimento “di manifattura”, in quanto prodotto in esclusiva da Valfleurier, azienda che appartiene a Richemont Group proprio come Baume&Mercier. Sul quale Il Giornale degli Orologi si è già a lungo soffermato: per conoscere i dettagli tecnici, potete rileggere questo articolo, pubblicato in occasione del primo lancio. Qui mi limito a ricordarne le caratteristiche essenziali: 5 giorni di autonomia, -4/+6 secondi al giorno di scarto cronometrico, resistenza al magnetismo fino a 1.500 gauss, 5 anni di garanzia.

In particolare, il Riviera Moonphases monta la versione BM14-1975A C1. Nella quale il Baumatic “di base” è stato probabilmente modificato con il montaggio di un modulo della complicazione, abbastanza sottile da non influire sullo spessore finale. In pratica, si tratta di una ruota a 59 denti, che permette di riprodurre due cicli lunari consecutivi, ciascuno di 29,5 giorni. Ma poiché la durata effettiva del mese sinodico è leggermente superiore (in media 29 giorni 12 ore 44 minuti e 2,9 secondi), per regolare le fasi di luna è necessario un intervento di correzione manuale di un giorno ogni tre anni circa.

In realtà si tratta di un movimento che gli appassionati già conoscono, visto che va ad animare anche un analogo Clifton Fasi di Luna, uscito nel 2020. Ad ogni modo, il calibro Baumatic BM14-1975A C1 vede l’indicazione delle fasi di luna a ore 6, coassiale a quella del datario a lancetta. Bella, tra l’altro, questa rappresentazione della Luna, essenziale e moderna: un semplice disco che spicca per contrasto sullo sfondo uniforme (e non sul solito cielo stellato), appena increspato dalla finitura grené. E con la doppia raffigurazione del nostro satellite nascosta da un vetro zaffiro sagomato.

Le due facce del Riviera Moonphases

L’orologio è declinato in due varianti, che si distinguono per il colore del quadrante soleil: blu o grigio sabbia. L’una giocata sulla monocromia, dai lievi effetti di ton sur-ton; l’altra con il réhaut e il datario sottolineati da una tonalità più scura, tendente al nero. Le due referenze potrebbero sembrare diverse anche per la presenza del bracciale in acciaio, piuttosto che del cinturino in caucciù. Ma in entrambi i casi, un pratico sistema di intercambiabilità ne permette la rapida sostituzione (ed eventualmente l’utilizzo di cinturini compatibili in altri colori, in vendita sempre sul sito ufficiale).

Semmai la differenza sostanziale fra i due esemplari sta nel prezzo. Che però non rappresenta mai una dolente nota, trattandosi di Baume&Mercier, Maison da sempre in equilibrio strategico fra alto di gamma e accessibilità. Tant’è che il Riviera Moonphases costa 5.050 euro nella versione con cinturino, 5.200 quella con bracciale. Non poco in assoluto, siamo d’accordo. Ma più che accettabili considerata la qualità d’esecuzione e soprattutto la presenza del calibro Baumatic. Certo, con un Eta o un Sellita l’orologio sarebbe costato sicuramente meno. Ma per avere prestazioni superiori si deve essere disposti a pagare qualcosa in più…

Per il resto, il Riviera Moonphases mostra gli elementi distintivi della collezione cui appartiene: la cassa in acciaio lucido-satinato, che in questo caso raggiunge i 43 mm di diametro, con la tipica lunetta a 12 lati, spazzolata a raggiera e fissata da 4 viti a brugola in acciaio Adlc nero microbillé; il vetro zaffiro, posto sia a proteggere il quadrante sia a rivelare il movimento dal fondello; il bracciale a tre file, dalla costruzione ratremata. Un ultimo dato riguarda infine l’impermeabilità fino a 10 atmosfere, che consente un uso disinvolto a dispetto della complicazione. In sintesi, un buon orologio dallo stile sport-chic, eclettico quanto basta per poter essere indossato tutti i giorni.