Un Giro d’Italia, realizzato non in bicicletta ma dalle lancette di alcuni marchi. Che parte da Milano e arriva a Roma, passando per Bologna e la Sardegna: tanti luoghi, diversi e suggestivi, ma una sola e unica identità. Perché talvolta, dietro la creazione di un orologio, non vi sono solo la meccanica e la ricerca di un design originale, ma anche il desiderio di condividere con orgoglio le proprie origini, la propria storia. Ed è ancora più bello che a farlo siano le nuove generazioni. Come Chiara, che definisce l’Italia la sua grande casa, ed esalta Milano per averla accolta. Mentre Paolo, Edoardo e Cristiano celebrano la grande bellezza e la maestosità della Città Eterna, Pierpaolo e Alessandro onorano la terra sarda e il suo meraviglioso mare. Senza dimenticare Francesco, che commemora il glorioso passato della Penisola. Così l’orologeria dei microbrand rende omaggio al Bel Paese.
Ichnos Watches
Fondato a Cagliari nel 2019 da Pierpaolo Cassoni e Alessandro Mariani, Ichnos Watches intende appagare le esigenze dei subacquei del nuovo millennio rievocando linee vintage. Pierpaolo, sardo, innamorato della propria terra e del suo mare, si avvicina all’orologeria sin da piccolo con grande curiosità. Nel 2014, primo in Italia, apre il canale youtube Undersea Time, dedicato agli esemplari subacquei. Alessandro, imprenditore marchigiano, designer industriale e velista, appassionato di orologeria “estrema” e collezionista, conosce Pierpaolo proprio attraverso i suoi video su youtube. Tra i due nasce una solida amicizia che li porta a dar vita al marchio di orologi Ichnos, primo microbrand progettato in Sardegna.
Il termine Ichnos deriva da Ichnussa (impronta), nome con cui gli antichi Greci chiamavano l’isola per via della forma particolare. Ed è un omaggio a questa perla del Mediterraneo anche il logo, che riprende la pianta del complesso nuragico di Barumini. Il battesimo del fuoco di Ichnos avviene nel 2022, dopo due anni di studio, prototipazione e sperimentazione, con la linea Arcipelago, dedicata all’arcipelago della Maddalena. Una collezione che si rifà alla cassa realizzata nel 1969 da Ervin Piquerez, inventore nel 1954 della tecnologia Super Compressor. Ichnos Arcipelago riporta alla luce il suo brevetto, progettato per le immersioni, perché permette di aumentare la tenuta stagna dell’orologio man mano che si scende in profondità.
Attualmente Ichnos sta sviluppando un nuovo modello, con la cassa da 39 mm, il quadrante dai colori evocativi della Sardegna e importanti caratteristiche nella costruzione finalizzate all’impermeabilità. Degno di nota anche il packaging: una scatola di legno marino con un oblò in plexi avvitato sul coperchio, che lascia intravvedere il quadrante dell’orologio. A completare il corredo, un kit personalizzato per la sostituzione dei cinturini. Gli orologi si possono già acquistare sul sito ufficiale del brand, ma presto saranno disponibili anche in alcune gioiellerie selezionate.
Panthevm Roma
Il marchio è il concretizzarsi del sogno di tre studenti romani, Paolo Cavaglià, Edoardo Cagliesi e Cristiano Mingione, uniti dalla passione per gli orologi e dall’amore per la loro città natale. Come spesso avviene per i microbrand, anche in questo caso la piattaforma americana di crowdfunding Kickstarter si è rivelata fondamentale per dare avvio al loro omaggio al Bel Paese. L’origine del nome deriva ovviamente da uno dei simboli della Capitale, indiscusso capolavoro architettonico nonché l’edificio meglio conservato fra le vestigia dell’antica Urbe.
Ed è proprio la cupola del Pantheon la fonte di ispirazione del loro primo orologio, l’Avtomatic ocvlvs. Un “solo tempo” automatico interamente in acciaio 316L, che sembra proprio la trasposizione al polso del celebre monumento. Qualche cenno per i pochi che non lo conoscono. Edificato dall’imperatore Adriano nel 123 d.C., il Pantheon presenta al centro dell’imponente cupola emisferica un foro (in latino oculus, appunto) di 9 metri di diametro, che permette l’ingresso non solo della luce ma anche delle precipitazioni atmosferiche. Per questo motivo il pavimento della sala circolare è leggermente curvo, con la parte centrale leggermente più alta in modo che la pioggia scenda verso il canale di drenaggio posto lungo tutto il perimetro.
Il prossimo modello di Pantheum Roma sarà invece il Meridian Quartz, uno sportivo animato da un calibro svizzero al quarzo. Anche in questo caso si tratta di un omaggio al Pantheon: secondo diversi studi, infatti, la Rotonda funziona come una gigantesca meridiana sferica. I giochi di luce creati dall’occhio del Pantheon colpiscono punti chiave del monumento a seconda delle stagioni e in alcuni precisi giorni dell’anno. Per tornare al marchio, oggi Pantheum Roma registra vendite in 20 Paesi tra Europa, Asia e America – anche se i mercati principali sono l’Italia, la Francia, il Regno Unito e gli States. Pur avendo in attivo sei selezionati rivenditori tra Roma, Viterbo, Grosseto e Bordeaux, il canale di vendita principale resta l’e-commerce ufficiale.
CN Milano
Il marchio di orologi meneghino prende nome dalle iniziali dalla fondatrice, Chiara Nardo, la cui sintesi grafica forma un 2 rovesciato e diventa logo. L’intento infatti è proprio quello di dare massima riconoscibilità al brand attraverso una forma, e non una scritta.
Per la designer, nata a Brescia ma di famiglia siciliana, gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera e all’Istituto Europeo di Design sono serviti anche a comprendere che «il bello è ciò che funziona e non ciò che piace». Dopo la prima esperienza lavorativa in Pomellato, nello studio di Giorgio Galli scopre il mondo delle lancette e matura l’ossessione per le proporzioni, che la aiutano a percepire il minimo squilibrio su un quadrante o nella costruzione di una cassa. Compie poi esperienze professionali da Gucci a Roma e da Morellato Group, di nuovo a Milano. Suo, per esempio, il design del Furla Monogram, recensito qualche anno fa sul nostro sito.
Il primo esemplare firmato CN Milano è l’Italiano, naming registrato con un logotipo al cui interno è presente il logo stesso del marchio. Con cassa e bracciale integrati, in parte s’ispira al design anni ’70 e al genio di Gérald Genta (nato a Ginevra ma di padre piemontese). L’omaggio al Bel Paese qui riprende il concetto – tipicamente italiano – di sartorialità e si esprime nella personalizzazione del modello, che si può configurare online secondo i propri gusti. Oltretutto l’acquirente può apporre le proprie cifre (o una firma) sul quadrante, proprio come si usa fare per esempio sulle camicie su misura. In futuro l’Italiano sarà declinato in diverse dimensioni, materiali e complicazioni.
L’orologio riscontra un certo interesse in Europa, Medio Oriente, Africa e negli Stati Uniti. Al momento è proposto in una serie limitata di 200 esemplari, presentata in anteprima allo scorsa edizione del W.O.I. – Watches Of Italy, a Tortona. A questo proposito, Chiara Nardo ha dichiarato: «Non solo è stata una vetrina meravigliosa… Ma gli organizzatori, Fabrizio Dellachà e Silvia Bonfanti, mi hanno dato il sostegno di una famiglia che lavora per uno scopo comune. Una grande emozione trovarsi lì dove fino a due anni prima avevo solo desiderato d’essere». Personalmente (ma anche a nome di Fabrizio) ringrazio.
Perseo Watches
Un marchio dalla lunga storia, fondato nel 1790, ma la cui popolarità è dovuta soprattutto alla fornitura (che continua tutt’oggi) di orologi da tasca alle Ferrovie dello Stato. Un’iniziativa datata 1927, figlia dell’autarchia del Ventennio e di un’intuizione del bolognese Alfredo Degli Esposti, che nel 1919 aveva intrapreso il commercio all’ingrosso di orologi e forniture per l’orologeria, e nel ’23 aveva rilevato la Perseo da un commerciante toscano. Poi, nel 1956, Degli Esposti cedette il marchio alla svizzera Cortébert, che nel ’62 affidò la distribuzione alla ditta Fernus. E negli anni ’90 Ivan Fernus ne diventa titolare.
Francesco Fernus – trentottenne bolognese, quinta generazione della famiglia proprietaria – assume le redini della Perseo Watches nel 2015. Ed è lui a iniziare la produzione di tirature limitate in omaggio al Bel Paese. Non in senso geografico, ma storico: cioè con serie celebrative di eventi o personaggi memorabili, che hanno segnato le vicende della nostra Penisola. Basta guardare le ultime novità. Un pilot dedicato a Guido Keller (1892/1929), eccentrico “signore dei cieli” durante la Grande Guerra, sebbene nato in un’antica famiglia aristocratica elvetica, i conti Keller von Kellerer. E due esemplari di chiara ispirazione vintage – un sub Gmt e un altro orologio da aviatore – dedicati alla battaglia aeronavale di Mezzo Giugno, chiamata così perché si svolse dal 12 al 16 giugno 1942, nel Mediterraneo, tra la Regia Marina italiana e la Royal Navy britannica.
Ma già si attende il seguito. A febbraio prossimo sarà svelata infatti una nuova serie dedicata alla Battaglia di Mezzo Agosto, collegata alla precedente di Mezzo Giugno e come quella declinata in due modelli, un pilot e un Sub Gmt. I mercati principali di Perseo Watches sono l’Italia e il Giappone. Tradizionale la forma di vendita, effettuata esclusivamente nei negozi fisici, con una predilezione per quelli a conduzione familiare e con un orologiaio fra i dipendenti. Del resto, l’omaggio al Bel Paese passa anche dall’artigianalità.