Attualità

Medusa Alchemy: i simboli Versace in versione trasparente

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Storici simboli di Versace, la Medusa e la Greca sono ricorrenti nelle creazioni della Maison. Ben visibili a colpo d’occhio, subito riconoscibili anche a chi non segue la moda, risaltano come palese affermazione d’identità, inequivocabile segno di stile. Attestano la scelta di un preciso gusto estetico, dichiarano l’appartenenza a una community. Stagione dopo stagione, campeggiano sulle borse, le scarpe, gli occhiali, i gioielli – per restare solo in tema di accessori – e naturalmente sugli orologi. Ma qui più che altrove ritornano ogni volta diversi, riproposti in innumerevoli modi. Come nel caso dei nuovi Medusa Alchemy, che reinterpretano il tema della Medusa fluttuante circondata dalla Greca in 3D.

Un successo ininterrotto

Per chi come me segue da tanti anni l’orologeria Versace, è divertente notare l’evoluzione degli stessi soggetti e il loro sviluppo con forme e modalità differenti. Significa riconoscere la capacità dei progettisti e dei designer di far bene il proprio lavoro: saper cogliere la perfetta intesa, l’affiatamento che esiste fra i creativi della Casa e quella del produttore, Timex Group Luxury Division. Ma significa anche comprendere la loro volontà di reiterare un successo: non solo di replicarlo nel tempo, soprattutto di saperlo adeguare ai cambiamenti dei gusti e dello stile, alla continua ricerca di un’originalità che eviti inutili ripetizoni.

Sì, perché la Medusa al centro del quadrante e la Greca tutt’attorno al perimetro erano già presenti negli orologi realizzati negli anni Novanta da Gianni Versace in collaborazione con Franck Muller. Ma erano in 2D. La testa di Medusa in rilievo appare per la prima volta nel V-Metal Icon, lanciato nel 2014: ispirato alla fibbia di una cintura vintage, rimandava agli esemplari “misteriosi” del passato. Sebbene animato da un consueto movimento al quarzo, aveva infatti un particolare affichage: con le lancette sostituite da indici triangolari in apparenza sospesi nel nulla, ma che in realtà si trovavano su dischi rotanti in cristallo. A tutti gli effetti l’antenato dell’odierno Medusa Alchemy.

Floating Medusa

Poi, nel 2017, ecco il vero predecessore: il Palazzo Empire, con la Medusa tridimensionale che sembra fluttuare al centro del quadrante, a nascondere l’asse delle lancette così da mostrarne solo la punta, e circondata dalla Greca, incisa sulla lunetta e ripetuta sul réhaut. Un esemplare così ben riuscito da sfilare perfino sulle passerelle della Primavera/Estate, al polso di Irina Shayk – con il placet di Donatella, s’intende. Rimasto in collezione per almeno un paio d’anni, conosce molteplici versioni – da uomo e da donna, con formati, materiali e colori diversi, fornito di cinturino in pelle (anche come virilissima polsiera) o bracciale in acciao (compresi il bangle o la maglia milanese) – ma tutte dal flair “very Versace”.

La Medusa flottante – in effetti posta fra due sottili cristalli – e in 3D ritorna poi nell’autunno del 2021 con il Medusa Icon. Un orologio diverso dai precedenti per la visualizzazione di ore e minuti, di nuovo su dischi rotanti, e per la presenza della Greca che va a decorare l’ampio réhaut svasato a contorno delle indicazioni. Ma non mi soffermo oltre su questo modello, presentato dal Giornale degli Orologi al momento del lancio.

L’evoluzione, la scorsa primavera, si chiama semplicemente La Medusa: perde la Greca per adottare indici e numeri romani, e si riveste di differenti cromie, più soft o più decise – come potete leggere qui. Altre variazioni sul tema lo scorso autunno, con il Medusa Infinite, dall’effetto tridimensionale ancora più accentuato, in cui la testa della Gorgone è al centro di un quadrante multilivello con la Greca ritagliata. E con il Medusa Pop, in cui la Greca diventa anch’essa in 3D a rivestire l’intero réhaut. Qui però tutti i componenti – cassa, cinturino e simbolici dettagli sul quadrante – sono in silicone, dai colori tipicamente Versace: fluo, fucsia o turchese, oppure nei più classici bianco o nero.

I nuovi Medusa Alchemy

E arriviamo all’attualità. Oggi è la volta di un ulteriore esemplare con un nuovo nome, che sembra concentrare l’esperienza di quei precedenti. La cassa torna a essere in acciaio, con placcatura ionica color champagne oppure bicolore. Il diametro di 38 mm la rende perfetta per i polsi di ogni dimensione e sottolinea la vocazione no-gender dell’orologio. Ma la vera novità sta nel fatto che la Medusa e la Greca diventano entrambe trasparenti (sono infatti realizzate in resina): il che accentua ulteriormente il senso di profondità del quadrante. In pratica si tratta di un’ennesima rielaborazione che permette di ottenere un risultato del tutto inedito. Come volevasi dimostrare.

Declinato in sei referenze, il Medusa Alchemy esiste sia in versione colorata (quadrante nero, blu, fucsia o verde acqua, accompagnato da un cinturino in vernice nelle stesse cromie), sia in versione metallica (quadrante dorato o argenté più bracciale a sette file). Tutte ovviamente coordinate agli outfit delle collezioni Versace di questa primavera-estate. Il movimento è sempre al quarzo, rigorosamente Swiss made (Ronda 762). Il prezzo? Da 840 euro.