Attualità

Oceanographer GMT: il Bulova Devil Diver in versione viaggiatore

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Per molti è un autentico mito. Forse perché ha segnato un’epoca, forse perché è un simbolo di progresso tecnico. Sta di fatto che quando Bulova ha rieditato il Devil Diver, nel 2018, la gente è impazzita: l’edizione limitata è andata subito sold out, quella “di serie” letteralmente a ruba. Da allora il Marchio lo ha sempre mantenuto in catalogo, ma gli esemplari in produzione non bastano mai a soddisfare la richiesta dei vari Paesi. Eppure in questi anni ne ha moltiplicato le versioni, differenziato i formati. Oggi l’Oceanographer esiste in sei referenze, tre da 41 e altrettante da 44 mm di diametro. Sulla scia di questo successo senza fine, Bulova ora sviluppa ulteriormente la collezione con un’inedita versione complicata: l’Oceanographer GMT, già arrivato nei negozi nei giorni scorsi. Un azzardo? Non credo proprio. Non serve la sfera di cristallo per prevedere la reazione del mercato…

Il subacqueo del Diavolo

Come si legge anche nella monografia dedicata alla Casa americana (pubblicata sempre nel 2018 da Assouline), l’Oceanographer nasce ufficialmente nel 1972. Fa parte di una generazione di orologi subacquei iniziata da Bulova già negli anni Sessanta e chiamata con diversi nomi: Snorkel, Deep Sea, Surfboard… In principio l’Oceanographer è concepito per le immersioni degli uomini della U.S. Navy (la Marina statunitense). E si distingue per la tenuta stagna fino a 20 atmosfere, in un’epoca in cui la profondità massima raggiunta dai subacquei professionisti si aggirava attorno ai 133 metri.

Sul quadrante, però, l’orologio non riporta il dato dell’impermeabilità né in bar (o in atmosfere), né in metri, ma in piedi (l’unità di misura delle lunghezze diffusa negli States e originaria del sistema britannico). Fatti i conti con una banale equivalenza, risulta quindi che l’Oceanographer è impermeabile fino a 666 piedi. Il numero, che si staglia a ore 6, non passa certo inosservato, anzi farà la fortuna dell’orologio. Perché la tradizione evangelica lo associa alla Bestia: è il marchio di Satana, il simbolo dell’Anticristo. Deriva proprio da qui il soprannome con cui lo conoscono gli appassionati e che ne decreterà la fama: Devil Diver.

L’Oceanographer GMT: caratteristiche…

Qualche anno fa, appunto, Bulova riporta in vita l’Oceanographer all’interno delle Archive Series, la famiglia di orologi creata per celebrare la propria storia e composta da riedizioni di cult del passato rivisti in chiave contemporanea. Proprio in questa collezione trova posto il nuovo Oceanographer GMT, proposto per la stagione in corso: un Devil Diver fornito per la prima volta di secondo fuso orario. Destinato a far la gioia degli appassionati di subacquea che vanno in giro per il mondo a fare immersioni, ma ugualmente apprezzato – ci si può scommettere – da quanti non conoscono che la profondità della propria vasca da bagno.

Dal punto di vista estetico, l’Oceanographer GMT è simile al precedente “solo tempo”: realizzato interamente in acciaio, conserva la cassa tonneau tipica degli anni Settanta. Pensavo che il diametro di 41 mm non la rendesse adatta ai “deboli di polso” proprio a causa della forma, le cui anse integrate non lasciano scampo a una vestibilità meno che importante. Una volta provato, in realtà, mi sono resa conto che è ben proporzionato anche su polsi da 17 cm, come il mio – almeno nella versione braccialata. Anche l’impermeabilità rimane la stessa di sempre: 20 bar circa, pari ai fatidici 666 piedi orgogliosamente dichiarati come di consueto sul quadrante. Proprio come in passato presenta poi gli stessi indici a bicchierino incastonati come diamanti, e il mirino al centro, che gli regala quel non so che di militare.

Del tutto nuovo è invece il movimento meccanico a carica automatica, prodotto da Miyota: il calibro 9075, che la consociata giapponese (Miyota, come Bulova, appartiene al Gruppo Citizen) etichetta “Premium Automatic”. Di recente concezione, permette di settare facilmente l’orario di casa tramite la corona. E, come gli omologhi di alta orologeria dal prezzo ben più elevato, possiede la lancetta delle ore regolabile in modo indipendente con salti di un’ora. Motivo per cui parte della community di appassionati lo definisce come “vero GMT” o traveller GMT. Potete leggere ulteriori informazioni tecniche nelle didascalie.

…Varianti e prezzi

E veniamo alle versioni disponibili con i relativi prezzi al pubblico: le trovate anche sul sito ufficiale Bulova. La prima ha la cassa e il bracciale in acciaio rivestito da un trattamento Ip grigio antracite, colore che fa risaltare ancor di più la lunetta e il quadrante verde. Si tratta di un’esclusiva per il mercato italiano e costa 890 euro. Negli altri Paesi si trova invece un’altra referenza con trattamento Ip color oro rosa, quadrante nero e lunetta nera e marrone, chiamata Root Beer – secondo la consuetudine di Citizen per orologi dall’aspetto similare.

La seconda invece è la più “classica” variante Pepsi, tradizionalmente legata alla funzione GMT. Con quadrante blu e lunetta rossa e blu, rimanda a storici, arci-noti precedenti che non serve nemmeno ricordare. Il prezzo in questo caso è di 849 euro. A onor di cronaca, va aggiunto però che tutte le referenze dell’Oceanographer GMT sono dotate di un sistema di sostituzione rapida del bracciale a cinque file, che permette di cambiarlo con un cinturino a propria scelta. E viceversa.

Infine la variante Lume, che ha la cassa in acciaio dal trattamento Ip canna di fucile e il cinturino in silicone testurizzato grigio. Il quadrante, chiaro solo in apparenza, in realtà è completamente ricoperto di materiale luminescente che lo rende scenografico al buio e nelle profondità. Costa sempre 849 euro, ma si caratterizza anche per un’altra particolarità. La lunetta girevole, bianca e nera, non è più bidirezionale ma unidirezionale, e riporta l’originaria scala graduata per i tempi di immersione. L’indicazione delle 24 ore del fuso orario aggiuntivo infatti è stata spostata sul quadrante, tra gli indici delle ore.

Un elemento non da poco, che si riscontra anche nella versione verde, grazie al quale queste referenze dell’Oceanographer GMT risultano più simili al predecessore “solo tempo”. E per questo potrebbero essere le preferite di una buona fetta di pubblico. Io prediligo di sicuro la Lume, e voi?