Attualità

Citizen Series 8 GMT: viaggiatore di carattere

{"autoplay":"false","autoplay_speed":"3000","speed":"300","arrows":"true","dots":"true","loop":"true","nav_slide_column":5}
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image

Guardo i nuovi Citizen Series 8 GMT e non posso fare a meno di pensare che il marchio giapponese sia davvero intelligente. Perché ha sempre mantenuto un posizionamento corretto in termini di fascia prezzo, senza derogare sulla qualità. Perché negli anni ha saputo conquistare appassionati in diversi segmenti, con il caso clamoroso della competentissima community di fan dei suoi diver.

E perché ha fatto tutto questo contando sulle sinergie che gli derivano dall’essere un colosso industriale e diversificando in modo strategico la propria offerta in termini di materiali, complicazioni, movimenti e design. Sotto questi ultimi due aspetti, la collezione Series 8 e il Citizen Series 8 GMT nello specifico sono un caso di scuola.

Series 8: giovane rampante

La linea Series 8 ha debuttato nel 2008, ma era per la maggior parte destinata al mercato interno giapponese. Caratterizzata da orologi con un prezzo piuttosto alto, incassava principalmente movimenti Eco-Drive. Una collezione che è rimasta silente per oltre un decennio e che, sul mercato dell’usato, ha mantenuto un certo valore.

A inizio 2021, Citizen ha annunciato una serie di nuovi orologi meccanici, alcuni mossi da calibri automatici. Sebbene la fabbrica di movimenti Miyota, che appartiene al Gruppo, produca continuamente movimenti al quarzo e meccanici, erano passati più di dieci anni da quando Citizen, come marchio, aveva introdotto un nuovo calibro meccanico. Una stasi interrotta dal calibro 0200 che in seguito aveva portato al debutto dei nuovi Citizen Series 8, più convenienti dei predecessori e in grado di rilanciare alla grande la collezione. Il cui punto di forza era e rimane, oltre al movimento, il design, appunto.

Benché figlia del Terzo Millennio, la cassa della linea Citizen Series 8 ha un forte sapore anni ’70. Linee spigolose, anse corte, bracciali integrali ma non integrati e lunetta tonda inscritta in una cassa ottagonale: l’orologio fa di tutto questo un formidabile strumento d’acchiappo per gli amanti di un certo tipo di estetica. Che si accompagna alla precisione di un movimento meccanico ad alte prestazioni e a un’affidabilità che, in quanto giapponese, è a prova di bomba, almeno sulla carta. 

Mentre modelli come l’ultramoderno 870 (40,8 x 10,9 mm) e l’elegante 831 (40 x 10,1 mm) hanno fornito una solida base per il rilancio, è stato l’830, con il design accattivante del quadrante, che ha suscitato il maggior entusiasmo. Con uno spessore di 11,7 mm era il più grosso del gruppo, ma il quadrante a più livelli con lo sfondo blu/viola iridescente, sormontato da un motivo a rete, ha posto il Citizen Series 8 tra i migliori sportivi in acciaio sul mercato in una fascia prezzo ragionevole.

Visto e considerato tutto ciò, i nuovi Citizen Series 8 GMT hanno le carte in regola per sfondare sia sul mercato europeo sia su quello italiano. Dove, si sa, la complicazione GMT è sempre apprezzata, al di là dell’utilizzo concreto che se ne può fare. E vediamoli un po’ allora. 

Collezione in continuità

Intanto, c’è da dire che sono i primi orologi della collezione Series 8 a ospitare questa complicazione da globetrotter. Cosa che influisce anche sulle dimensioni. I nuovi modelli sono leggermente più grandi rispetto ai predecessori, con un diametro di 41 mm e uno spessore di 13,5 mm. Anche se il diametro maggiore aiuta a smorzare l’impatto dell’aumento di spessore, l’impressione è che i Citizen Series 8 GMT offrano un’esperienza al polso “importante”.

La cassa è bella spigolosa, come nella tradizione della linea, e alterna finiture lucide e satinate, con una prevalenza di queste ultime. La lunetta a 48 scatti, dalla dentellatura piuttosto larga, è bidirezionale e consente la lettura del terzo fuso orario. Questo anche grazie al fatto che la lancetta GMT può essere regolata indipendentemente da quella delle ore.

Oltre alla cassa, anche la lavorazione del bracciale è prevalentemente satinata. Tuttavia, il fatto che Citizen abbia riservato la lucidatura alle zone di giunzione delle maglie centrali fa in modo che il bracciale stesso risulti tutt’altro che piatto, ma ben mosso e ottimamente rifinito.

Il movimento dei Citizen Series 8 GMT

In termini di movimento, gli orologi della collezione Citizen Series 8 GMT sono alimentati dal calibro automatico 9054, che può essere caricato anche manualmente. Considerando che Miyota ha in scuderia un eccellente calibro GMT, il 9075, ci si poteva aspettare che Citizen lo impiegasse su questo nuovo orologio. Come ha fatto Bulova, altro marchio del Gruppo giapponese, che lo ha incassato nel nuovo Wilton GMT.

Invece per i Series 8 GMT, Miyota ha sviluppato il 9054 in esclusiva per Citizen. L’architettura è praticamente la stessa, ma in questo caso il movimento ha un’autonomia di 50 ore e lavora a 28.800 alternanze/ora. Ha una resistenza al magnetismo di 16.000 Ampère/metro o 200 Gauss ed è visibile attraverso il fondello trasparente.

Risponde quindi alle specifiche ISO 764:2020, in vigore dal febbraio 2020, secondo le quali esistono due gradi di resistenza degli orologi agli effetti dei campi elettromagnetici. Il primo mette il limite a 4.800 Ampère/metro e il secondo a 16.000.

Del fatto che abbia la lancetta GMT indipendente da quella delle ore ho già scritto. Ed è cosa buona e giusta per un orologio pensato per viaggiatori di professione. Un po’ meno buona e giusta la precisione del calibro 9054: Citizen la accredita a +20/-10 secondi al giorno, quindi molto al di fuori delle specifiche del COSC, indicate tra +6/-4 secondi al giorno.

Orgogliosamente Citizen

Come avrete intuito, non ho ancora scritto nulla riguardo a materiali, quadranti e colori. Per i nuovi Series 8 GMT Citizen ha scelto di lanciare tre referenze: due sono in acciaio, una in acciaio con tonalità color oro, quest’ultima in edizione limitata. Tutt’e tre, a prima vista, hanno un aspetto familiare perché, inutile nasconderlo, le tre lunette in configurazione Pepsi, Batman e Root Beer richiamano esattamente quello che state pensando voi. Ma le analogie finiscono al colore. Stop.

Intanto, come ho scritto prima, la dentellatura della lunetta è grande e ha un grip bello solido. Poi, il carattere tipografico dei numeri è chiaro e peculiare. Infine, nessun triangolo luminescente a sostituire il 24, che rimane ben visibile. Insomma, un orologio che strizza l’occhio a un mito ma che sottolinea con orgoglio la propria personalità.

Altrettanto originali sono i quadranti delle tre referenze, per i cui dettagli vi rimando alle didascalie. Quelli delle versioni in acciaio sono nero e blu, con una trama che, dice Citizen, “si ispira allo skyline notturno di Tokyo delineato dai suoi innumerevoli grattacieli e finestre di diverse dimensioni, creando una svolta moderna sui tradizionali motivi a quadri usati da tempo in Giappone per rappresentare la prosperità”.

Restando più sul prosaico, ricordano un po’ un tetto a scacchi. Entrambi hanno un tocco di colore nella scritta GMT in arancione e nella punta della lancetta del secondo fuso orario, dello stesso colore. Mentre il quadrante nero è semplicemente nero, trovo che quello blu risalti meglio e dia un po’ di vivacità all’orologio. Peccato che il blu della lunetta non sia lo stesso: forse un abbinamento più stretto avrebbe elevato ulteriormente il modello.

La referenza del Citizen Series 8 GMT in acciaio con finiture in diverse tonalità dell’oro ha un quadrante chiaro con una trama erbosa. Secondo Citizen ricorda “il motivo creato dall’alternarsi di luce e ombra tra le piante nei prati giapponesi in autunno, illuminate dal caldo bagliore del tramonto”. Una seconda scivolata poetica che ricorda quelle di un altro Marchio giapponese. Può piacere o far sorridere, ma tutto sommato la trovo appropriata. Per essere un quadrante lavorato a macchina, il risultato è a mio avviso ricco e innalza di molto il percepito dell’orologio.

Citizen Series 8 GMT: prezzi e… unicità

Infine, prima di lasciarvi alle didascalie, un’occhiata ai prezzi e una considerazione finale. Le due referenze in acciaio escono al pubblico a 1.090 euro, quella color oro a 1.190. Si tratta di un’edizione limitata a 1.300 esemplari/mondo e, con tutta probabilità, i pezzi che arriveranno sul mercato italiano si conteranno sulle dita di una mano. Se a qualcuno interessa è meglio che faccia quattro chiacchiere con il proprio rivenditore. Alla svelta.

Di sicuro con i Citizen Series 8 GMT, il Brand ha deciso di cavalcare più di una tendenza: bracciale integrato, GMT automatico, quadrante testurizzato, lunetta bicolore. Non mancheranno i soliti individui con il ditino alzato, pronti a fare la voce grossa e a parlare di mancanza di ispirazione perché hanno notato una o due somiglianze. Spero perciò che il breve e non esaustivo esame che ho fatto dei tre modelli possa farvi capire che questi modello sono, in realtà, una novità per Citizen. Una novità che conferma come il marchio abbia una forte capacità di indirizzare il mercato, mantenendo la propria vocazione a creare orologi moderni. E anche belli.