Attualità

Longines Master Collection GMT. Dedicato ai collezionisti

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Longines ha ufficialmente aperto l’anno orologiero. E lo ha fatto in grande stile, con un primo lancio che alza il tiro rispetto a quanto ha di solito in catalogo. Punta senza dubbio all’esclusività il nuovo Longines Master Collection GMT, realizzato in due referenze con la cassa in oro – giallo o rosa –, ciascuna in edizione limitata di 500 esemplari e in vendita a 16.800 euro. Decisamente un’anomalia, almeno agli occhi di chi conosce la Maison.

Un lancio mirato

Se pensiamo alla Longines di oggi, infatti, siamo abituati ai grandi numeri. Tanto per capirci, secondo il report sul mercato degli orologi compilato lo scorso anno da Morgan Stanley, la Casa della clessidra alata nel 2022 ha venduto un milione e settecentomila pezzi e ha raggiunto un fatturato di un miliardo e 208 milioni di franchi svizzeri. Possiede una quota di mercato pari al 3,9% e si attesta al 7° posto nella classifica delle marche elvetiche. Il prezzo medio degli orologi in produzione è di 1.300 euro (qui la fonte è Chrono24 e la stima è sul nuovo).

Con queste premesse, è evidente che gli ultimi modelli del Longines Master Collection GMT non sono rivolti agli acquirenti abituali. Piuttosto ai collezionisti, disposti a spendere cifre elevate per arricchire la propria raccolta. Sì, magari anche ai fan della Marca, ma solo a quelli che si vogliono distinguere dalla massa e sono alla ricerca di qualcosa di speciale, un Longines riservato a pochi. (Anche se 1000 esemplari in totale non sono proprio pochissimi, li si deve considerare a livello globale). Per averne conferma, basta guardare le caratteristiche dell’orologio.

The Longines Master Collection

Prima di tutto, la collezione. Nata nel 2005, fin dall’inizio la Master Collection ha sempre voluto rappresentare la tradizione, la grande tradizione dell’orologeria svizzera, filtrata però attraverso tocchi di modernità. È la linea, per intenderci, in cui trovano posto le complicazioni e gli elementi più tipici dell’habillage (penso per esempio a certi quadranti guilloché del passato, o ai numeri Breguet degli esemplari per il 190° anniversario), ma interpretati con un occhio alle tendenze del momento (magari nella scelta dei colori o di particolari dettagli).

In pratica un mix di competenza tecnica e sensibilità contemporanea, che si riscontra in pieno anche nei nuovi Longines Master Collection GMT. In questo caso la complicazione è appunto l’utilissimo secondo fuso orario, già presente in altre collezioni della Casa ma attualmente mancante nella Master Collection. E il gusto è quello neo-vintage (o modern rétro, chiamatelo come volete) che va per la maggiore. Qui basato su un quadrante “classicissimo” ed essenziale, su cui spiccano soltanto le lancette a foglia e i grandi numeri romani applicati. Nello stesso colore dell’oro della cassa.

Le caratteristiche dei Longines Master Collection GMT

Per entrare nello specifico, la cassa misura 40 mm di diametro ed è appunto realizzata in oro (18 carati, ça va sans dire: è quello usato per consuetudine alle nostre latitudini, scriverlo è pleonastico – se non proprio inutile). Oro giallo 2N oppure oro rosa 5N, sigle che stanno a indicare il colore del metallo prezioso. Nel primo caso un giallo pieno, dovuto alla composizione di 750 parti d’oro, 160 d’argento e 90 di rame su 1000. Nel secondo un rosa deciso, composto indicativamente di 750 parti d’oro, 200 di rame e 50 d’argento. Ovvio che il costo dell’oro (sempre più caro) influisce notevolmente sul prezzo finale…

Il quadrante argenté, sempre coordinato alla tonalità della cassa, ha una peculiare finitura definita givré: termine con cui in francese si indica un effetto ghiacciato, simile a quello creato in natura dalla brina. Abbastanza insolito, rivela grande attenzione ai dettagli sul piano progettuale. Oltre a indici e lancette di cui sopra, la caratteristica principale sta nell’indicazione del secondo fuso orario, dalla lettura semplice e immediata. Riportato con un’ulteriore lancetta centrale annerita che fa riferimento all’orario sull’ampio réhaut, riportato su una scala delle 24 ore. Quindi il cinturino, in pelle di alligatore grigio, effetto soft touch.   

Il movimento

Concludo con la meccanica, non perché non sia importante, quanto perché già nota. Arci-nota: si tratta del consueto calibro L844.5, montato anche all’interno dell’HydroConquest GMT e dello Spirit Zulu Time (per il quale ha ottenuto la certificazione ufficiale di cronometro dal Cosc). Come sempre a carica automatica, per la prima volta è orgogliosamente mostrato attraverso l’oblò in vetro zaffiro (di solito è nascosto sotto il fondello “chiuso”). E rivela finiture molto curate, sebbene di tipo industriale (spero di non sbagliarmi). Immutate le altre caratteristiche, che costituiscono ormai gli elevati standard dei movimenti meccanici della Casa, prodotti in esclusiva dalla Eta.

Prima fra tutte la spirale in silicio, grazie alla quale l’orologio “vanta una resistenza ai campi magnetici dieci volte superiore alla norma di riferimento ISO 764” – come recita il comunicato della Maison. Ovvero dieci volte superiore ai canonici 4.800 A/m. Poi l’autonomia di 3 giorni, e infine la regolazione indipendente dell’ora locale. Basta infatti agire sulla corona per far compiere alla lancetta salti di un’ora in avanti o indietro, con la data che si muove di conseguenza. Proprio per la facilità d’uso, certi impallinati lo definiscono “vero Gmt” o anche “stile viaggiatore” (come se esistessero i “finti Gmt” o il secondo fuso orario potesse essere usato da chi se ne resta a casa… Meglio lasciar perdere).

Conclusioni

Direi che possiamo anche chiudere qui. Lascio a voi i giudizi estetici tipo “mi piace/non mi piace”, consapevole che è la cosa è tutto ininfluente soprattutto se riferita a me. Piuttosto, mi auguro di essere riuscita a farvi capire perché il Longines Master Collection GMT costa tanto di più del solito e che tipo di scelte ha voluto fare Longines in questo progetto, realizzato per piacere a una nicchia di mercato che in genere non le è propria.