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Versace Antares: lo stile della Medusa fra architettura e mitologia

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Si chiama Versace Antares la new entry di spicco nel catalogo della Medusa. Un esemplare che debutta nella collezione primavera-estate ed emerge fra le altre novità per il design, inedito e potente. Ma prima di descriverne le caratteristiche tecniche, devo spiegarne il nome. Perché, se anche esprime la ben nota passione della Casa per la mitologia, è senza precedenti.

Dall’Olimpo al cielo

Antares deriva dal greco e vuol dire “anti Ares”, ossia “opposto ad Ares”, “rivale di Ares”. Nel mondo antico, Ares era il dio della guerra, della furia violenta, dell’aggressività, mentre Antares al contrario rappresentava la pace, la calma, la diplomazia. Dall’Olimpo al cielo, il passo è breve. Per i Romani, Ares era Mars, Marte. E Marte è rimasto, in astronomia, il nome del Pianeta Rosso, così come Antares è il nome della stella più luminosa nella costellazione dello Scorpione. Alfa Scorpii, la chiamano gli scienziati.

Antares è infatti una Supergigante rossa (ed è in realtà una stella doppia, nel senso che vicino ha una stella più debole e lenta, secondo alcuni di colore verde). Ha una massa 15 volte il nostro Sole e un raggio di 300 milioni di chilometri. È così grande che Mercurio, Venere, la Terra e Marte potrebbero tranquillamente orbitare al suo interno. Soprattutto, è sempre stata immaginata come cuore ardente dell’aracnide astrale. Non a caso in arabo è detta Calbalacrab, che significa proprio “cuore dello Scorpione”, vista la posizione al centro dell’immaginaria figura celeste. Antares, infine, è la stella predominante nelle notti estive (un po’ come Betelgeuse d’inverno), ed è quindi l’elemento più brillante nel firmamento dell’orologeria Versace, almeno per questa stagione.

La forma del Versace Antares

Ma, oltre ad avere un nome affascinante, il nuovo Versace Antares cattura gli sguardi per com’è fatto. Ha una forma che rimanda un po’ agli anni Settanta, l’epoca più fantasiosa dell’orologeria, in cui i designer si sbizzarrivano e sperimentavano i progetti più singolari perfino azzardati. Ma l’ispirazione potrebbe anche provenire addirittura da un paio di decenni prima, quando andavano di moda certi “cioccolatoni” dai profili geometrici. Anche se l’orologio non ha niente di vintage: non sembra provare nostalgia per il passato, né trasmette alcuna rassicurazione come già visto. Tutt’altro: è modernissimo, originale ed esclusivo.

Versace Antares ha un’architettura possente e complessa, dalle linee in tensione: la cassa tonneau di grandi dimensioni presenta inattese sfaccettature, ben visibili soprattutto se la si guarda di profilo (più di tante parole, parlano le immagini: nella gallery qui sopra riporto una foto esplicativa). Ed è sovrastata dalla lunetta ottagonale, che sembra quasi un prolungamento della carrure, cui è fissata da quattro viti. Priva di anse, è corredata da un bracciale rastremato, formato da link orizzontali. L’imponente costruzione però risulta leggerissima, perché è interamente realizzata in titanio.

Un’innata complessità

Credo proprio che sia la prima volta che Versace si serve di questa lega, o perlomeno non ricordo nessun precedente negli ultimi 20 anni. A stupire però è soprattutto il modo in cui la Maison tratta il titanio, che è decorato con tutti gli elementi tipici Versace. L’orologio è quindi il risultato di un processo di fabbricazione lungo e complicato, considerate la difficoltà di lavorazione del metallo. Prima di tutto per la forma, certo creata con macchine Cnc ma con tante fasi diverse in sequenza. E poi per le finiture: che sono sì industriali, ma anch’esse numerose e variegate.

Per entrare nel dettaglio, le superfici della cassa sono completamente spazzolate, eccetto per lo stacco obliquo della lunetta che è lucido. A ore 6 sulla carrure si trova inciso su un cartiglio lucido il lettering Versace a contrasto. Anche il bracciale è totalmente spazzolato, tranne nello spessore delle maglie che è lucido; e oltretutto è composto da un’alternanza di segmenti ornati dalla caratteristica Greca ad altri privi di fregi. La Greca poi ritorna anche sul quadrante spazzolato soleil: lo attraversa di sbieco sul lato superiore, ben presente ma non troppo invasiva, e passa sotto alla Medusa al 12, mentre al 6 si ripete il logo Versace.

Versioni e prezzi del Versace Antares

La Maison insomma dispiega qui il proprio stile iperdecorativo come non ha mai fatto finora, neppure negli esemplari più riusciti del passato. E non ho ancora detto del colore. Accanto alla versione in titanio, Versace Antares esiste anche in acciaio con un total look verde militare e la lunetta nera, di grande impatto estetico. Per la cronaca, c’è anche una referenza con la cassa in acciaio color oro e il cinturino nero, ma personalmente preferisco le versioni con il bracciale perché mi sembrano più organiche e complete. Tutti gli esemplari sono equipaggiati da un movimento al quarzo Swiss made. Concludo infine con i prezzi: Versace Antares verde costa 1.490 euro, quello color oro 1.340 e quello in titanio 1.750 euro.