Perrelet, chi era costui? Mi permetto di usare lo stesso attacco di un mio pezzo di qualche giorno fa, perché quando si parla di questo Brand accade una cosa strana. Si pensa subito al Turbine, il suo modello più emblematico, senza sapere bene che Abraham-Louis Perrelet, dal quale la Maison prende il nome, fu uno degli orologiai più geniali del ‘700. E il suo spirito innovatore rivive anche negli esemplari attuali, come il nuovo Turbine Splash. Ma procediamo con ordine.
Abraham-Louis Perrelet, il pioniere
Fin dagli anni ’70 del ‘700, Abraham-Louis Perrelet (1729/1826) si dedicò al perfezionamento di un sistema che, a partire da un impulso iniziale, avrebbe dovuto continuare a funzionare all’infinito. Nel 1777 mise a punto un’invenzione rivoluzionaria: il movimento a carica automatica. Ancora oggi quest’invenzione continua a lasciare il segno nella storia dell’orologeria.
Perrelet sviluppò anche il primo contapassi e fu il primo a creare orologi con scappamento a cilindro, calendario ed equazione del tempo. Lavorò per perfezionare ulteriormente i treni degli ingranaggi e per migliorare i pignoni, lo scappamento e l’esclusivo meccanismo di carica automatica che lo ha reso celebre.
La nascita del Turbine
Senza entrare in noiosi dettagli storici, credo sia abbastanza chiaro da queste poche righe che Abraham-Louis Perrelet fu un genio assoluto e che il Turbine, simbolo del Marchio odierno, è figlio di una storia di grande valore.
La Maison Perrelet tornò sugli scudi nel 1995, rendendo omaggio al suo fondatore e al suo lavoro pionieristico nello sviluppo del meccanismo a carica automatica. Per celebrare questa rinascita, la manifattura creò allora il Double Rotor, dotato di un rotore sul lato del quadrante e di un secondo rotore al di sotto di esso. A titolo informativo, Perrelet nel 2004 entra a far parte di Festina Group.
Perrelet lanciò il primo Turbine nel 2009. Era concepito come un orologio per l’aviazione che raffigurava sul quadrante il meccanismo della turbina di un motore a reazione, in una cassa di forma concava con indici luminosi e un’estetica elegante e slanciata. Le 12 pale, in titanio o in altri materiali leggeri, ruotavano per imitare la turbina di un jet, creando un’immagine suggestiva che simboleggiava l’approccio di Perrelet all’orologeria dinamica.
Negli anni ci furono diversi sviluppi della collezione e furono introdotti anche esemplari complicati. Ricordo, nel 2013, il Turbine Chrono e il Turbine Tourbillon, due delle complicazioni orologiere più popolari, sviluppate internamente nei laboratori della Maison Perrelet. Nel 2012 era uscito il Turbine Diver, nel 2014 arriva il Turbine Pilot e nel ’16 la versione Gmt. Tanto per rendervi l’idea di quanto sia ricca si sia arricchita nel tempo la linea.
Turbine Splash: omaggio all’arte
Del resto, una struttura “scenografica” come quella del Turbine si presta a innumerevoli interpretazioni estetiche. Le pale rotanti, oltre a essere piacevolmente ipnotiche, sono in grado di giocare con il quadrante sottostante, le cui forme e decorazioni possono trarre dinamicità dal movimento continuo della turbina. E possono essere il valore aggiunto di un orologio che, per la sua stessa natura, non è mai uguale a se stesso. A maggior ragione nel caso del nuovo Turbine Splash.
Il nome e l’estetica rimandano all’incontro virtuale di due geni. Uno della meccanica, Abraham-Louis Perrelet, l’altro dell’arte, Jackson Pollock. Presentato alla recente edizione della Windup Watch Fair di Chicago, negli Stati Uniti, il Turbine Splash è un orologio in edizione limitata dalla forte vocazione artistica.
Il Turbine Splash prende il nome dagli schizzi di colore che caratterizzano il quadrante al di sotto delle pale. Macchie irregolari di verde fluo, giallo, viola, fucsia, azzurro e arancione su uno sfondo nero, che ricordano il Turbine Rainbow del 2022. Entrambi sono ispirati alla tecnica pittorica del dripping, resa celebre da Jackson Pollock negli anni ’40 e ’50 negli Stati Uniti. Una tecnica nella quale il colore – smalti opachi o vernici industriali – si lascia gocciolare sulla tela distesa a terra da un contenitore forato oppure viene schizzato direttamente con le mani o utilizzando bastoni o pennelli, come se fossero delle fruste.
Nel Turbine Rainbow, il quadrante sottostante era decorato con piccole gocce di vernice che sembravano cadere casualmente dal pennello del pittore americano. Nel Turbine Splash, invece, il colore ricorda le performance di action painting nelle quali l’artista gettava le tinte sulle tele, dalla latta o direttamente con le dita. Con il Turbine Splash, Perrelet ha creato un orologio che vuole esprimere una creatività libera e giocosa, audace e originale.
La turbina del Turbine
Da un punto di vista tecnico, la turbina del Perrelet Turbine è composta da 12 pale che ruotano intorno a un asse centrale. Quando l’orologio è indossato, le pale si attivano a ogni movimento del polso e la turbina inizia a ruotare. In questo modo, gli spazi vuoti tra le pale rivelano l’immagine sottostante, che diventa più visibile maggiore è la velocità di rotazione.
Per quanto possa sembrare banale, la turbina ha una struttura complessa: le pale, realizzate in alluminio anodizzato nero, hanno nella loro parte inferiore cinque piccoli pesi in tungsteno – minerale dal peso specifico molto elevato, simile a quello dell’oro -, necessari per garantire un perfetto equilibrio durante la rotazione. L’assemblaggio della turbina richiede quindi la massima abilità da parte degli orologiai di Perrelet, in modo che le pale possano ruotare senza problemi ogni volta che il movimento del polso fornisce l’energia per attivarla.
La turbina, in sé, non ha alcun valore funzionale: non serve a caricare l’orologio né a regolarne la marcia. È a tutti gli effetti un esercizio di stile, attraverso il quale Perrelet rivela sia l’abilità e la competenza dei propri maestri orologiai, sia lo spirito di innovazione che caratterizza la Manifattura fin dalle sue origini. Un’eredità, come abbiamo visto poco sopra, tramandata da Abraham-Louis Perrelet, grazie alla quale la turbina è diventata il simbolo della Manifattura.
Turbine Splash: colore e total black
Tornando al Turbine Splash, balza subito all’occhio il contrasto tra i colori del quadrante sottostante (verde neon, giallo, viola, fucsia, azzurro, arancione) e il look nero. Il design riprende quello del Turbine EVO, entrato in catalogo nel 2019 per celebrare il decimo anniversario della collezione. La cassa è tonda e maschia, con i suoi 44 mm di diametro e 13,82 mm di spessore. Se da un lato è leggerissima, perché costruita in policarbonato e fibra di carbonio forgiato, dall’altro gli stessi materiali la rendono resistente agli urti, ai graffi e agli agenti chimici. Inoltre, grazie alle sue proprietà di isolamento termico, la fibra di carbonio protegge il movimento dalle variazioni di temperatura che possono alterarne la marcia, con ricadute sulla precisione dell’orologio.
La leggibilità dell’ora è assicurata dalle grandi lancette a forma di daga rivestite di Super-LumiNova bianco; la lancetta centrale dei secondi, di colore rosso, spicca sul movimento delle turbine. Oltre che nel quadrante sottostante alle pale, il Turbine Splash di Perrelet ha dei tocchi di colore sul giro delle ore. E sono tocchi di colore interessanti, per come sono resi. I contorni degli indici a bastone sono nelle stesse tonalità degli schizzi del quadrante inferiore. Gli indici al trizio sono incapsulati in tubi di borosilicato sotto forma di gas. All’interno di essi si trova uno strato di fosforo che, quando viene attivato dagli elettroni del trizio, emette un bagliore intenso e duraturo: la visibilità al buio è decisamente superiore a quella di tanti altri orologi.
Un calibro di manifattura
Altrettanto interessante, oltre all’estetica, è il movimento. Si tratta del calibro P-331-MH di manifattura, a carica automatica, preciso e affidabile. Ha un’autonomia di 42 ore e lavora a una frequenza di 28.800 alternanze/ora; è visibile attraverso il fondello in vetro zaffiro incorniciato da un anello in acciaio con trattamento Pvd nero. I ponti sono rifiniti con un motivo a grana circolare, mentre la massa oscillante rodiata e traforata è montata su cuscinetti a sfera e ornata dal logo Perrelet.
Il calibro P-331-MH è stato lanciato da Perrelet nel 2021 e presenta alcune modifiche sostanziali rispetto ai movimenti che lo hanno preceduto. I denti della ruota dello scappamento hanno una finitura superficiale migliorata e l’àncora è dotata di palette in rubini di qualità superiore, per ottenere prestazioni più elevate e garantire un grado di affidabilità maggiore. Inoltre, il nuovo sistema di lubrificazione degli invertitori consente di ottimizzare le prestazioni del sistema di carica bidirezionale. Il bilanciere è dotato di un ammortizzatore Incabloc a doppio cono, che aumenta la protezione dagli urti.
La combinazione di questi aggiornamenti meccanici ha permesso al calibro P-331-MH di ottenere la certificazione Chronofiable rilasciata dal Laboratoire Dubois di La Chaux-de-Fonds. Inoltre, è anche certificato cronometro dal Cosc.
Come ho scritto sopra, si tratta di un’edizione limitata: 99 pezzi, la cui numerazione è riportata sul fondello in zaffiro di ciascuno. La cosa bella (e non da tutti) è che, pur essendo limitato, è acquistabile anche sull’e-commerce di Perrelet. Il prezzo del Turbine Splash è da limited edition: 5.200 euro. Del resto, la qualità si paga. E, in questo caso, ci si porta a casa anche un pezzo di storia dell’orologeria, come avete visto. Abraham-Louis Perrelet l’ha fatta con il movimento automatico, Abraham-Louis Breguet con il tourbillon. Come dire: un nome, una garanzia.