Approfondimenti

RM 75-01 Flying Tourbillon Sapphire: Richard Mille in trasparenza

{"autoplay":"false","autoplay_speed":"3000","speed":"300","arrows":"true","dots":"true","loop":"true","nav_slide_column":5}
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image

Se il grande filosofo e scrittore francese del ‘600 François de La Rochefoucauld vivesse oggi, forse indosserebbe un Richard Mille. Magari la referenza più recente, l’RM 75-01 Flying Tourbillon Sapphire. Perché in uno dei suoi aforismi più celebri dice che «non ci si dovrebbe stupire se non di potersi ancora stupire». Che è esattamente ciò che ho pensato quando ho visto le prime immagini (purtroppo solo quelle, per ora) di questo nuovo orologio. Stupore.

Stupore soprattutto per l’inesauribile capacità del Marchio di padroneggiare i materiali più avanzati nella costruzione dei suoi orologi. Quartz TPT, Carbon TPT, ceramica, oro, titanio e, appunto, zaffiro. Dai più “semplici” ai compositi, l’abilità nel dare forma ai materiali fa di Richard Mille una delle manifatture più avanzate in questo campo. L’RM 75-01 Flying Tourbillon Sapphire non è che un’ulteriore prova di ciò, soprattutto per chi sa che cosa significa lavorare lo zaffiro.

I signori dello zaffiro

Significa sostanzialmente operare sul filo del masochismo. Perché lo zaffiro con cui sono costruite le casse degli orologi, come quella dell’RM 75-01 Flying Tourbillon Sapphire, è un materiale di sintesi, ossia creato in laboratorio. Tecnicamente è un corindone sintetico la cui particolarità non sta tanto nella trasparenza quanto nella durezza, inferiore solo a quella del diamante. 

Che cosa comporti lavorare un materiale così duro e resistente, lo potete leggere in questo articolo sempre attuale. Io non ho gran che da aggiungere, se non che proprio Richard Mille è stato il primo marchio oltre 10 anni addietro a proporre questo materiale per la cassa di un orologio. Era il 2012: un’era geologica fa, se si considera che cosa è accaduto al mercato dell’orologeria nel mentre, dalla pandemia all’esplosione e alla successiva implosione della Cina, solo per citare due episodi chiave.

Un primato del quale l’RM 75-01 Flying Tourbillon Sapphire prosegue l’eredità e per il quale, se possibile, porta ancora più in alto l’eccellenza. L’orologio del 2012 combinava un cronografo rattrapante e un tourbillon, due complicazioni di altissimo livello. Questo “si limita” a un tourbillon volante. Nel mezzo, però, ci sono 13 anni nei quali la scienza dei materiali e la tecnologia dei calibri si sono evolute a una velocità incredibile. Richard Mille, manco a dirlo, è rimasta al passo.

I colori dell’RM 75-01 Flying Tourbillon Sapphire

Fatta questa premessa, arrivo all’orologio di oggi. Che in realtà sono tre, perché il Brand ha lavorato con tre differenti colorazioni dello zaffiro. O meglio, del fondello in zaffiro: a una versione completamente trasparente si affiancano una con il fondello blu e una con il fondello rosa-lilla. Il perché della limitazione del colore al fondello può avere diverse ragioni, per come la vedo io.

Indubbiamente, creare una cassa in zaffiro completamente colorata è complesso. Al corindone di base è infatti necessario aggiungere minerali o metalli perché il materiale assuma la colorazione desiderata: titanio e ferro per il blu, per esempio. Va da sé che non è facile trovare la giusta proporzione di “additivo” per arrivare alla nuance desiderata. Sicuramente Richard Mille non è un marchio che scende a compromessi, se deve spendere per arrivare alla qualità. Ma se si può trovare una soluzione “economica” in termini di costi e tempi di lavorazione, perché non usarla?

Un altro motivo potrebbe essere “scenografico”: una cassa interamente in zaffiro colorato potrebbe rubare la scena al calibro, il vero protagonista nella realizzazione dell’orologio. Più banalmente, però, credo che la scelta sia caduta sul fondello colorato perché, nonostante sia solo una parte dell’orologio, per di più posteriore, dalle immagini che ho a disposizione (spero di avere prima o poi la possibilità di confermarlo dal vivo) vedo che la trasparenza della cassa ne cattura le sfumature rendendola quasi colorata anch’essa.

Un modo furbo, se fosse così, per ottenere un risultato qualitativo altissimo, limitando gli sforzi sulla complessa produzione dello zaffiro colorato. Non a caso, la versione completamente trasparente è prodotta in soli 15 pezzi, quelle con il fondello blu e rosa lilla sono invece limitate a 10, per l’evidente difficoltà di realizzazione.

Le finiture del calibro RM75-01

Passo ora al movimento. Si tratta del calibro RM75-01 a carica manuale, con tourbillon volante e indicazione di ore e minuti. Nessun’altra complicazione, nessun contatore, nessun selettore di funzione. Qualcosa che sembrerebbe minimale, se non fosse un Richard Mille. Lasciando alle didascalie la maggior parte dei dettagli tecnici, vale la pena sottolineare qui che, oltre che per la complessità meccanica, il movimento si distingue per l’elevatissimo livello delle finiture.

Le smussature, gli elementi di bloccaggio e le superfici di contatto sono lucidate a mano, così come lucidati sono i perni. Per l’effetto micropallinato delle fresature, in Richard Mille si sono serviti di microsfere in zaffiro. Sempre con sfere di zaffiro sono state sabbiate le superfici delle parti in acciaio (la platina e in ponti sono invece in titanio), le quali hanno invece i lati lucidi.

Come in ogni movimento del Marchio, anche nel calibro RM75-01 è stata posta particolare cura nella realizzazione dei ruotismi. Le loro smussature concave sono state realizzate con utensili diamantati appositamente dedicati, in modo da ottenere una precisione di lavorazione al micron. Le facce delle ruote sono poi rifinite con una satinatura circolare e la rodiatura è effettuata prima che sia realizzata la dentatura, così da escludere difetti e imperfezioni una volta creata. Stesso motivo per cui le ruote stesse sono sottoposte a correzioni minime: la loro geometria non ne deve risultare alterata, per non compromettere le prestazioni del treno del tempo.

Dna Richard Mille

La cartella stampa con cui il Brand accompagna l’RM 75-01 Flying Tourbillon Sapphire parla di un orologio che «incarna un equilibrio metafisico. La modernità e la raffinatezza tecnica del suo calibro scultoreo si armonizzano con un’ispirazione senza tempo, che trae i suoi motivi dall’architettura storica e dalla dolcezza degli oceani: una dualità che riflette perfettamente l’approccio artistico e tecnico del Marchio, dove mondi diversi convergono per aprire nuovi orizzonti creativi per la Richard Mille».

Concedo ai suoi estensori qualche licenza poetica. Del resto, le ragioni del marketing non sono quelle della tecnica né quelle della passione. In questo senso, focalizzare l’attenzione sulle nuance di colore ispirate alle tonalità del mare ci sta. Ma non dobbiamo dimenticare che questo orologio è soprattutto meccanica, tanto più stupefacente quanto più abbina una struttura architettonica complessa a una funzione di base come l’indicazione di ore e minuti, arricchita dal tourbillon volante.

In questo senso, il cartellino del prezzo, che si aggira intorno ai 2 milioni di franchi svizzeri, è totalmente prevedibile e in linea con l’impegno in materiali, tecnologia, ricerca e sviluppo che la Manifattura ha messo nell’orologio. Un punto sul quale non ci si dovrebbe più stupire, per tornare a quanto ho scritto all’inizio. Richard Mille è questo: è innovazione, avanguardia meccanica, scienza dei materiali, ossessione per la ricerca. Tutto ciò ha un costo commisurato alla qualità del prodotto finale e l’RM 75-01 Flying Tourbillon Sapphire non fa eccezione. L’eccellenza e la perfezione non sono mai state per tutti.