Oggi, 23 luglio, il Sole entra nel segno del Leone. Quale occasione migliore per celebrare il Grande Felino, re dello Zodiaco? Anche con gli orologi: quelli – preziosissimi – della collezione Le Lion de Mademoiselle, presentata da Chanel all’ultimo salone di Ginevra. Come dite? Non credete nell’astrologia? Non importa: Gabrielle Chanel, lei sì, ci credeva. Nata il 19 agosto, era proprio del Leone, che aveva eletto come animale feticcio, simbolo di forza, emblema protettivo. Per questo la Maison che porta il suo nome, tutti gli anni, gli dedica qualche special edition. Vedere per credere la collezione Le Temps du Lion del 2024 (qui raccontata da Caterina con encomiabile completezza).
Sculture da indossare
«La rappresentazione del Leone è parte integrante del mondo intimo di Mademoiselle», racconta Arnaud Chastaingt, Direttore dello Studio de Création Horlogerie de Chanel. «Il simbolo del Leone traspare ormai in tutte le creazioni della Maison e si è affermato tra i codici emblematici lasciati in eredità dalla grande couturière. È un simbolo ispiratore, di cui adoro l’autorevolezza e l’eleganza». Lo si vede appunto nella nuova serie Le Lion de Mademoiselle: cinque orologi-gioiello, in edizione limitata, che non sono solo un’ode al maestoso felide, ma permettono di indossarlo in modi insoliti. (Ecco perché in questa analisi non troveranno posto gli altri due modelli della collezione, il maschile Monsieur Platinum Tourbillon Lion e la pendulette Astroclock Diamants. Esulano dal discorso).
I preziosissimi esemplari consentono infatti di portare eccezionalmente il Leone di Mademoiselle al dito o al collo (non al polso). E lo ritraggono con estremo realismo in piccole sculture d’oro ricche di particolari, che ne restituiscono la forza e la fierezza, nella posa o nell’atteggiamento. Che il Leone sia ripreso come figura intera, a tutto tondo, oppure solo la testa, a sbalzo, poco importa. Ogni pezzo della collezione Le Lion de Mademoseille dimostra comunque la completa padronanza della tecnica dell’incisione da parte dei maestri artigiani della Maison. Come spiega ancora Chastaingt: «Dal disegno alla modellazione, la scultura di un leone Chanel richiede il perfetto equilibrio tra una rigorosa conoscenza anatomica dell’animale e una vera sensibilità artistica». Basta un’occhiata per rendersene conto.
Le collane Le Lion de Mademoiselle…
Prima di tutto fanno parte della collezione tre orologi sautoir, due dei quali con pendenti – come vuole la tradizione. Tutti in oro giallo, incastonati di diamanti ad alte carature e spesso arricchiti di onice e lacca, sono sempre animati da movimenti al quarzo, per ovvie esigenze di spazio. A cominciare dal montre-à-secret con il medaglione in onice, in cui il quadrante è nascosto dalla testa del leone full pavé (da sola riunisce più di 8 carati di diamanti), che ruota su sé stessa per svelare l’ora. La catena, realizzata interamente a mano, termina con diamante centrale da un carato. Quest’ultima e l’attenzione ai dettagli, come il cordoncino d’oro annerito ma lucido attorno al grande ciondolo, spiegano le 350 ore di lavoro necessarie per ultimare l’intera creazione.
Un altro orologio “a segreto” si ritrova nella collana Double Bouton Lion. Celato nel drappeggio della lunga catena a tre fili, sotto un bottone d’onice decorato con la testa di leone in rilievo, fa capolino un piccolo quadrante che si rivela con un gesto. In posizione simmetrica, dall’altra parte, un secondo bottone identico nasconde invece uno spazio da riempire (a piacere) con una foto o un ricordo in miniatura. Da notare che ciascun bottone è posto fra due diamanti da mezzo carato ciascuno… In questo caso, la preziosità dell’insieme ha richiesto 200 ore di lavoro di un esperto (e paziente) artigiano. Una particolarità, ricorrente in questo genere di esemplari: le indicazioni orarie sono naturalmente rivolte verso l’alto, per offrire un’agevole lettura a chi indossa la collana.
Ma al top, a mio parere, c’è l’orologio amuleto di chiara ispirazione Art Déco. Qui il Leone ha un corpo possente in oro giallo satinato, dalla muscolatura definita e sottoneata da file di diamanti. Poggia su un grande pendente double face, a mezzaluna, in cristallo di rocca – da un lato inciso e dall’altro sfaccettato. Al centro, in corrispondenza del piccolo orologio carré ma sulla parte opposta, è incastonato un solitario da un carato e mezzo. Anche per questo esemplare i maestri artigiani della Maison hanno impiegato 350 ore di lavoro per realizzare la catena (a mano), la fusione a cera persa del Leone e il lavoro di incastonatura. Più il tempo – non quantificato – per il taglio e l’incisione del cristallo di rocca. Pietra difficile da reperire già di suo, viste le dimensioni e l’assenza di inclusioni o microfratture.
… e gli anelli
A completare la collezione ci sono poi due anelli-orologio, sorprendenti proprio per la capacità di contenere un quadrante e un movimento di dimensioni lillipuziane. Entrambi secondo me presentano un’evidente ispirazione barocca. Tuttavia la Maison dichiara – riguardo al primo – di aver fatto riferimento ai cocktail ring degli anni Venti del Novecento. Ma penso che le due cose siano solo in apparente contrasto, talmente ricco di suggestioni può essere un pezzo di gioielleria. Si tratta in realtà di un montre-à-secret in oro giallo satinato, con il gambo interamente tempestato di diamanti serti neige, sovrastato da una sontuosa testa di leone. Basta spingerla delicatamente indietro per mostrare il quadrante, a sua volta incastonato in una base di onice sagomata e impreziosita da un diamante taglio princess.
L’ultima creazione è invece un anello contrarié – o toi et moi, come si preferisce definirli ai nostri giorni – che mette l’orologio al centro dell’architettura. Il quadrante e la lunetta sono interamente incastonati di diamanti baguette: taglio che di solito richiede una certa caratura, e qui risulta impressionante proprio per le proporzioni ridotte. Non solo. Sulla base la struttura a V è impreziosita da due diamanti princess da 0.42 carati ciascuno. In questo esemplare il Leone diventa una sorta di Giano bifronte, con le due teste – perfettamente identiche e simmetriche – che guardano avanti e indietro, a rappresentare il passato e il futuro. Forse avrò visto troppi film, ma io me la spiego così: il Leone diventa una divinità che porta implicito un messaggio. La capacità della Maison di reinterpretare, con coerenza e sempre nuova originalità, l’heritage di Mademoiselle per le generazioni di domani.