Dimenticatevi i Coin Watch. Il Classics Moneta Moonphase di Frederique Constant si chiama così in tutte le lingue. E non perché è inserito nel denaro metallico di qualche valuta, magari fuori corso, in metallo più o meno prezioso. Prende nome invece da un dettaglio speciale, che lo rende davvero originale e unico: una seconda lunetta interna zigrinata, applicata nello spazio del réhaut, fatta proprio come il bordo di una moneta. Se poi ci aggiungete la cassa rotonda e lo spessore sottile, vi sarà chiaro che l’appellativo è quanto di più azzeccato si potesse trovare.
Storia e valori del Classics Moneta Moonphase
Il Classics Moneta Moonphase appare sul mercato a settembre dello scorso anno. Frederique Constant lo presenta in tre versioni, con la cassa in acciaio di 37 mm di diametro e il quadrante soleil in colori diversi: argenté, blu oppure nero. Ritorna poi, ai Geneva Watch Days di quest’anno, in altre due variazioni sul tema: di nuovo con il quadrante blu ma interamente in acciaio, con il bracciale in maglia milanese, a riecheggiare un certo gusto d’antan; e con la cassa Pvd oro giallo, più luminosa, che evoca una preziosità materica. Infine eccolo di nuovo alla Dubai Watch Week appena conclusa, sempre con la cassa nella tonalità più calda dell’oro ma con il quadrante nero, a creare un efficace e distintivo contrasto.
In ogni referenza – sei in tutto -, il Classics Moneta Moonphase ha dalla sua una serie di attributi che colpiscono gli appassionati e i collezionisti dai gusti più sobri. Prende ispirazione dagli ultrapiatti del passato: ha uno spessore limitato a 7,65 mm, quindi una silhouette dalle proporzioni “leggere” e di grande eleganza. Poi, è dotato di una complicazione utile: le fasi di luna che occhieggiano a ore 6, come vuole la tradizione. Ancora, è assolutamente unisex, può essere indossato con la stessa disinvoltura sia dai polsi maschili sia da quelli femminili. E infine ha un prezzo del tutto inaspettato, abbordabile per i più: le varianti in acciaio costano 1.095 euro, mentre quelle color oro raggiungono i 1.195 euro.
Un movimento dibattuto
Tutte queste caratteristiche lasciano il pubblico basito, senza parole. Com’è possibile? Va bene che Frederique Constant ha fatto del lusso accessibile la propria bandiera, ma l’orologeria democratica difficilmente raggiunge simili livelli di bienfacture, come direbbero i francesi. Qual è il segreto? Dove sta il trucco? Basta chiedersi cosa c’è dietro il fondello, e l’arcano è svelato. Il Classics Moneta Moonphase monta un movimento al quarzo Swiss made. Certo, la cosa fa arricciare il naso ai puristi dell’orologeria meccanica, che si fanno venire un attacco di allergia anche solo al sentir nominare la parola “quarzo”. Eppure è proprio questa la chiave di tutte le peculiarità dell’orologio.
Pensateci. Grazie al calibro FC206, realizzato su base Ronda 706, la Manifattura ginevrina riesce a soddisfare al contempo l’esigenza della sottigliezza da extra-piatto, la presenza delle fasi di luna e la volontà di mantenere un prezzo ridotto. L’unica alternativa possibile sarebbe un movimento meccanico a carica manuale, ma il prezzo aumenterebbe parecchio – e comunque ci dovremmo scordare la complicazione, il cui modulo apporterebbe millimetri preziosi. Per avere anche quest’ultima, si dovrebbe sviluppare ex novo un calibro in-house con la complicazione integrata – e allora addio al prezzo popolare, si arriverebbe alle solite cifre dell’alta orologeria. Non ce n’è, che piaccia o meno: il movimento al quarzo è l’unica soluzione per salvare, come si suol dire, “capra e cavoli”.
In definitiva…
Il mio giudizio – personale, soggettivo e quindi non insindacabile – non può che essere positivo. Chi ama gli orologi classici, dalle proporzioni sottili e misurate, troverà nel Classics Moneta Moonphase l’esemplare ideale. Idem chi apprezza le fasi di luna – una complicazione ricca di poesia e di fascino, quasi romantica. O anche chi non ha voglia di spendere un occhio della testa per arricchire la propria collezione. E se proprio la questione del quarzo non vi va giù, non siate così seriosi: prendetelo come un gioco. Un bel gioco, particolare e divertente, che oltretutto costa poco e non impegna – anche se offre un percepito alto, per immagine e qualità elevate. Cosa volete di più?