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Contodat Chronographe e Automatic: Eberhard & Co. reinventa la tradizione

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La rilettura del proprio passato, per un’azienda di orologi, è più che lecita: è cosa buona e giusta. Soprattutto se fatta in modo intelligente: non in senso pedissequo, con semplici riedizioni che ripropongono il modello originale, ma con nuove interpretazioni che portano a ulteriori sviluppi ed evoluzioni. Come nel caso di Eberhard & Co., che quest’anno ha riportato in vita il Contodat: presentato in anteprima a Watches and Wonders Geneva, la scorsa primavera, in autunno è arrivato fisicamente dai concessionari. E in questo periodo è protagonista delle campagne social della Casa, cui facciamo riferimento nella gallery qui sopra.

Del resto, la Maison de l’Aigle non è nuova a questo genere di operazioni. Lo ha già fatto per esempio con il Contograf o con lo Scientigraf, due grandi classici reinterpretati – in momenti diversi della storia attuale di Eberhard & Co. – con il gusto di oggi e spirito di intraprendenza. Il che significa non solo compiere un restyling estetico, necessario per riaggiornare forme e proporzioni che ai nostri giorni apparirebbero datate, ma anche creare qualcosa di inedito, eppure perfettamente coerente con i precedenti, quasi fosse una logica, fatale conseguenza. In concreto, sto pensando a esemplari come lo Scientigraf Chrono o il Contograf Dallara, che rendono bene l’idea di questo processo di rielaborazione. E sono abbastanza recenti da non aver bisogno di grandi sforzi di memoria…

Il Contodat d’epoca…

Ma concentriamoci sul Contodat. Il nome deriva dalla combinazione di due funzioni ben precise. Il “conto” rimanda al contatore del cronografo, alla capacità di misurare brevi intervalli di tempo. Il “dat” è l’abbreviazione di datario, che ieri come oggi appare sul quadrante. Il Contodat delle origini infatti fu uno dei primi cronografi a integrare la piccola complicazione utile, nel 1957, oltretutto a scatto rapido. Eberhard & Co. registrò il marchio Contodat nel 1955 e due anni dopo mise sul mercato un cronografo bicompax animato dal calibro 14001 a carica manuale, con ruota a colonne e datario, appunto. Commissionato alla Dépraz & Cie nel 1950, oggi è considerato uno dei movimenti cronografici più prestigiosi del secolo scorso.

Fast forward. Dobbiamo fare un salto temporale di una ventina d’anni, però, per incontrare il diretto predecessore del Contodat di oggi. Nella seconda metà degli anni Settanta, Palmiro Monti – dal 1969 titolare e “anima” di Eberhard & Co. – timonava la Marca nelle acque agitate della crisi del quarzo. Convinto sostenitore delle tradizioni meccaniche dell’orologeria elvetica, un giorno fu informato del ritrovamento in azienda di una grossa fornitura di calibri a carica manuale, fra cui il 310-8, il movimento che negli anni Sessanta era stato montato nel Contodat. Ci pensò su, poi decise di rimettere in produzione un cronografo dalla meccanica “all’antica”. E reinventò proprio il Contodat, con un design modernissimo e vivaci tocchi di colore, arancione.

…e quello di oggi

Da qui deriva il nuovo Contodat Chronographe versione 2025. Realizzato in acciaio, con la cassa compatta di 39 mm di diametro, di forma tonneau e dai pulsanti a pompa, presenta sul quadrante una serie di rimandi all’originale. A cominciare proprio dalla visualizzazione delle funzioni crono – bicompax -, con la lancetta centrale dei secondi crono arancione e il contatore minuti a ore 3 che registra fino a 45 minuti, sottolineato da profili sempre arancioni. Poi la scala tachimetrica per il calcolo della velocità, su base 1000, anch’essa colorata di arancione sul primo quarto. Quindi il “famoso” datario a ore 6 inserito in una finestrella trapezoidale. Per ulteriori dettagli rimando alle didascalie.

Il Contodat Chronographe è declinato in quattro referenze, che si distinguono per la tonalità del quadrante soleil: una blu, una verde e due argenté, in cui è inclusa la variante denominata “sport” per via degli indici arancioni. Tutt’e quattro si allacciano al polso con un bracciale integrato, a tre file, con la maglia centrale lucida e l’esclusiva fibbia 2Click®, estremamente pratica e sicura, decorata con il simbolico Scudo Eberhard. E tutt’e quattro sono equipaggiate da un movimento meccanico a carica automatica, calibro Sellita SW510 BH, che però è nascosto alla vista dal fondello pieno, in acciaio. Il quale è personalizzato dal motto latino Ubi Tu Ibi Ego, che significa “ovunque tu sarai, lì sarò io”, a sottolineare la vocazione dell’orologio essere un compagno inseparabile per chi lo indossa.

Il Contodat Automatic

Un’assoluta novità è infine la versione solo tempo: il Contodat Automatic. Che presenta la stessa ispirazione del cronografo, tradotta però in termini più essenziali, quasi ne sintetizzasse le caratteristiche ai minimi termini. L’impermeabilità, per esempio, è confermata di 10 atmosfere e il quadrante mantiene la stessa impronta sportiva, con lancette e indici luminescenti, ma ora esibisce un solo contatore per i piccoli secondi a ore 9, mentre il datario è trasferito a ore 3. Anche la cassa si sviluppa sugli stessi canoni – base tonneau e linee compatte – e condivide lo stesso diametro di 39 mm. Però è più sottile – 11, 3 mm contro i 13, 9 del Contodat Chronograph – dato che ospita (ovviamente) un movimento diverso, sempre a carica automatica e sempre Sellita: il calibro SW290-1.

Molteplici, anche in questo caso, le declinazioni cromatiche, articolate in cinque modelli: blu (ma in una sfumatura più “elettrica”, meno profonda, rispetto al blu del cronografo), verde, grigio e nero in monocromia, cioè con il contatore nella stessa tonalità dello sfondo; e una particolare versione argenté con il contatore blu (sempre nello stesso blu brillante di cui sopra). Tutti gli esemplari concentrano i dettagli arancioni nel contatore dei piccoli secondi, in particolare nella lancetta e nel numero 60. Identici al Contodat Chronograph sono poi il fondello “pieno” e il bracciale a tre file, dalle finiture – anche qui – curatissime: i link centrali e gli smussi esterni lucidi, le maglie laterali spazzolate in verticale. Lavorazioni che ritornano anche nella cassa.

Conclusioni

Mancano, a questo punto, solo i prezzi al pubblico. Il Contodat Chronograph costa 3.980 euro, l’Automatic 2.860 euro. Entrambi in linea con la politica di prezzi accessibili perseguita ormai da tempo da Eberhard & Co., in grado di offrire dei buoni prodotti, per stile e personalità, senza svuotare il protafoglio. In questo caso penso sia vincente l’abbinata “vintage ma originale”, cioè la capacità di recuperare il gusto dell’epoca e insieme di renderlo contemporaneo, di reinterpretarlo per restituire qualcosa di completamente nuovo. E non è poco.