Attualità

Fridays for Future: IWC, un’azienda eco-friendly

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Dagli obiettivi del Sustainability Report all’impegno aziendale nel rispetto per l’ambiente, fino alle azioni in favore di fondazioni esterne. La Casa di Sciaffusa è in prima linea nello sviluppo sostenibile

Milano, piazza della Repubblica, giovedì, caffè. Siamo alla vigilia dello sciopero generale di un 27 settembre insolito, molto caldo. Ci interroghiamo sui cambiamenti climatici e su quanto poco basterebbe in realtà per fare la differenza. Da lì iniziamo a divagare sulla relatività del tempo, su quanto tempo sia stato sprecato e su quanto l’orologeria sia realmente attenta al tema della sostenibilità. Nasce così questa rubrica “Fridays for Future”. E a poche settimane dall’esordio, mi ritrovo con meraviglia a dover selezionare gli argomenti di cui parlare, poiché le case orologiere sono molto attive in questo senso.

Sostenibiltà nel Dna

Oggi quindi mi concentro su IWC Schaffausen, che da 150 anni produce responsabilmente orologi dagli elevati standard qualitativi. Cito letteralmente il “Sustainability Report”, pubblicato dall’azienda nel 2018, che ne evidenzia la sensibilità “eco” fin dalle origini: “Ci impegniamo a creare valore a lungo termine sia per il nostro business che per la società, preservando al contempo il nostro patrimonio di qualità, artigianalità e innovazione. Guardando indietro ai nostri valori fondanti e aspettando un futuro resiliente, miriamo a essere orientati alla crescita rimanendo responsabili socialmente ed ecologicamente”.

Del resto, l’esistenza stessa di questo documento la dice lunga sull’impegno reale dell’azienda. Da un lato perché realizzare un report sulla sostenibilità (che oltretutto mi sembra sia stato il primo emesso da un marchio svizzero di orologi) significa offrire massima trasparenza al riguardo; dall’altro perché ha fissato obiettivi concreti da raggiungere entro il 2020, aderenti a quanto indicato dall’ONU in tema di sviluppo sostenibile. Per esempio, la riduzione del 30% del volume e del peso del packaging, e delle emissioni di gas del 10%.

In più IWC ha affidato a Franziska Gsell, Chief marketing officer, un ruolo di responsabilità nella gestione della causa. E, a quanto pare, la signora ci sa fare. Tant’è che la Manifattura, negli ultimi anni, ha ricevuto non solo consensi generali ma anche molteplici riconoscimenti.

Tra l’altro, nel 2017 ha ottenuto il Positive Luxury Award, premio destinato alle aziende che attuano realmente un cambiamento positivo nel mondo, attribuito da una giuria di esperti internazionali. E, in questo 2019, la “medaglia d’oro” dell’International CSR Excellence Award (la sigla sta per Corporate social responsibility, Responsabilità sociale aziendale), che viene destinato ai programmi, servizi e progetti delle organizzazioni più attive a livello globale.

Del resto la filosofia, o meglio la policy aziendale in tema di responsabilità sociale è rivolta in quattro aree di interesse: Approvvigionamento, Ambiente, IWC come datore di lavoro e Investimenti comunitari. Vediamole assieme:

Approvvigionamento

A tutti i fornitori viene chiesto di soddisfare gli standard del Marchio anche per quanto riguarda il loro impatto ambientale e sociale. I fornitori di metalli (oro, platino eccetera) e di diamanti devono essere in possesso della certificazione del Codice di procedura del Responsible Jewellery Council. Per i pochi che non lo sapessero, l’RJC è un’organizzazione no-profit fondata nel 2005 con la seguente missione: “Promuovere, nel contesto della lavorazione dei gioielli in oro e diamanti, pratiche responsabili da un punto di vista etico, sociale ed ambientale, che rispettino i diritti umani, dall’estrazione alla vendita”.

Ambiente

Gli uffici centrali, la raffineria dove viene lavorato l’oro e il nuovo centro di produzione sono alimentati da energie rinnovabili. Emblematica è la struttura del centro di produzione, equipaggiata da tende da sole con sensori, pannelli solari sui tetti e un sistema di recupero del calore derivante dai processi produttivi che permette di ottimizzare la gestione dell’energia. Inoltre, l’obiettivo di ridurre i rifiuti viene perseguito con l’introduzione di confezioni per orologi più piccole e di alta qualità, realizzate con il 90% di plastica in meno rispetto alle precedenti.

Senza dimenticare che IWC ha firmato il protocollo “New Plastics Economy Global Commitment” della Ellen MacArthur Foundation, mirato a ripensare la plastica non come rifiuto ma come materia prima rinnovabile. La Fondazione, creata dalla velista americana nel 2010, è una delle maggiori al mondo in tema di economia circolare; e conduce questo progetto in collaborazione con il Programma Ambientale delle Nazioni Unite.

IWC come datore di lavoro

Lo stabilimento produttivo di Schaffhausen è stato progettato come ambiente di lavoro ideale, per esempio con postazioni ergonomiche, luce naturale utilizzata il più possibile, cibi locali freschi e di stagione alla mensa. Non solo. IWC incoraggia i propri dipendenti a essere parte integrante di questo cambiamento, anche con una formazione continua. Per loro è stata predisposta una fermata dell’autobus proprio in prossimità dell’edificio, per promuovere l’utilizzo di mezzi pubblici così da ridurre le emissioni inquinanti. E sono state installate stazioni di ricarica gratuite per i veicoli elettrici.

Investimenti comunitari

Devo almeno ricordare infine le attività a favore dell’ambiente e del sociale. I dipendenti dell’azienda hanno la possibilità di praticare il volontariato presso partner organizzativi come Laureus Sport for Good Foundation, un’organizzazione che unisce sport di eccellenza e impegno sociale di alto livello (di cui parleremo in modo approfondito in un’altra occasione); e l’Antoine de St. Exupéry Youth Foundation, che si occupa di infanzia disagiata.

A livello locale, la Casa di Sciaffusa partecipa all’impegno del Forest Stewardship Council per migliorare le condizioni delle foreste circostanti. Mentre a livello internazionale sostiene la Cousteau Society, ormai un’istituzione nella tutela degli oceani. Fondata nel 1973 dal celebre esploratore e oceanografo Jacques Cousteau, è dedicata alla protezione della vita marina e all’osservazione degli ecosistemi di tutto il mondo.
A favore dei propri partner, IWC interviene in modo concreto: realizza ad hoc edizioni speciali, la cui vendita – attraverso i consueti canali di distribuzione o per mezzo delle case d’asta – contribuisce a finanziarne i programmi.
Alla settimana prossima.