Attualità

Objets de Vertu del Terzo Millennio. Follie da tavolo

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C’erano una volta (ma in effetti ci sono ancora) gli Objets de Vertu, letteralmente “oggetti di virtù”. Pezzi decorativi di alto artigianato, destinati in origine alla devozione religiosa, poi allo svago e al diletto dell’aristocrazia europea. Manufatti preziosi, forgiati nell’oro, scolpiti nell’avorio o nella pietra dura e decorati con diamanti e gemme colorate, perle e smalti policromi… Gli esemplari più celebri? Le Uova di Fabergé. Attorniate però da meno note miriadi di statuette, candelabri, fontane da tavolo, reliquiari, tabacchiere, porta-profumi, nécessaire, scatole musicali… Sovente con orologio incorporato.

Cose del passato? Tutt’altro. Gli Objects de Vertu sono una tradizione viva e vegeta. Nient’affatto dimenticata, semplicemente trasformata. Gli Objets de Vertu di oggi hanno infatti un mood meno serioso e più ludico, divertente e divertito. Ma come ieri sono giocattoli costosi, solo per pochi, realizzati da mani esperte con tecniche accurate. Ne è un esempio la 1989 Batmobile di Kross Studio, un orologio da tavolo prodotto in Svizzera, nell’atelier artigianale con sede a Gland (nel distretto di Nyon). Che ha proprio le stesse sembianze della macchina di Batman, come appare nel primo film di Tim Burton (del 1989, appunto). Per intenderci, quello con Michael Keaton nei panni dell’Uomo Pipistrello e Jack Nicholson grottesco ma credibilissimo Jocker.

Realizzato in 100 esemplari numerati su licenza della Warner Bros., è un modellino dell’esclusiva supercar in alluminio nero, lunga circa 30 cm e pesante 2 chili (con tanto di pneumatici che girano davvero). È in grado di funzionare per 30 giorni consecutivi grazie a un movimento meccanico a carica manuale, di manifattura, con ricarica a chiave. E visualizza l’orario all’interno del cofano, tramite due cilindri che scorrono verso il basso e riportano rispettivamente l’indicazione di ore e minuti. Il prezzo? 29.900 dollari. Chi fosse interessato, farebbe bene a spicciarsi con l’acquisto: perché ne sono rimasti davvero pochi esemplari…

In tiratura limitata è anche un altro orologio da tavolo riconducibile agli Objets de Vertu del Terzo Millennio: il TriPod, frutto della collaborazione fra MB&F e L’Epée 1839. Ispirato a un futuro distopico, anch’esso dalla vaga matrice cinematografica, un po’ Jurassic Park un po’ X-Files, è una creatura aliena a metà fra un insetto e un dinosauro. In effetti sigla la tredicesima collaborazione fra la cooperativa di ingegni riunita attorno a Max Büsser e la storica azienda di Delémont; e segue il potente T-Rex uscito lo scorso anno, per dar vita a una trilogia già definita Robocreatures dallo stesso MB&F.

Con la struttura in ottone placcato e il corpo in materiale acrilico fluorescente, il TriPod è un esemplare di 2 chili e 800 grammi, uscito dalla matita e dalla fantasia del giovane designer Maximilian Maertens. Indica ore e minuti su due dischi concentrici posti sul “capo” della creatura, che si leggono attraverso ognuno dei tre “occhi” sferici (in vetro ottico). Il quadrante compie una rotazione completa in 36 ore ed è animato da un movimento meccanico a carica manuale, fabbricato “in casa” da L’Epée, con 8 giorni di autonomia. Anche in questo caso la ricarica è a chiave (“doppia” perché serve anche per la rimessa all’ora). TriPod è disponibile in 150 esemplari in totale, dai colori lollipop – 50 rossi, 50 verdi e 50 blu – a un prezzo di 24.500 franchi svizzeri.

Più fedele, almeno concettualmente, agli Objets de Vertu del passato è infine The Diamond, un pezzo unico firmato da The Unnamed Society. Che si auto-definisce un team di appassionati designer, inventori e artigiani, la cui ambizione è «rendere possibile l’impossibile». Anche in questo caso si tratta di un orologio da tavolo, ma la forma è quella di una preziosissima pistola. Intesa più nel senso di Carpe Diem che come strumento letale, fa riferimento a storici predecessori con automi (come quelli conservati al Museo Patek Philippe o nella collezione Sandoz). Esclusiva anche la location della presentazione in anteprima: la galleria Art in Time di Monaco.  

Frutto della collaborazione con L’Epée 1839 (di nuovo), che si è occupata del movimento, e con Salanitro, che ha invece svolto il lavoro di incastonatura, The Diamond è un revolver completamente tempestato di diamanti. Ed è il seguito ideale della colt (cioè la pistola automatica a tamburo rotante) di Pancho Villa uscita lo scorso anno, che ora ritorna in versione gioiello. Realizzata in bronzo al berillio (una lega di rame molto resistente e quindi difficile da lavorare), misura 370 x 170 x 60 mm. Ed è rivestita di 78,26 carati di diamanti, incastonati a neve sul telaio e sull’impugnatura, dove la superficie delle pietre è inframmezzata a zone di smalto nero. Nulla si sa riguardo al prezzo, ma gli Objects de Vertu così unici da essere costosi di default.