Attualità

Longines evidenza, le donne e la forma tonneau

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Quattro nuovi esemplari femminili vanno ad arricchire la collezione Longines evidenza. Una collezione nata 18 anni fa, e ormai composta quasi del tutto da orologi da donna. Il che ci fa capire quanto contino “le pari opportunità” nel catalogo del marchio. Ma la collezione Longines evidenza, che si riconosce per la cassa tonneau, è declinata al femminile soprattutto per motivi storici. Perché questa forma è da sempre legata al pubblico delle signore.

Il debutto al polso

Tonneau, in francese, significa botte. E in effetti il profilo della cassa tonneau ricorda proprio una botticella. Il design, derivato dall’unione fra un rettangolo e un ovale, si afferma in orologeria negli anni ’10 del Novecento (la stessa Longines realizza il primo tonneau nel 1911). Cioè quando gli esemplari da polso sono prodotti quasi esclusivamente per le donne. Gli uomini li consideravano poco virili: “roba da femmine”, appunto; e continuavano a portare i loro precisissimi esemplari da tasca al sicuro nel panciotto, fieri di quelle meccaniche sopraffine. Anche se durante la Grande Guerra le richieste degli orologi da polso aumentano, perché risultano molto più pratici in trincea, è solo negli anni ‘30 che le loro vendite superano quelle dei “tasca”.

In effetti, sia per la miniaturizzazione dei movimenti, sia per la posizione più esposta agli urti e all’umidità, la meccanica dei primi orologi da polso lasciava molto a desiderare. Eppure il mercato “tira”. Tra gli anni ’10 e ‘20 le aziende sviluppano una serie di esemplari da polso – femminili – dalle varie impostazioni geometriche: carré, rettangolari, ovali, tonneau (appunto), romboidali, o con altre figure più complesse. Alcuni montavano i soliti movimenti rotondi, ma presto si cerca di adeguare alle linee esterne anche la meccanica. Longines per esempio nel 1916 mette a punto diversi calibri “di forma” di piccole dimensioni (da 7.43 a 8.47’’). In accordo con uno dei principi di base dell’orologeria: che le questioni di stile riflettono anche la competenza tecnica. E viceversa.

The Roaring Twenties

Negli anni ’20, l’orologeria conosce una successione di crisi ricorrenti che fanno calare le vendite – fino al crollo di Wall Street del 1929. La minore domanda sul mercato riduce di conseguenza la produzione. Ma la cosa, di per sé negativa, porta anche un vantaggio: permette alle marche di dedicarsi allo studio di varie innovazioni, che includono sia i modelli e i movimenti, sia i metodi di produzione. Longines crea così altri calibri per gli esemplari da signora, sempre più piccoli – come il 5.16’’ – e dalle forme inusuali; processo che culminerà nel 1930 con la creazione del 4.21, un movimento baguette che misurava 9,15 x 21 mm. Qualcosa di simile al calibro 101 di LeCoultre, più o meno degli stessi anni.

Segno, comunque, che all’epoca le signore avevano una predilezione per orologi di forma dalla taglia ridotta. Del resto a quel tempo si era ormai imposta una nuova estetica dalle geometrie nette e dalle linee simmetriche: l’Art Déco. Che spopolava non solo nel design degli oggetti d’uso comune, ma in tutti i settori – dall’architettura alla pittura, dalla musica alla moda -, come simbolo di modernità. E che (ricordiamolo) prende il nome dall’Expo parigina del 1925, intesa non come momento d’inizio ma come apoteosi del fenomeno nella sua piena maturità. Proprio in quel 1925, oltretutto, Longines crea anche un esemplare tonneau che rispecchia in toto il gusto del momento. E diventa il modello di riferimento dell’attuale collezione Longines evidenza.

Lo stile di un’epoca, il gusto dell’attualità

Così s’intitolava un paragrafo di un comunicato stampa realizzato da Longines agli esordi della collezione. Ve lo riporto in parte qui di seguito: “Dal sapiente accostamento di due stili – quello di un’epoca passata (…) e quello d’oggi – nasce un orologio dotato di forte temperamento e personalità, dall’eleganza duratura perché discreta e non vistosa. Sono creazioni che ci ricordano personaggi indimenticabili come Audrey Hepburn o Humphrey Bogart, il quale al culmine della carriera cinematografica portava al polso con elegante disinvoltura un Longines in oro giallo di forma tonneau. Oggi Longines ripropone con la collezione Evidenza la stessa forma tonneau che ha caratterizzato un’epoca e uno stile, attualizzandone però le linee ed il design, in un connubio perfetto tra passato e presente”.

Al di là del tono enfatico e dei riferimenti hollywoodiani, legati alle campagne di comunicazione di quegli anni, la descrizione rende bene l’idea. Longines reinterpreta lo stile Art Déco con la sensibilità dei nostri giorni e salva il gusto intramontabile del tonneau. Da allora la collezione Longines evidenza è stata più volte rimaneggiata con l’aggiunta di modelli sempre nuovi, diversi per formato e per materiali. Gli ultimi quattro, di cui parlavo all’inizio di questo testo, vanno ad ampliare la serie di medio formato (26 x 30,6 mm) – finora limitata a esemplari super-classici – con un look estremamente attuale. E aggiungono uno spiccato senso di modernità all’intera collezione.

L’ultima generazione dei Longines evidenza

In pratica le referenze più recenti perdono le connotazioni più tradizionali – come la decorazione flinqué, le cifre arabe in corsivo, i diamanti sui brancard – per acquistare un mood più essenziale. Si distinguono per i numeri romani allungati e il quadrante dalla doppia finitura. E giocano con pochi elementi di base: il colore, argenté oppure verde petrolio (una particolare sfumatura della cromia più di tendenza); e il cinturino in pelle di alligatore, blu o verde, come alternativa al bracciale in acciaio. Il diverso accostamento di questi componenti crea un’alternanza di stile di volta in volta più contemporaneo o vagamente rétro, ma coerente ed equilibrato nell’insieme.

La cassa in acciaio, dalle linee arrotondate e armoniose, risulta piacevole anche al tatto; compatta e ben proporzionata, senza fronzoli né eccessi, si adatta bene al polso delle donne. Ha un unico vezzo: un sottile bordino blu in alluminio sulla corona, come un leggero tocco cromatico giovane e originale. Mentre la meccanica – quella sì – è in linea con la tradizione: niente quarzo, sempre e solo un movimento a carica automatica (calibro L592, su base Eta) con secondi al centro e datario a ore 6. Una scelta che aggiunge un’ulteriore caratteristica positiva ai nuovi Longines evidenza. Insieme al prezzo: 1.820 euro le versioni con cinturino, 1.870 euro quelle con bracciale.