Normalmente quando diciamo di “aver toccato il fondo” significa che non abbiamo dato una grandissima prova di noi stessi. C’è però un orologio, il Seamaster Planet Ocean Ultra Deep di Omega, che a questa espressione attribuisce un valore del tutto opposto. Lui il fondo lo ha toccato davvero, ma è stato un successo. Poi è risalito in superficie per iniziare una nuova vita.
Ad aprile del 2019, tre Ultra Deep hanno raggiunto insieme all’esploratore Victor Vescovo il fondale della Fossa delle Marianne, nell’Oceano Pacifico: -10.935 metri. Il punto più profondo mai toccato da un essere umano e da un orologio. Mentre Vescovo se ne stava al sicuro nel batiscafo, due Omega erano fissati al braccio robotico di quest’ultimo, il terzo a un’unità di raccolta dati chiamata Lander. Tutt’e tre sono riemersi perfettamente funzionanti e intatti dopo 12 ore.
Quei Seamaster Planet Ocean Ultra Deep erano stati progettati per quella missione, la Five Deeps Expedition. Ed erano quindi in grado di resistere a una pressione di 1.500 bar, che si registra più o meno a 15.000 metri di profondità. È però chiaro che, da quei prototipi, Omega aveva in mente di creare una collezione permanente qualora fossero usciti sani e salvi dalla spedizione. E così è stato.
La tradizione “alchemica” di Omega
Una collezione che conta sette referenze, sostanzialmente simili tra loro per le soluzioni tecniche e per il movimento. Ma che si distinguono per il materiale di cassa e bracciale: una è in titanio grado 5, le altre sei in una lega d’acciaio nuova che Omega ha chiamato O-MegaSteel, in un gioco di parole scontato ma efficace.
Vorrei focalizzarmi proprio su questo materiale, lasciando da parte il titanio di cui conosciamo più o meno vita, morte e miracoli. Perché questo O-MegaSteel non è solo un acciaio dal nome bizzarro, è anche il figlio di una lunga tradizione che Omega ha nello sviluppo di nuove leghe. Una tradizione quasi alchemica, che inizia da lontano.
Omega è conosciuto come il primo marchio ad aver utilizzato l’acciaio 904L per un orologio, nei primi anni ‘70, con il programma di ricerca Ploprof (allora questa lega era chiamata acciaio Uranus). Oggi le leghe più preziose nel portafoglio del brand sono esclusive di Omega o condivise con alcuni marchi di Swatch Group: Sedna Gold (oro rosa), Canopus gold (oro bianco), Moonshine gold (oro giallo pallido).
O-MegaSteel, l’acciaio 2.0
L’O-MegaSteel è una lega priva di nichel, quindi con migliori proprietà ipoallergeniche e una migliore resistenza alla corrosione. Il suo colore è più bianco rispetto alle leghe 316L o 904L, con una conseguente maggiore lucentezza. Ma non è tutto acciaio quello che luccica: l’O-MegaSteel è un brutto cliente, più complesso da lavorare e lucidare rispetto al classico acciaio.
Ma il gioco vale la candela, come si suol dire. Per quanto riguarda la resistenza, offre prestazioni pari a circa il doppio rispetto ad altre leghe di acciaio. A titolo di confronto, quella dell’acciaio 316L è accreditata fino 200-250 megapascal (MPa), a seconda delle leghe. Quella del 904L fino a 220 MPa e quella del titanio grado 5 a 800-900 MPa. L’O-MegaSteel è accreditato per 560 MPa, una resistenza alle sollecitazioni e alla rottura almeno due volte superiore alle leghe tradizionali.
Per quanto riguarda la durezza, che al polso di noi tutti indica la resistenza ai graffi e quindi la capacità di mantenere l’orologio pulito e brillante, l’acciaio 316L ha un valore di 200 sulla scala Vickers (Hv), che misura la durezza dei materiali; l’acciaio 904L è a 175 Hv e l’O-MegaSteel arriva fino a 300 Hv, circa il 40% in più rispetto alle classiche leghe di acciaio. Questi elementi creano un materiale con grandi proprietà meccaniche, adatto all’orologeria di lusso e subacquea.
Seamaster Planet Ocean Ultra Deep: plasmato nel titanio…
Bene, direte voi, in sostanza ci hai raccontato che con l’Omega Seamaster Planet Ocean Ultra Deep non in titanio, avremo meno graffi da scrivania sulla chiusura del bracciale: e dunque? L’orologio è bello o no? Che prestazioni offre? Quanto è grande? Veste bene? Ci arrivo.
La versione in titanio è principalmente ispirata all’orologio che è arrivato in fondo alla Fossa delle Marianne. La lunetta è in ceramica spazzolata con scala graduata in Liquidmetal. E le anse integrate cosiddette “manta”, che ricordano nella forma le protuberanze che il pesce ha vicino alla bocca.
Anche il quadrante è titanio grado 5 ceramizzato nero, con gli indici delle ore spazzolati e riempiti di Super-LumiNova bianca a emissione blu e i numeri arabi anch’essi spazzolati, con vernice ciano come la lancetta centrale dei secondi. Il vetro zaffiro bombato da 5,2 mm è realizzato attraverso il processo chiamato Efg (Edge-defined Film-fed Growth Method), che ne garantisce la resistenza all’abrasione e agli agenti chimici, oltre a donargli elevata trasparenza.
Girando l’orologio, il fondello in titanio grado 5 ha inciso al laser il simbolo del sonar e l’ippocampo di Omega, oltre all’iscrizione “Diver’s watch 6000 m for saturation diving”. Questa ne certifica la conformità alle immersioni in saturazione e soddisfa lo standard ISO 6425 per gli orologi subacquei destinati a questo tipo di immersioni.
Una certificazione rilasciata dall’ente di prova indipendente svizzero Metas, insieme a quelle della resistenza magnetica e della precisione del movimento: una prima assoluta nell’industria dell’orologeria. Completa il look dell’orologio un cinturino Nato a righe ciano e nero, realizzato con filo di poliammide proveniente da reti da pesca riciclate.
… ma anche nell’acciaio
Pur condividendo le stesse specifiche della referenza in titanio, i sei modelli in O-MegaSteel hanno qualche differenza nell’esecuzione e nel design della cassa. Pur con dimensioni identiche, 45,5 mm di diametro per 18,12 mm di spessore, nelle versioni in acciaio quest’ultima ha una forma asimmetrica e spallette proteggi-corona, piuttosto nuove per Omega.
Anche qui il vetro zaffiro sporgente si ispira alla forma dell’oblò del sottomarino Five Deeps, con una bombatura che favorisce la distribuzione uniforme delle sollecitazioni sul vetro stesso quando la pressione aumenta. Per la corona e il fondello funziona lo stesso principio: non a caso ci sono ben quattro brevetti riguardanti l’architettura della cassa.
Il risultato? Il Seamaster Planet Ocean Ultra Deep è impermeabile fino 600 bar, anche se in realtà gli orologi sono testati fino a 750 bar, per garantire un margine di sicurezza del 25%. Ecco perché, a mio avviso, è uno dei subacquei più impressionanti mai commercializzati.
Omega ha lavorato molto bene anche sull’assortimento cromatico dei quadranti e delle lunette. È possibile scegliere l’abbinamento tra il quadrante con effetto sfumato che va dal blu a nero e la lunetta nera; quello tra quadrante sfumato dal grigio al nero e lunetta arancione; o ancora quello con quadrante bianco e lunetta blu.
Per amore di omogeneità, io comprerei la versione con il bracciale in O-MegaSteel, anche perché ha la fibbia déployante allungabile brevettata con la regolazione complementare e l’estensione per essere utilizzata sopra alla muta. Ciascun orologio offre però l’alternativa del cinturino in caucciù, con una struttura a muta sul lato superiore e la fibbia in O-MegaSteel.
Il calibro Omega Master Chronometer 8912 e i prezzi
La cosa più importante che accomuna le referenze in acciaio con quella in titanio è però il movimento. Tutta la collezione Seamaster Planet Ocean Ultra Deep monta il calibro di manifattura certificato Master Chronometer 8912, a carica automatica con due bariletti, autonomia di 60 ore, frequenza 3,5 Hz (25.200 alternanze/ora).
Il calibro integra alcune tecnologie top di Omega, tra cui lo scappamento Coassiale, la spirale libera in silicio e, naturalmente, la resistenza ai campi magnetici fino a 15mila gauss. Per i puristi dell’estetica, non c’è il datario.
Come sempre vi rimando alle didascalie per altri dettagli e chiudo con la vil pecunia. Perché un siffatto concentrato di tecnologia ha il suo prezzo che, a essere onesti, è tutto sommato adeguato a un orologio del genere. Si va dai 13.900 euro della versione in titanio ai 13.100 di quella in O-MegaSteel con bracciale, fino ai 12.700 dell’O-MegaSteel con cinturino.
Forse non vi immergerete nella Fossa delle Marianne, ma un Seamaster Planet Ocean Ultra Deep è comunque un bel compagno d’avventura. Anche perché, a dispetto delle dimensioni, veste bene. L’ho provato in boutique in anteprima, la scorsa primavera, e le sue anse ridisegnate lo hanno accomodato facile facile al mio polso da 16,5 cm. Lasciandoci anche un po’ di nostalgia.