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PR100 Tour de France: Tissot, pedali e passione

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La passione che lega l’orologeria al ciclismo è di lunga data e coinvolge molti marchi. Lo stiamo vedendo in questi giorni, mentre Tissot accompagna come cronometrista ufficiale il Tour de France, cui ha dedicato il nuovo cronografo PR100 Tour de France. Un orologio che ha il pedale nel Dna: non solo per l’estetica che lo contraddistingue, ma anche per il fatto di appartenere a una delle collezioni di cronografi del Brand dall’animo fortemente sportivo. 

Tissot è partner ufficiale per il cronometraggio del Tour de France dal 2016, anche se il legame tra il Brand e la corsa gialla è molto più antico, poiché Tissot è stato cronometrista anche dal 1988 al 1992. Negli ultimi anni ha realizzato un orologio in serie speciale per ogni edizione della corsa e anche per il Tour 2024 la tradizione continua. In un anno, oltretutto, in cui la Grande Boucle ha espresso un grande affetto per l’Italia. Lo scorso 29 giugno la gara è infatti partita da Firenze (dove, per l’occasione, Tissot ha inaugurato la propria boutique) e, dopo aver attraversato Emilia Romagna e Piemonte, è arrivata a casa.

L’estetica del PR100 Tour de France: uno scatto in avanti

Anche per il 2024, quindi, il Marchio di Le Locle ha sfornato per l’occasione il PR100 Tour de France. Un cronografo che per gli appassionati di orologeria e pedivelle diventa, anno dopo anno, l’occasione per arricchire la propria collezione. Ebbene, dal mio punto di vista quest’anno l’orologio è più raffinato di quelli presentati nelle precedenti edizioni, a partire dalle finiture della cassa e dal design complessivo.

Intanto, la cassa in acciaio satinato ha la lunetta liscia e lucida, a differenza delle versioni del 2022 e del 2023. Queste ultime erano infatti caratterizzate da un rivestimento in Pvd nero che dava loro un aspetto più dinamico, sportivo meno elegante. L’introduzione della lunetta liscia ha comportato l’eliminazione della scala tachimetrica. Come conseguenza, il quadrante è più ampio e leggibile, nonostante il diametro della cassa sia di 40 mm – contro, per esempio, i 45 mm del modello pensato per il Tour de France 2022.

È vero che il PR100 Tour de France è comunque un orologio ispirato da uno sport di velocità, ma personalmente trovo che la mancanza della scala tachimetrica non tolga nulla al pezzo. A meno che non si voglia calcolare la velocità media di un ciclista in una specifica tappa del Tour, non sono molte le situazioni quotidiane il cui utilizzarla. Se poi l’assenza fa guadagnare ariosità e leggibilità al quadrante, ben venga. 

I dettagli del PR100 Tour de France

Il quadrante del PR100 Tour de France ha dettagli ben rifiniti. È nero, con una lavorazione granulosa che, nelle intenzioni dei designer di Tissot, dovrebbe richiamare quella dell’asfalto su cui si disputa la corsa. Il layout è quello classico del PR 100, a tre contatori (o tri-compax, per chi vuol parlare bene): quello dei 30 minuti, quello del decimo di secondo e infine dei secondi continui. La finitura concentrica li fa risaltare nettamente dal resto del quadrante.

Belli e sottili gli indici a bastone, che aiutano il quadrante “a respirare” e gli danno anche una certa tridimensionalità, perché appoggiano l’estremità esterna al disco liscio della minuteria. Le lancette del decimo di secondo e quella dei trenta minuti sono gialle, colore simbolo del Tour de France che torna anche in quella dei secondi cronografici. In più, quest’ultima ha il contrappeso a forma di bicicletta, piuttosto ingombrante alla vista ma coerente con la “missione” dell’orologio. La finestra del datario è a ore 4:30, posizione che personalmente trovo incomprensibile ma che è giustificata dal disco data del calibro. Il datario è liscio: fosse stato granuloso come il quadrante, forse sarebbe stato meno evidente.

Movimento e bracciale

Che cosa intendevo poco fa parlando del disco data? Mi riferivo al fatto che il PR100 Tour de France è mosso da un calibro al quarzo, costruito da Eta, anch’essa parte di Swatch Group come Tissot. Si tratta del calibro cronografico G10.212 AD, con le indicazioni dei tre contatori di cui sopra e un disco data periferico. Per come è strutturato questo disco, l’unica altra posizione in cui la data risulterebbe leggibile in modo decente sarebbe quella classica a ore 3 ma, come penso immaginiate anche voi, la presenza di un datario lì sarebbe rovinosa per l’intera estetica dell’orologio.

L’orologio è completato da un bracciale in acciaio a tre file completamente satinato con fibbia pieghevole a farfalla. È fornito con un bel cinturino ibrido, con la parte interna in gomma e quella esterna in pelle. Le piccole traforature ricordano quelle sull’impugnatura dei manubri. Il nero del cinturino lo armonizza al colore del quadrante, i profili gialli richiamano le lancette cronografiche e sono un ulteriore tributo alla Grand Boucle.

Non di solo Tour vive Tissot

La corsa gialla è l’occasione per ricordare che all’interno della collezione il PR100 Tour de France non è certo l’unico cronografo. Oltre all’edizione speciale legata al ciclismo, la linea PR100 offre altri tre cronografi: che si distinguono dal PR100 Tour de France per alcuni dettagli, mentre condividono le dimensioni della cassa, il movimento al quarzo e il lay-out a tre contatori.

Intanto, hanno quadranti azzurro ghiaccio, blu scuro o verde, tutti con finitura soleil e non grené. Poi, il bracciale in acciaio non è completamente satinato ma ha la maglia centrale lucida (non è presente un cinturino aggiuntivo); il disco della data è bianco e non tono su tono; le lancette cronografiche non sono colorate ma in acciaio, in tinta con quelle di ore e minuti.

I prezzi sono in linea con la vocazione di Tissot a creare orologi robusti, affidabili, ben rifiniti a un prezzo accessibile. In questo caso, su quest’ultimo aspetto influisce anche l’impiego di un movimento al quarzo. Il PR100 Tour de France costa 495 euro, 100 euro in meno per il PR 100 standard. Insomma, hai voluto il cronografo? Ora indossalo e… pedala.