Il 2025 che ci stiamo per lasciare alla spalle sarà ricordato, in orologeria, come l’anno degli anniversari. Innumerevoli marchi hanno festeggiato ricorrenze legate alla propria fondazione o al lancio di collezioni divenute simboliche. In tutto questo, il 2025 segna per Citizen il compleanno di un materiale. Correva infatti il 1970 quando il marchio giapponese presentò l’X-8 Chronometer, il primo orologio al mondo con cassa in titanio. Un materiale che da allora ha fatto la storia dell’orologeria e, soprattutto, di Citizen, capace di rendere il titanio ancora più performante “trasformandolo” in Super Titanio. Una storia di ricerca e innovazione alla quale, lo scorso ottobre, il colosso nipponico ha dedicato a Parigi un evento internazionale, cui ho partecipato, e una mostra, che ho visitato.
A qualcuno potrebbe sembrare esagerato dedicare un evento a un materiale anziché a un orologio… Ebbene, se come me avesse visitato l’esposizione parigina e, soprattutto, avesse idea di cosa significhi in termini di industrializzazione e di tecnologia l’evoluzione cui Citizen è riuscita a sottoporre quel materiale in 55 anni, si ricrederebbe. Perché nelle sale della Galerie Au Roi di Parigi non erano esposti solo alcuni dei pezzi storici in titanio creati da Citizen: era presentata una saga. Attraverso di essa, ciò che era un semplice componente di numerosi minerali (al numero 22 nella tavola periodica degli elementi) è divenuto uno dei materiali tecnologicamente più moderni e avanzati, non solo per l’orologeria.
La scoperta del titanio e delle sue particolarità
Scoperto alla fine del XVIII secolo, il titanio è un elemento relativamente giovane. Il titanio ad alta purezza fu isolato con successo per la prima volta negli Stati Uniti nel 1910. Fu negli anni ’40 che la produzione di titanio come materia prima iniziò seriamente ad avere come obiettivo l’utilizzo industriale. Il fascino del titanio come metallo risiede nella leggerezza, resistenza alla corrosione, resistenza al calore e biocompatibilità. Il Super Titanio era di là da venire.
Intorno al 1970, i materiali tradizionali come l’acciaio inossidabile e l’ottone erano in grado di esprimere solo una gamma limitata di colori, quindi la necessità di mettere a punto un nuovo materiale capace di rispondere alle nuove tendenze della moda era molto sentita. Citizen avviò un intenso programma di ricerca incentrato sull’alluminio e sul titanio. In quegli anni, la tecnologia dell’alluminio anodizzato era ancora in fase di sviluppo ed era difficile realizzare in serie prodotti piccoli come gli orologi, che avessero un rivestimento uniforme. Citizen decise così di esplorare i rivestimenti in titanio parallelamente all’alluminio. In quel periodo la collaborazione tra gli ingegneri e i designer dell’azienda si consolidò e fu avviata in gran segreto la “AT Strategy”, il cui nome derivava dalle prime lettere dei simboli dei due elementi chimici, la A di alluminio e la T di titanio.
Il titanio è un metallo difficile da lavorare. All’inizio, gli ingegneri lo soprannominarono “triplo problema” perché non poteva essere pressato, lavorato o lucidato. Aveva una bassa conduttività termica, la tendenza ad attaccarsi ai bordi degli utensili da taglio e i trucioli altamente infiammabili. L’impossibilità di ottenere una finitura a specchio, indipendentemente dal tempo impiegato per la lucidatura, rappresentava un’ulteriore sfida. Elaborando tecniche ingegnose per risolvere tutti questi problemi, Citizen inventò tecnologie di lavorazione che all’epoca erano oltre le capacità di qualsiasi altra azienda.
Lavorare il titanio: verso il Super Titanio
A causa di quelle difficoltà, la trasformazione del metallo in un prodotto finito richiedeva infatti un livello tecnologico estremamente elevato. Citizen dedicò molti anni alla ricerca sul titanio e allo sviluppo di speciali tecnologie di lavorazione che la portarono a ottenere particolari finiture grazie a processi di pressatura, lavorazione e lucidatura specifici. Un unico ciclo di lavorazione non è infatti sufficiente per realizzare la cassa finita dell’orologio: solo attraverso ripetute lavorazioni essa raggiunge la forma definitiva.
Nel processo di stampaggio, una forma viene trasferita al titanio tramite forgiatura a caldo. La gestione della temperatura e la tecnologia di rilascio dello stampo giocano un ruolo fondamentale in questa fase. Il riscaldamento del titanio ad alta temperatura ne riduce la resistenza alla deformazione e consente di stamparlo in una varietà di forme. Il metallo in eccesso si taglia per evitare che i trucioli di titanio si attacchino allo stampo. Nonostante la “pessima reputazione” del titanio, i processi di lavorazione elaborati da Citizen consentono tagli netti e precisi.
Super Titanio e Duratect
Ma non basta. Perché se da un lato il titanio è leggero e anallergico, dall’altro, oltre alla complessità della lavorazione, ha una fastidiosa caratteristica: tende a graffiarsi facilmente. Dopo anni di sperimentazione, Citizen ha sviluppato Duratect, la tecnologia proprietaria di indurimento che migliora notevolmente la resistenza della superficie preservando al contempo l’aspetto originale dell’orologio. Una tecnologia che rende il titanio almeno cinque volte più duro dell’acciaio inossidabile e resistente ai graffi, mentre rimane leggero e delicato sulla pelle. La resistenza funzionale di Duratect ha svolto un ruolo cruciale nella creazione da parte di Citizen del Super Titanio, nato proprio dalla combinazione tra titanio dalle finiture eccellenti e la stessa tecnologia Duratect.
Durante la fase di test della tecnologia, per dimostrare che il Super Titanio è realmente resistente ai graffi in condizioni di utilizzo reali, un ingegnere Citizen ha indossato per 10 anni un orologio in Super Titanio trattato con Duratect, mentre un altro ha indossato un orologio in titanio non trattato. Il confronto finale tra i due orologi ha confermato l’eccezionale resistenza di quello in Super Titanio.
Una volta consolidata questa tecnologia per preservare le superfici dalle abrasioni, il passo successivo è stato quello di dare a queste superfici una gamma di colori accattivanti. Oggi, grazie alla ricerca dell’azienda, il Super Titanio di Citizen offre una varietà cromatica che il titanio normale non è in grado di esprimere: argento, nero, oro rosa, rosa “sakura” e giallo ambra, una novità.
Un occhio all’ambiente
Il processo che ha portato il colosso giapponese a diventare leader mondiale nella lavorazione di questo materiale e a creare il Super Titanio grazie alla tecnologia Duratect è quindi una case history industriale di valore globale. Come spesso accade, però, tanta ricerca, tanto sviluppo e tanta innovazione sono stati stimolati da due fattori che di industriale hanno ben poco: l’uomo e l’ambiente. Due fattori sui quali, da decenni, Citizen lavora perché abbiano tra loro un rapporto ottimale.
Alla fine degli anni ’60, con l’inquinamento che diventava un problema sempre più grave, crescevano le aspettative per una nuova tecnologia di placcatura che eliminasse i processi a base di liquidi, molto inquinanti. Nel 1974, Citizen fu tra le aziende che iniziarono a sviluppare la tecnologia di placcatura a ionizzazione multi-catodo; uno sviluppo che portò al lancio, nel 1977, di Mirador, un trattamento esterno basato su quella nuova tecnologia di placcatura. Il continuo sviluppo delle tecnologie correlate è culminato nell’attuale Duratect.
Alla sensibilità per l’ambiente, il colosso giapponese affiancò in seguito l’attenzione verso chi indossava gli orologi. La filosofia chiamata da Citizen Human Wear prese forma intorno al 1990 e cercava di fondere un design a misura d’uomo con pratiche di produzione rispettose dell’ambiente. La lotta alle allergie ai metalli era uno dei settori che Citizen affrontava seriamente, tanto che gli orologi in titanio, che univano finiture curate e un uso minimo di metalli allergenici, ricevettero fin da subito un riscontro positivo da parte dei consumatori. Test clinici condotti sotto la guida di un team di dermatologi dimostrarono che gli orologi erano effettivamente sicuri da indossare. La filosofia Human Wear fatta di “gentilezza verso le persone” e “facilità d’uso” è ancora oggi alla base della produzione di orologi dell’azienda.
Una mostra per il Super Titanio? Sì!
Alla luce di tutto questo, forse si può capire che una mostra dedicata al materiale e ad alcuni degli orologi più interessanti realizzati in titanio da Citizen in 55 anni ha avuto più che senso. Perché ha raccontato di come sia possibile raggiungere in un arco di tempo tutto sommato contenuto un obiettivo industriale chiaro e condiviso: creare orologi belli, affidabili, biocompatibili e, per quanto possibile, a ridotto impatto ambientale.
Un risultato raggiunto con la ricerca, con gli investimenti in tecnologia, con la volontà di portare vera innovazione non fine a sé stessa, ma pensata per migliorare il benessere delle persone. Per farlo basta un materiale, il Super Titanio; basta un oggetto di uso quotidiano, un orologio; bastano una visione chiara e la volontà di perseguirla fino in fondo. Tutti fattori che Citizen ha reso suoi e trasformati in progresso.
