Il rosso e il nero: tranquilli, non è una recensione del romanzo di Stendhal. Si tratta invece dei colori che caratterizzano le creazioni (quanto meno alcune di esse) di due esponenti di eccellenza della tecnologia italiana: Ducati e Locman, in rigoroso ordine alfabetico.
È la sera del 31 gennaio, sono le ore 18 e la sede di Ducati Milano inizia ad animarsi. Dj set, qualche bollicina e tanti appassionati che lanciano sguardi interessati alle veloci “rosse” di Borgo Panigale nuove di zecca. Parecchi sono anche gli occhi puntati sulle due eleganti bacheche dove fanno bella mostra di sé le creazioni di un’azienda che, dal 2017, ha deciso di “scandire”, assieme a Ducati, quel tempo così importante in pista come nella vita di tutti i giorni.
L’italianissima Locman, da Marina di Campo, Isola d’Elba, ha da sempre proposto creazioni basate su materiali innovativi, un’immagine prettamente sportiva e spesso fuori dai canoni. Design, funzionalità, tecnologia la accomunano alla factory emiliana. E forse è proprio questo “riconoscersi”, questo portare avanti filosofie molto simili che ha permesso di iniziare una collaborazione di successo. E creare una collezione di orologi che si arricchisce per il terzo anno consecutivo.
Dai primi tonneau, proposti in edizione limitata, si era passati, lo scorso anno, alla cassa tonda, con alcune referenze continuative sia al quarzo che meccaniche. La novità di quest’anno punta ancora sulla cassa tonda, con un contenuto tecnologico ancora più elevato e una produzione limitata a 100 esemplari. Il cronografo automatico Locman Ducati, già indossato in anteprima da piloti e management durante la presentazione dei bolidi del Moto Gp 2020, ha un Dna racing. E la conferma arriva fin al primo sguardo.
Locman e il centro stile Ducati sono riusciti nell’intento di rendere indossabili le linee, i dettagli estetici e alcuni tratti caratteristici della strumentazione di bordo. Il quadrante è in fibra di carbonio, quella vera, capace con i suoi motivi geometrici di regalare tridimensionalità come nessun altro materiale. Lo scudetto Ducati, posto a ore 4, non si sente di certo spaesato, tra i contatori che ricordano tachimetri e contagiri.
In alto, la fascia colorata in rosso indica i primi 15 secondi crono, ma evoca anche quell’affascinante “zona rossa” dove i motori urlano spinti dai migliori piloti. Le lancette, così come le anse, presentano dei fori che rimandano a quelli praticati in telai e parti meccaniche per alleggerire quanto più possibile le strutture; lo stesso motivo circolare si può ritrovare anche nella corona e nei pulsanti cronografici.
Come dicevamo, il nuovo cronografo eleva il contenuto tecnologico rispetto a quanto presentato lo scorso anno. Il calibro che lo anima deriva dall’esperienza della Scuola italiana di orologeria (S.I.O.) interna a Locman ed è denominato 077. Le indicazioni cronografiche si arricchiscono del contatore dei minuti al 12, che fa da contraltare a quello delle ore al 6, mentre i piccoli secondi si trovano al 9. Come ulteriore complicazione è inserita l’indicazione del giorno della settimana, che accompagna la data al 3.
Il movimento è ospitato da una cassa in acciaio chirurgico AISI 316L, di 42 millimetri di diametro; il fondello in titanio ha un oblò che mostra il savoir-faire di Locman, con tanto di viti azzurrate e lavorazioni dei ponti a perlage. In primo piano, la massa oscillante, di colore nero e personalizzata con il logo, ripropone il motivo dei fori di alleggerimento. Locman e Ducati, ovverosia grinta, spiccata personalità, materiali all’avanguardia e peso ridotto. Al polso come su un rettilineo a 300 all’ora.