Attualità

Dreamboule, la magia dei gioielli costruiti con le tecniche dell’orologeria

{"autoplay":"false","autoplay_speed":"3000","speed":"300","arrows":"true","dots":"true","loop":"true","nav_slide_column":5}
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image

L’invenzione è il pallino di famiglia in casa Crocco. Quarant’anni fa Carlo Crocco, cresciuto nel business degli orologi (il nonno era Innocente Binda, creatore di Wyler Vetta), fonda Hublot; e presenta il primo modello in oro e caucciù, che porta nel conservatorismo dell’orologeria un’idea nuova. Una sfida che impiega oltre un anno per incontrare il pieno successo, esploso quando anche il re di Spagna ordina un esemplare per sé.

Nel 2018, il figlio Beniamino Crocco lancia un concetto del tutto nuovo. Un oggetto che racchiude il côté tecnologico dell’orologio e quello più sentimentale del gioiello. Si tratta di Dreamboule, un anello ispirato alla “boule de neige”, souvenir di cui Beniamino è collezionista. Forte di una solida esperienza nel mondo dell’orologeria – maturata in Hublot accanto a figure di spessore come Jean-Claude Biver, e nel design di accessori e arredi con il proprio studio -, Beniamino ha ideato una sorta di bolla magica semisferica che va a coprire un anello in oro, come fosse una gemma.

Per mettere a punto la bolla di Dreamboule, tuttavia, sono stati necessari quattro anni di ricerche. Servivano infatti un vetro particolarmente robusto e a tenuta stagna, individuato nel vetro zaffiro utilizzato per gli orologi; e un particolare liquido in cui potessero galleggiare gli elementi dei “teatrini”, creati da Ben per rendere ogni pezzo un conversation piece.

Le “boule dei sogni” sono infatti concepite come scenografie miniaturizzate di fiabeschi universi (più di 150, anche fatti su misura); piccoli mondi abitati da ranocchi, fiori, api, tartarughe e altre figure che in qualche modo alludono al concetto di trasformazione, uno degli atout della fiaba. Questi personaggi sono immersi, assieme a pagliuzze d’oro 24 kt, in un liquido trasparente di una certa densità, in cui possono muoversi stimolati da un leggero movimento della mano. Basta una oscillazione impercettibile, spesso involontaria, perché l’anello si muova, così come gli abitanti dei teatrini; mentre le pagliuzze dorate creano un suggestivo effetto di nevicata d’oro.

Molti dettagli prendono spunto direttamente dall’orologeria o sviluppano concetti affini. «Il contenitore per esempio», spiega Crocco, «è waterproof a 3 atmosfere; ed è in vetro zaffiro: un vetro antigraffio e antiriflesso che ha richiesto oltre due anni di ricerche. Ha un indice di rifrazione molto basso, perché volevamo evitare che la visione all’interno della bolla risultasse deformata. Tutto è a tenuta stagna, non perché l’acqua non debba entrare ma perché lo speciale liquido contenuto all’interno non deve uscire. Al contrario di quanto avviene in orologeria».

«Anche il liquido è stato sviluppato in Svizzera ed è frutto di lunghe ricerche », racconta ancora. «Perché non doveva essere in nessuna misura corrosivo e rischiare di dannneggiare le pietre e i metalli. È una soluzione neutra che dà un effetto slow motion agli oggetti che vi galleggiano. In Italia, a Valenza, realizziamo invece il fusto dell’anello, le scenografie in metallo prezioso e le incassature».

E continua: «Le basi colorate e sfaccettate – in zaffiro, madreperla, rubino, quarzo rutilato, giada, pietra lavica – sono scelte personalmente da me perché possano riflettere la luce alla perfezione. I componenti della boule, infatti, tendono a opacizzare il tutto, mentre il risultato a cui tendiamo è estremamente colorato. L’assemblaggio avviene a Milano, nei nostri laboratori di via Landolfo 1, in cui lavorano circa 6 persone tra orologiai e gioiellieri. Ogni anello richiede circa 240 ore di lavoro».

Oggetti sofisticati, destinati a un pubblico esclusivo e prevalentemente turistico, gli anelli Dreamboule si trovano a Milano, nella boutique Nerone che Crocco e la moglie Katerina dirigono in via Cusani 4; ma sono distribuiti anche a Portofino, Capri, Venezia, Cortina e, a breve, anche in Russia e nei Paesi Arabi. Non sono anelli per tutte le mani, del resto, sia per una questione di prezzi sia di dimensioni. Si dividono in tre linee: la High Jewelry, che è la vera e propria Dreamboule (di 16, 28 o 36 mm di diametro); la Jewelry, che ha dimensioni più contenute ed è più daywear; e la Limited Edition che offre pezzi unici.