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Fabrizio Buonamassa Stigliani, lo stile italiano in Svizzera

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«Qui c’è una piccola collina che assomiglia al Vomero. E il lago più grande della Svizzera, che può sembrare il mare». Neuchâtel come una piccola Napoli. Attraverso gli occhi di un visionario, che guarda oltre le forme e le apparenze: Fabrizio Buonamassa Stigliani, responsabile del design team orologi di Bulgari. Un destino in qualche modo già scritto.

Da bambino giocava con le macchinine, quando non disegnava. «Mia madre dice che disegnavo sempre. I miei primi ricordi sono automobili, libri e fumetti. Da quando ho iniziato a disegnare», racconta Fabrizio Buonamassa Stigliani, «ho visto gli oggetti come uno che disegna, appunto: mi interessava l’aspetto formale. Con l’età e con gli studi la questione è diventata un’altra: capire il progetto».

Una precisazione: per gli italiani la forma è sempre fondamentale. «Ancora oggi il design italiano è unico nel mondo», sottolinea il designer degli orologi Bulgari. «E noi italiani siamo gli unici in grado di fare di necessità virtù. Il che significa ottimizzare tempi e spazi». Un creativo italiano di un marchio italiano, che disegna orologi nella pancia dell’orologeria svizzera, fa sicuramente la differenza. Lo dimostrano due successi per tutti: gli Octo Finissimo e i Serpenti Tubogas.

La carriera di Fabrizio Buonamassa Stigliani ha seguito le sue passioni infantili. Che lo hanno portato dal Centro Stile Fiat di Torino al Design Center Bulgari, prima a Roma e poi a Neuchâtel. «Per me disegnare automobili o disegnare orologi è esattamente la stessa cosa. Sono prodotti. Bisogna capire chi deve usarli. E perché un cliente dovrebbe scegliere quell’oggetto creato da me. Che sia un’auto, un paio di scarpe, una collezione di gioielli, un orologio o una sedia cambia il mondo di riferimento. Sono diversi lessico e tecnologia; ma il processo creativo è lo stesso», spiega.

«Quello che semmai mi manca delle automobili è la grandezza», ammette. «Finché sono stato in Fiat ho disegnato a mano in scala 1:1. In Bulgari agli inizi disegnavo orologi enormi, con prospettive estreme. Ma alla fine, in un diametro di 44/45 millimetri al massimo, hai un oggetto bidimensionale, rispetto alla tridimensionalità dell’automobile. La forma di una vettura ne deve suggerire l’uso, la prestazione e, in alcuni casi, il sogno. L’orologio presenta gli stessi obbiettivi. Con la sfida – per assurdo forse ancora più ardua – di fare tutto questo in circa 40 mm di diametro».

I Serpenti Tubogas e gli Octo Finissimo sono gli oggetti più rappresentativi di questi più recenti anni di lavoro per Fabrizio Buonamassa Stigliani. «Sul Finissimo c’è ancora molta strada da fare», afferma. «Il nuovo Serpenti Tubogas è sul mercato da 10 anni. Ed è un grandissimo successo. Perché siamo riusciti a reinterpretare un oggetto iconico con un prodotto diverso dal predecessore. Un carattere innovativo, che allo stesso tempo rispetta palesemente il Dna Bulgari».

E le sfide del futuro prossimo? «Dopo aver ottenuto il sesto record mondiale per l’orologio più sottile al mondo, e dopo il Tourbillon manuale e automatico, solo tempo e chrono, l’asset di sviluppo per l’orologeria maschile continua ad essere l’Octo Finissimo, con diversi movimenti». Per la donna, Bulgari continuerà a sviluppare la meccanica. «Dopo 50 anni siamo tornati a sviluppare movimenti per il Serpenti. Bulgari era famosa negli anni ’50 e ’60 per quest’orologio, che montava movimenti sviluppati da terzi», spiega Fabrizio Buonamassa Stigliani. «Poi ha internalizzato tutto Ora torniamo a montare nella collezione movimenti meccanici di manifattura, sviluppati da noi. Come nel caso del Serpenti Seduttori Tourbillon, che monta il tourbillon più piccolo oggi in commercio».

Disegnare orologi da donna non deve essere semplice per un uomo partito dal disegno di oggetti del desiderio maschile (automobili e orologi). «È sicuramente più difficile. Perché mentre l’uomo lo conquisti con la tecnica e la meccanica, la donna è più affascinata dall’estetica. Per gli orologi femminili facciamo riferimento alle origini del marchio, al suo patrimonio e a quegli aspetti emozionali che sono meno facilmente gestibili», spiega Fabrizio Buonamassa Stigliani. «Al tempo stesso c’è una quota importante di clientela femminile interessata ai movimenti meccanici», sottolinea. «Ecco perché, dopo avere investito tantissimo sul Finissimo maschile, abbiamo avviato lo stesso processo per i Serpenti». Come il Seduttori con il piccolissimo tourbillon, appunto.

Nel suo gruppo di creativi ci sono persone di origini e culture diverse, capaci di dare il proprio apporto per far sì che gli esemplari incontrino un gusto trasversale. Nel team lavorano anche alcune donne: una designer coreana e una francese. «Perché è importante che un orologio Bulgari sia disegnato per avere lo stesso impatto, dal punto di vista estetico, in tutto il mondo», spiega. 

È nei cassetti del nonno che un giovanissimo Fabrizio ha frugato per scegliere i suoi primi orologi. «Chiesi a mio zio di regalarmene uno che non usava più. Io sono cresciuto con il mito di quegli zii, uomini elegantissimi», confessa. «E da sempre penso che l’orologio parli molto dell’uomo (o della donna) che lo indossa. Attraverso il suo orologio, capisci la persona che hai di fronte, i suoi gusti, le sue inclinazioni… Il disegno è forse la parte meno interessante. Se sei capace di disegnare, disegni quello che hai in testa. Altrimenti puoi fare un modellino. Ma se non hai in testa niente, non hai neanche un cliente di riferimento». Designer, ma anche psicologo, antropologo, economista…

«Se vedo una persona vestita in modo interessante, mi domando quale orologio indosserebbe. Quando viaggio, passo ore a passeggiare osservando gli accessori indossati dalla gente che incontro. A cercare quello che manca. E a immaginare un oggetto che risponda a quel bisogno». Sintesi di un creativo. E di un esteta. Che a 16 anni ha avuto la sua prima giacca su misura. «Ogni volta che acquistavo un vestito in un negozio di confezioni», ricorda, «dovevano smontare la giacca per rifarla come piace a me. Allora ho scelto una strada diversa». La sartoria napoletana, ça va sans dire.

«Oggi che vivo in Svizzera ho un sarto calabrese a Roma, più facilmente raggiungibile. Non cuce giacche sfoderate (la cosiddetta giacca tipicamente napoletana, ndr): ogni sarto ha le sue proporzioni e i suoi credi, come un designer. Per me l’eleganza è una cosa naturale. Non amo l’ossessione per il dettaglio, e non mi piace apparire. Ho quasi tutti abiti blu, in diverse gradazioni, e cravatte in tricot tinta unita», confida.

Tanti piccoli grandi indizi per riconoscere un napoletano in Svizzera. Prima ancora di scoprire la spiccata dote italiana di fare di necessità virtù. «Dote che spinse Ferragamo, quando durante la guerra di Crimea non arrivavano i supporti per i tacchi in acciaio, a inventarsi una zeppa in sughero. E Bulgari a trasformare il tubo del gas in un’icona del lusso. Perché mentre i tedeschi sono ossessionati dalla forma che segue la funzione, noi italiani ci dobbiamo divertire», sorride Fabrizio Buonamassa Stigliani. Un esempio? «Una volta ho notato che la ripetizione minuti dell’Octo Finissimo Unico – essendo molto sottile – aveva un suono che andava “aiutato”, amplificato con il materiale della cassa. Ho proposto di fare la cassa in titanio. Mi hanno ribattuto: “In Svizzera la facciamo in oro”. Ho risposto: “Io non sono svizzero”. Il titanio, contenuto tecnologico, è diventato elemento estetico del nuovo orologio».

Fare di necessità virtù è diventato il mantra del Design center orologi di Bulgari per il post-lockdown. «Nei tre mesi di chiusura abbiamo ridisegnato l’Aluminium da zero, vent’anni dopo il primo lancio. Come se fosse un prodotto nuovo», sottolinea Fabrizio Buonamassa Stigliani. «Perfetto in questo periodo, perché è un entry prize con uno stile iconico: 2.950 euro il solo tempo; 4.250 euro il cronografo». Con movimento meccanico a carica automatica, come allora. E lo stesso design in alluminio e caucciù che ridefinisce il significato di oggetto di lusso e orologio sportivo, oltre i confini del convenzionale.