Approfondimenti

Blancpain Bathyscaphe: cronografo di sostanza

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La parola chiave è Fifty Fathoms. Di questa collezione, variazioni al femminile comprese, esistono ben 82 modelli diversi. Ottantadue Blancpain Fifty Fathoms sono tanti: la collezione è articolata in maniera davvero ampia. Della collezione di orologi subacquei Blancpain Fifty Fathoms fa parte l’estensione Bathyscaphe, che a sua volta si compone di più della metà dei modelli, articolati in una gamma che va dai solo tempo ai “complicati”.

Tanta roba, per degli orologi subacquei. Oltretutto mentre i “normali” Blancpain Fifty Fathoms indulgono in qualche vezzo estetico (ad esempio la lunetta girevole con inserto bombato), i Bathyscaphe tendono ad un minimalismo così esasperato da aver fatto dire a qualche genio della tastiera, sui social, che costano troppo per essere così poveri. Non sembrano nemmeno alta orologeria.

Verrebbe da tagliar corto con qualche insulto ben assestato, ma io sono solo un cronista e non un giudice. Io prendo atto che qualcuno la pensa così e cerco di spiegare. Cerco di spiegare che non necessariamente l’alta orologeria è quella che ti colpisce per l’aspetto esagerato. Proprio come non necessariamente va considerata positivamente una donna con “componenti d’interesse” pompati di protesi al silicone.

L’alta orologeria si basa sull’eccellenza tecnica e sull’attenzione per i dettagli. Talvolta si aggiunge un’estetica ridondante, talvolta si resta sulla semplicità zen, classica o moderna. La domanda da porre è quindi: c’è eccellenza tecnica nei subacquei di Blancpain? C’è attenzione per i dettagli, nei subacquei di Blancpain?

La domanda è ovviamente retorica. Certo che sì: una gran bella quantità di dettagli che in gran parte derivano da uno sconfinato amore di Marc Hayek, Ceo di Blancpain, per il mare. Un amore che si traduce in immersioni professionali (l’ho visto con i miei occhi in situazioni davvero impegnative) e in una attività intensissima in difesa degli oceani.

Recentemente, durante un collegamento in streaming per illustrare una nuova iniziativa benefica, gli ho chiesto se si fosse mai trovato in situazioni preoccupanti, sott’acqua. La sua risposta? “Mai, o comunque non ne ho avuto percezione. Sono molto più preoccupato quando sono fuori dall’acqua, che dentro”. E credo di conoscerlo da tempo sufficiente per pensare che sia stato sincero al cento per cento.

Dalla sua esperienza e da quella dei suoi leggendari amici nasce appunto la sterminata collezione di subacquei, che per altro si riallaccia ad una solidissima tradizione di Blancpain, della quale abbiamo più volte parlato.

Arriva in questi giorni nei negozi il Blancpain Fifty Fathoms Bathyscaphe Chronographe Flyback con quadrante e lunetta di colore verde. Marc Hayek ha spiegato che sott’acqua il colore prevalente è appunto il verde, ma lascio a ciascuno la decisione su questo aspetto estetico. Personalmente a me piace perché rende il Blancpain Fifty Fathoms Bathyscaphe Chronographe Flyback quasi immediatamente riconoscibile. E passo ad alcune obiezioni tecniche che ci avete sottoposto.

Ad esempio, alcuni trovano che la lunetta girevole unidirezionale sia un po’ troppo stretta. Dopo un po’di tempo confesso che comincio a pensare sia troppo larga quella degli altri orologi subacquei. In realtà quella del Bathyscaphe non crea alcun problema perché ci si “fa l’occhio” in men che non si dica. In compenso “apre” il quadrante che, a parità di dimensioni, risulta più leggibile. Specialmente nel caso di un cronografo, come in questo caso, la cosa è positiva.

Senza andar lontano, basta fare il confronto con la serie Fifty Fathoms “normale”, per altro più accattivante – esteticamente – per chi non ha bisogno di un vero strumento al polso. Anche se la combinazione fra il verde – con finitura “soleil”, ossia a raggi di sole che partono dal centro – del quadrante e della lunetta e il nero della ceramica oltretutto mi sembra molto elegante.

A proposito: cassa e lunetta sono – dicevo – in ceramica hi-tech. Materiale non solo anallergico e praticamente inscalfibile, ma, in questo caso, lavorato con una costosa – vista la durezza della ceramica – lavorazione spazzolata, che elimina praticamente ogni riflesso. Migliorando quindi la leggibilità. Altrettanto vale per la lunetta, che ha un inserto in ceramica verde con indici e numerali riempiti di Liquidmetal, un’esclusiva di Swatch Group.

In pratica nell’inserto in ceramica vengono ricavate aperture che quindi sono riempite di metallo reso chimicamente “liquido” e poi indurito. Così nel tempo non si rischia che gli indici possano risultare meno leggibili o addirittura scomparire del tutto. L’affidabilità deve valere anche per questi dettagli che alcuni considerano solo estetici.

Da notare che la finitura spazzolata non si limita a cassa e lunetta, ma si estende anche ai pulsanti crono e alla corona. Ben fatto davvero, perché lavorare su elementi di piccole dimensioni è ancor più difficile e solo in pochi si spingono a tanto, con la ceramica.

Apprezzo anche il particolare profilo esterno della lunetta girevole. Sarà più facile farci caso “dal vivo”: come sempre vi consiglio di verificare quel che dico andando a dare un’occhiata presso un concessionario o una boutique Blancpain. Toccata con mano vi accorgerete che la fascia periferica inclinata mitiga non poco l’effetto grattugia delle scanalature laterali, necessarie per offrire una presa sicura anche con i guanti della muta. Ne parlerò più dettagliatamente nelle didascalie a corredo delle foto.

E veniamo al movimento. Il Blancpain Fifty Fathoms Bathyscaphe Chronographe Flyback monta il Calibro Blancpain F385 (nato nel 2014), lontano parente del Frédéric Piguet 1185 (nato nel 1988). Interessante per il suo essere composto da una base solo tempo su cui è innestato un raffinato modulo cronografico disponibile anche flyback o sdoppiante. La parentela riguarda in realtà solo l’architettura estremamente robusta, con ponti che di fatto coprono quasi l’intera superficie esterna della parte inferiore.

Robustezza a parte, le caratteristiche dell’F385 (fra cui le 36.000 alternanze per ora del bilanciere) sono di assoluta eccezione, come vedremo nelle didascalie. Tenendo conto anche di questo pregio tecnico, il prezzo (16.240 euro con cinturino Nato o in tela vela) è un po’ più conveniente rispetto a quello di altre realizzazioni in qualche modo paragonabili. E – dettaglio non secondario – la variante verde non costa un centesimo in più del Blancpain Fifty Fathoms Bathyscaphe Chronographe Flyback “di serie”. Liberi di scegliere, ma senza sovrapprezzo.