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Rolex alla Scala. Tra la Prima e il Museo, un impegno che continua

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In questo 2020 di crisi, emergenza sanitaria ed economica, può pure capitare che un grande marchio dell’orologeria mondiale come Rolex decida di impegnarsi ancora di più per la cultura. L’impegno è a favore di uno dei massimi teatri d’opera europei, il Teatro alla Scala di Milano. Di cui Rolex è “orologio esclusivo” già dal 2006; è partner della Prima, del programma Grandi artisti alla Scala e del concerto di Natale. 

Ora però il rapporto tra Rolex e la Scala è diventato ancora più stretto. L’annuncio è arrivato pochi giorni fa, a ridosso della tradizionale Prima – la consueta inaugurazione della stagione scaligera che si tiene oggi, giorno di Sant’Ambrogio. Rolex ha iniziato a sostenere il Museo Teatrale alla Scala. L’istituzione adiacente al Piermarini, che dal 1913 conserva patrimonio storico e archivio del teatro, oltre ai 140mila volumi della Biblioteca Livia Simoni.

Rolex sarà partner istituzionale del Museo proprio dalla stagione 2020-21 e per i prossimi cinque anni. Notizia ancora più confortante visto il momento di difficoltà per l’intero settore dello spettacolo. E vista l’attuale chiusura del Museo Teatrale alla Scala, costretto lo scorso novembre ad annullare – a causa del Dpcm del 24 ottobre – la mostra Il mito della Scala tra cronaca e critica sul rapporto fra il teatro milanese, letteratura e giornalismo.

Un’operazione del tutto coerente con il mecenatismo della casa ginevrina, vicina al mondo dell’opera fin dagli anni Settanta, primo testimonial la soprano Dame Kiri Te Kanawa. Come lo è del resto l’inaugurazione di stasera, e non poteva essere altrimenti dato il periodo. Perché Rolex conferma la propria presenza come partner della serata inaugurale nell’anno di una delle Prime più singolari dal secondo dopoguerra.

Il sovrintendente francese Dominique Meyer, arrivato alla Scala lo scorso febbraio, ha infatti dovuto annullare lo spettacolo previsto originariamente, Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti (1835). E ha confezionato invece un inedito galà dal titolo dantesco (e benaugurante): A riveder le stelle. Teatro chiuso e, prima volta storica, apertura di stagione senza pubblico ma esclusivamente in diretta su Raiuno, Raiplay e Rai Radiotre dalle 17 di oggi.

Esperimento tutto da scoprire e che presenta comunque un cast d’eccezione, particolarmente ricco. Spazio al melodramma italiano più noto con pagine di Giuseppe Verdi, Gioachino Rossini, Giacomo Puccini e Gaetano Donizetti; per poi passare a Georges Bizet, Jules Massenet, Erik Satie e Richard Wagner. Ad alternarsi al canto venticinque artisti internazionali: tra gli altri, Marianne Crebassa, Plácido Domingo, Juan Diego Flórez, Vittorio Grigolo.

Previsti anche momenti dedicati al balletto con l’étoile Roberto Bolle, Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko. A dirigere coro e orchestra, Riccardo Chailly. La regia sarà affidata a Davide Livermore, reduce dal successo scaligero di un anno fa con Tosca. Uno spettacolo vario ed eclettico, che si preannuncia (almeno sulla carta) antinoia. Accessibile a tutti, e non solo perché lo si seguirà dalla poltrona di casa.