Venne inventata negli anni Sessanta dalla Piquerez, un’azienda specializzata nella realizzazione di casse a tenuta stagna. A quei tempi la lunetta girevole interna era un’innovazione davvero esaltante e Longines non se la lasciò sfuggire. Anche perché andava di pari passo con un altro brevetto della Ervin Piquerez: un sistema, denominato Compressor (e piuttosto macchinoso, benché efficace), utile per aumentare l’affidabilità nel tempo della tenuta stagna. Ho visitato molti anni fa la Nouvelle Piquerez, quando venne acquistata – pensate un po’ – dai coreani della Samsung. Al suo interno c’erano tutte le matrici per realizzare orologi famosi come alcuni Breitling, lo straordinario Ingénieur di IWC e, ovviamente, il Diver di Longines, da cui nasce il Longines Legend Diver Watch di oggi. Tanto di cappello a Longines.
La doppia corona e la lunetta girevole interna
Nel tempo il sistema Compressor di Piquerez divenne obsoleto perché troppo costoso. Già in quegli stessi anni Sessanta era possibile realizzare orologi “tecnici”, ossia specializzati, con metodologie diverse, via via sempre più efficaci. Restò allora – e resta – la lunetta girevole interna. Perché? Quali vantaggi e svantaggi comporta?
Innanzitutto salva camicie e tasche dei pantaloni dalla vera e propria seghetta esterna tipica di quasi tutte le lunette girevoli. Se non vuoi rovinare gli abiti e non puoi comprare più di un orologio, allora la lunetta girevole interna è la soluzione migliore. Complessivamente riduce lo spessore e lascia la superficie esterna priva di asperità. Gestita dalla corona circa al 2, la lunetta è libera d’essere regolata con grande precisione nelle due direzioni. Quando torni a serrare la corona (chiusa a vite, è chiaro) rimarrà fissa. Non potrà spostarsi in alcun modo fino alla fine dell’immersione.
Il secondo vantaggio sta nel non offrire il minimo appiglio ad alghe o qualunque altra cosa possa incastrarsi intorno ad una lunetta girevole esterna. Né sarà necessario lavare periodicamente la lunetta, come è invece necessario fare con le lunette esterne.
Il terzo vantaggio sta nel fatto che la posizione delle due corone (quella di carica è circa al 4) è tale da interferire molto poco con il polso. Il che, in orologi con la corona necessariamente sovradimensionata, non è poco. E infatti proprio da questo tipo di orologi nasce l’ottima idea di spostare la corona di alcuni orologi subacquei quanto più in basso sia possibile, compatibilmente con l’attacco delle anse nella cassa. Mi viene in mente lo splendido Sea Hawk di Girard Perregaux, ad esempio.
Gli svantaggi? Beh, due corone costano più di una e se dimentichi di avvitarne una l’orologio rischia molto. E il fatto che devi regolare la lunetta subito prima dell’immersione, rischiando di non poter usare un minuto o due di bombole. Ma potremmo anche dire che questo “difetto” in realtà è un pregio perché costituisce una “riserva d’aria”, una misura prudenziale sempre positiva, quando si parla di mare.
Noto, comunque, che Longines, come sempre, adotta soluzioni efficaci, sia pur costose, per garantire la qualità dei propri orologi.
E ora il Longines Legend Diver in bronzo e titanio
Presentato nel 2017 con cassa in acciaio, e via via in diverse versioni (con o senza bracciale), quest’anno il Longines Legend Diver Watch si arricchisce della cassa in bronzo. Particolarmente significativa per chiunque abbia il cosiddetto “piede marino”. Esperienza di mare.
Il bronzo, insieme al cugino ottone (cambia essenzialmente la percentuale di rame, rispetto allo stagno, ma troverete maggiori notizie qui) è sempre stato molto amato da chi va per mare per una semplice ragione: non arrugginisce e quindi non si blocca quando filettato per un montaggio a vite. Basta pensare ai caschi dei palombari. Tende ad ossidarsi ricoprendosi di una patina di verde (dovuta al rame) che però protegge la superficie, facile da far tornare come nuova.
Nelle moderne leghe ha una notevole stabilità, ma può causare qualche problema alle persone con allergie ai metalli. Per questa ragione Longines ha pensato bene di realizzare in titanio il fondello serrato a vite. Anche questo è un dettaglio importante e la dimostrazione di un progetto molto attento all’ergonomia. Ancora una volta, tanto di cappello a Longines.
Il movimento del Longines Legend Diver Watch
Origine Eta, ovviamente, visto che Eta è l’industria che produce movimenti all’interno di Swatch Group, di cui anche Longines fa parte. Meccanico a carica automatica, con la bellezza di 64 ore d’autonomia e della presenza di una spirale in silicio. È una caratteristica di pregio perché il silicio è totalmente insensibile ai campi magnetici. Il movimento è interessante anche perché la frequenza di oscillazione del bilanciere è di 25.200 alternanze/ora, una via di mezzo fra le più consuete 21.600 o 28.800 alternanze/ora.
Da notare che la presenza della spirale in silicio consente anche di superare a mani basse i test del Cosc, Contrôle Officiel Suisse des Chronomètres. E oltretutto consente una garanzia di cinque anni, che non è poco. La versione usata da Longines è personalizzata anche nelle finiture, è la più recente e comunque anche le versioni precedenti avevano già acquistato un’ottima fama di affidabilità.
Dal passato al futuro
Il Longines Legend Diver Watch è con tutta evidenza la versione attuale di un orologio del passato. Un vintage, come si dice oggi. Nella migliore accezione del termine. Come si può notare nelle foto, la fedeltà estetica all’originale degli anni Sessanta è davvero notevole, visto che si estende persino al medaglione sul fondello. Ma siamo di fronte ad una vera e propria trasposizione in chiave attuale, ad un orologio che riassume in sé quanto di meglio la tecnica di oggi è in grado di esprimere in relazione al prezzo (2.820 euro).
Compresa una tenuta stagna di tutto rispetto (30 bar, come correttamente riportato sul fondello) e un bel cinturino Nato di color verde (il più consigliato nella stagione dei bagni) che viene fornito nella confezione insieme a quello in pelle. Meno adatto alle immersioni: sarà bene ricordarsi di effettuare la sostituzione con l’attrezzo specifico fornito con la confezione. Da considerare, dopo averlo ben esaminato presso un concessionario: sarà una sorpresa positiva.