Approfondimenti

Streamliner Perpetual Calendar, la complicata semplicità di H.Moser&Cie

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Si è scritto tanto su quanto l’essere sia meglio che l’apparire… O forse è vero il contrario? È migliore un’immagine sfacciata associata a contenuti privi di qualsiasi interesse o è preferibile una concretezza da scoprire sotto sembianze meno vistose? Il dilemma non ha probabilmente soluzione, ma una cosa è certa: H. Moser & Cie riesce spesso a coniugare entrambi gli aspetti. E ce lo mostra ancora una volta attraverso la sua ultima creazione: Streamliner Perpetual Calendar.

Sarà forse per le influenze che il fondatore, nato in Svizzera a Sciaffusa, ebbe dalla Russia, che è immagine del rigore e del pragmatismo; sarà perché queste caratteristiche ben si inseriscono in un mondo come quello dell’alta orologeria; o forse perché a Neuhausen ci sanno proprio fare… Fatto sta che il nuovo nato è davvero molto bello ed elegante. E, soprattutto, a prima vista non sembra un calendario perpetuo. E questo, permettetemi di dirlo, mi piace molto.

Streamliner Perpetual Calendar: gli antefatti

Lo Streamliner Perpetual Calendar traccia una linea che congiunge due pietre miliari nella storia di H. Moser & Cie: da un lato quel Perpetual 1 del 2005 che ha rappresentato il rilancio della Maison; dall’altro la giovanissima collezione Streamliner, che ha visto la luce solo nel 2020 con il Flyback Chronograph.

Siamo ormai tutti abituati a parlare di streaming, ma la verità è che la parola streamliner è tanto intraducibile in italiano quanto quasi onomatopeica, perché rivela molte delle impressioni che si hanno guardando per la prima volta l’orologio. Il termine si riferisce ad un modo di progettare nato con le prime gallerie del vento, ai primi concetti di aerodinamica applicati alle forme dei treni anni Venti/Trenta, denominati per l’appunto Streamliner.

Qui si traduce in un insieme sinuoso di linee, senza spigoli vivi. Una cassa (in acciaio) che può essere definita a cuscino ma ha in realtà una forma peculiare (vero e proprio tratto distintivo della collezione); e un bracciale integrato, anch’esso in acciaio, che senza soluzione di continuità avvolge il polso con le onde riproposte dalle maglie. Il quadrante, protetto da un vetro zaffiro bombato tipo glassbox, è di un’elegante tinta fumé con lavorazione soleil e ospita tutte (o quasi) le informazioni del calendario perpetuo.

Un calendario essenziale e istantaneo

Laddove però ci si aspetterebbe un po’ di affollamento, ci si trova invece dinnanzi a tanto spazio lasciato volutamente libero, quasi si fosse al cospetto (senza nulla togliere) di un solo tempo. Poi però ci si avvicina, si aguzza la vista e si inizia a comprendere che “là sotto” batte un cuore ben più complicato di ciò che appare. Al centro le lancette di ore e minuti, composte da due parti, dall’estremità allungata e tridimensionali, sono ben visibili anche al buio grazie agli inserti in Globolight®, materiale a base ceramica contenente Super-LumiNova®. Infulcrata al centro anche la lancetta dei secondi, che percorre una minuteria in cui si alternano bianco e rosso.

A ore 10, riprende la colorazione della minuteria anche l’indicazione della riserva di marcia, testimone della notevole autonomia di questo calibro a carica manuale: ben 7 giorni (168 ore). Quasi nascosta, ma ben visibile soprattutto quando scocca la mezzanotte dell’ultimo giorno del mese, una piccola lancetta è pronta a scattare per mostrarci il cambio della data. La domanda che sorge spontanea è: ma l’indicazione del mese dov’è? La soluzione è tanto minimalista quanto geniale… 12 ore = 12 indici, un mese per ogni indice. E il gioco è fatto.

Nello Streamliner Perpetual Calendar il passaggio da un giorno all’altro (con la gran data a ore 4), così come quello del mese, avviene con un salto istantaneo tramite un meccanismo denominato Flash Calendar. Per un vero calendario perpetuo si potrebbe opinare che manca l’indicazione dell’anno bisestile… Ma, tranquilli, c’è anche questa. Basta osservare l’orologio dal fondello in vetro zaffiro per scorgere una sorta di stella a dodici punte che effettua uno spostamento proprio mentre si stappa lo spumante a Capodanno; e ci comunica se nell’anno che andremo a vivere ci sarà o meno il 29 febbraio.

Il calibro di manifattura

A volte, si sa, i calendari perpetui si portano “appresso” qualche difficoltà o limite nella regolazione. Ma non è questo il caso, dato che le regolazioni possono essere fatte in avanti o indietro senza preoccupazione alcuna e in qualsiasi momento del giorno o della notte. Continuando l’osservazione dal fondello si ammira il movimento di manifattura, calibro HMC812. E si ha la possibilità di notare le pregevoli lavorazioni: da una parte la microbigliatura per la platina, rodiata e di color antracite; dall’altra le cosiddette côtes de Moser orizzontali che ornano le superfici del ponte del bilanciere, dei ponti dei ruotismi e di quelli dei bariletti, rivestiti con trattamento Pvd.

La cura delle lavorazioni è in realtà appannaggio dell’intero esemplare, con superfici lucide e spazzolate che si alternano a confezionare un vestito di grande eleganza. Con lo Streamliner Perpetual Calendar, H. Moser & Cie arricchisce la nuova collezione e riesce a far convivere un’apparente semplicità con una delle regine tra le complicazioni. Il risultato è un orologio dalla forte personalità che – sono certo – gli appassionati apprezzeranno… Soprattutto i fortunati che potranno spendere 52.400 euro per indossarlo.