Ieri Patek Philippe ha annunciato l’uscita di una serie di novità (anche in vista del Natale). Una notizia talmente ghiotta da non poter essere ignorata. Sì, perché di solito qui in redazione tendiamo volutamente a ignorare i comunicati di lancio (non siamo blogger che fanno a gara per chi pubblica prima degli altri) e preferiamo invece trattare gli orologi quando arrivano nei negozi (così da darvi la possibilità di andarli a vedere, e toccare, di persona). Ma stavolta la cosa è diversa. Le novità di Patek Philippe meritano attenzione in quanto tali. Fanno parlare di sé, suscitano interesse e sono oggetto di discussione, ben prima di poter essere acquistati. Forse perfino prima di entrare in produzione. Soprattutto se si tratta di esemplari di un certo tipo, proprio come alcuni di quelli presentati ieri.
Quindi ecco, qui sotto, la carrellata delle novità di Patek Philippe. Otto orologi che spaziano dalle Grandi Complicazioni agli sportivi di culto fino ai femminili-gioiello. Con qualche estensione di linea, sì, ma almeno un paio di chicche, così imperdibili da far venire le fregole ai collezionisti. Per il momento fatevi bastare una breve descrizione: solo un assaggio, approfondiremo poi – nelle prossime settimane – il discorso dal punto di vista tecnico sui vari modelli. Tutti o quasi. Qui accontentatevi delle caratteristiche principali, complete però di prezzi, giusto per farvi un’idea. Consapevoli comunque che la rarità è insita nei Patek Philippe, in particolar modo per alcuni esemplari prodotti in serie davvero piccole. Il che fa aumentare a dismisura anche il desiderio di possederli…
Per la gioia dei collezionisti
Prima di tutto c’è il Nautilus Ref. 5811, “sosia” – ma solo in apparenza – della celeberrima Ref. 5711 lanciata nel 2006 per il 30° anniversario della collezione e uscita di produzione lo scorso anno. Stesso design leggendario dell’originale datato 1976, ora però realizzato in oro bianco, ha la cassa poco più grande del precedente (41 mm anziché 40) e il quadrante blu soleil sfumato nero. Ospita il calibro 26-330 S C a carica automatica. Dire che sarà richiestissimo è un’ovvietà. E non vale neppure la pena scommettere che i concessionari italiani avranno già tempestato di telefonate la sede milanese. Per la cronaca, il prezzo di 70.350 euro non sarà certo un deterrente per quanti mirano ad averlo…
E poi c’è l’inedita Ref. 5373P, un cronografo à rattrapante monopulsante con calendario perpetuo. Per mancini. È infatti il primo crono Patek, di epoca contemporanea, con i comandi e le indicazioni speculari/capovolte rispetto alla consuetudine. Basti vedere l’insolita posizione a ore 12 del datario a lancetta, affiancato dalle finestrelle dell’anno bisestile e della funzione giorno/notte. Monta un movimento meccanico a carica manuale, il calibro CHR 27-525 PS Q, estremamente sottile (7,3 mm di spessore) considerate le numerose informazioni presenti. E ha la cassa in platino, a sottolineare l’importanza della creazione. Da citare comunque anche il quadrante antracite sfumato e i dettagli rossi che danno un quid sportivo. Costa 500mila franchi svizzeri, ma anche in questo caso l’impegno economico non farà da dissuasore ai facoltosi impallinati, che sanno riconoscere “a naso” il valore di un oggetto.
Le novità di Patek Philippe per le signore
Ai polsi femminili la Manifattura dedica invece una botta di colore. Segue infatti la tendenza arcobaleno, che tanto piace all’orologeria contemporanea, nella sua espressione più preziosa. Realizzata cioè attraverso l’uso di gemme in dégradé incastonate sulla lunetta.
Come nel caso del Cronografo Aquanaut Luce “Rainbow” Ref. 7968, in cui la cassa in oro rosa è sottolineata da due file di pietre taglio baguette: zaffiri multicolor all’esterno e diamanti all’interno, posizionati con un serti invisible a creare un pavé ininterrotto. Il quadrante in madreperla incisa con il tipico motivo della collezione risplende di altre 12 baguette di zaffiri policromi posti agli indici. Il movimento è il Calibro CH 28-520 con funzione flyback, il primo cronografo a carica automatica per signora. L’orologio costa 214.632 euro.
Quindi il Nautilus Joaillerie Ref. 7118. Forgiato interamente nell’oro rosa, ha la lunetta decorata da spessartine con sfumature differenti – dal color champagne al cognac, che coprono solo in parte la palette dell’arcobaleno –, tagliate di nuovo a baguette. La spessartina è un tipo di granato, la cui tonalità risulta più o meno scura a seconda del tenore di ferro. Altre 11 gemme di questo tipo, tagliate però a ogiva, si trovano poi sul quadrante inciso a onde. In questo caso il movimento è il Calibro 324 SC a carica automatica (diffuso in molti esemplari della Casa), il prezzo di 83.468 euro.
Altri due Nautilus
L’amata collezione si arricchisce quindi di ulteriori esemplari con funzioni aggiuntive. Il primo è il Nautilus Travel Time Chronograph Ref. 5990, uno dei pochi complicati della Maison realizzati in acciaio. Animato dal calibro CH 28-520 C FUS a carica automatica, concentra ben tre complicazioni: cronografo flyback, doppio fuso orario (la nota funzione Travel Time della Manifattura, appunto) e il datario a lancetta. Anche in questo caso il quadrante è blu sfumato nero. Costa 69.159 euro.
Il secondo è invece il Nautilus Ref. 5712 con fasi lunari, indicazione dell’autonomia e datario in versione oro rosa – che va ad affiancare quella in acciaio già in catalogo. Come il precedente è equipaggiato dal calibro 240 PS IRM C LU a carica automatica, ultrapiatto. Mentre il quadrante soleil ora è bruno sfumato nero (tonalità che spesso accompagnano il metallo nobile nel colore più caldo), decorato da rilievi orizzontali. Il prezzo è di 83.468 euro.
E infine nuovi crono complicati
Concludo in bellezza, con altre due complicazioni. A partire da una Grande Complicazione, la Ref. 5204G. Un ulteriore Cronografo à rattrapante con calendario perpetuo, con la cassa in oro bianco che spicca nella monocromia verde oliva (altro colore di tendenza nell’orologeria degli ultimi anni). Ospita il calibro CHR 29-535 PS Q a carica manuale, proprio come l’esemplare “fratello”, la Ref. 5204R in oro rosa con quadrante e cinturino grigio ardesia, in catalogo dallo scorso anno. Costa 318.370 euro.
Per finire con la Ref. 5935A, un nuovo cronografo flyback con Ora Universale. Prima versione in acciaio di questa complicazione emblematica della Manifattura, già presente nella Ref. 5930P (in platino, con il look verde). Di cui monta lo stesso movimento, meccanico a carica automatica: il Calibro CH 28-520 HU. Ma se ne distingue – oltre che per il metallo – anche per il quadrante rosa salmone d’ispirazione rétro, con il centro decorato da un guilloché d’impronta moderna (chiamato “carbonio”, come quello della Ref. 6007, creata per l’inaugurazione della nuova Manifattura). Fornito di due cinturini in pelle di vitello, ha un prezzo di 64.390 euro.