La Rose Carrée, il capolavoro da tasca sviluppato lo scorso anno da Parmigiani Fleurier, diventa punto di origine di un’intera collezione improntata sullo smalto Grand Feu: Les Roses Carrées. Cinque pezzi unici che coniugano un’estetica mirabile, frutto del più alto artigianato d’arte, con la meccanica superlativa della ripetizione minuti. A cominciare dal primo esemplare, svelato da poco: la Rosa Celeste. Ecco la sua storia
Una storia che ha origine oltre un secolo fa, una storia di valore che in Parmigiani Fleurier hanno recuperato e alla quale, dopo un’introduzione a dir poco eccezionale, aggiungono oggi altri capitoli sorprendenti. Una storia che si chiama La Rose Carrée. Una rosa quadrata che trae la sua linfa vitale da un movimento per orologio da tasca a gran suoneria ideato e fabbricato, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, da un maestro orologiaio di Le Brassus: Louis-Elysée Piguet.
Nel 2021, per i 25 anni di vita della Maison, il fondatore Michel Parmigiani e il Ceo Guido Terreni decidono di farsi un regalo d’eccezione: restaurare il centenario movimento per racchiuderlo in un nuovo orologio da tasca. Un esemplare con la cassa decorata – perfino sulla carrure – da motivi geometrici che formano un’arcana, insolita rosa di forma quadrata. Composta secondo la sequenza di Fibonacci, la cosiddetta Sezione Aurea tanto cara a matematici, fotografi e, in generale, a chi ama le proporzioni e l’armonia. La Rose Carrée è un pezzo per il quale è davvero difficile trovare aggettivi che gli rendano giustizia. Un pezzo che è difficile definire solo orologio, un pezzo che è e rimarrà unico.
I nuovi sviluppi
Ma non bisogna rammaricarsi: i nuovi capitoli di questa bella storia stanno già arrivando. E sono realizzazioni altrettanto strabilianti (ecco, questo è uno degli aggettivi adatti), definite – come la capostipite – Les Roses Carrées. Si tratta di una collezione posta al livello più alto tra quelle della Manifattura e con la tecnica Grand Feu come filo conduttore. Il 2 dicembre scorso, proprio in occasione del compleanno di Michel Parmigiani (ammetto di essere un po’ invidioso per i regali che si fa), Parmigiani Fleurier ha svelato il primo dei cinque pezzi unici a ripetizione minuti che la compongono. Si chiama la Rosa Celeste e, se proprio vogliamo trovargli un difetto, è talmente bello da biasimare che ancora non siano stati svelati gli altri esemplari della collezione.
Nella Rosa Celeste il blu, colore preferito del fondatore, si presenta in una tonalità profonda e di notevole impatto visivo. Se si avvicina lo sguardo al quadrante si coglie appieno il risultato di una fine lavorazione di cesellatura. Che consente, attraverso innumerevoli tocchi sapienti, di ottenere l’effetto tridimensionale della superficie, poi colorata attraverso una tecnica antica e sfidante come la smaltatura Grand Feu. Capace, se eseguita alla perfezione, di donare luminosità e intensità impareggiabili, ma nel contempo molto difficile da eseguire. I numerosi strati di smalto applicati devono essere associati a un perfetto controllo di tempo e temperatura (che viaggia intorno agli 800°C). E tutto con pochissimo margine di errore, pena il rovinare irrimediabilmente l’intero processo di lavorazione.
I métiers d’art della Rosa Celeste
L’ipnotico blu si prende completamente la scena, considerato che sul quadrante si trovano solo un logo di piccole dimensioni, indici minimal (in oro rodiati) e lancette scheletrate (anch’esse in oro). Ma la Rosa Celeste è un susseguirsi di esempi del savoir-faire della Casa, tant’è che a far da cornice all’arte della smaltatura ecco le incisioni che ripropongono il motivo della Rose Carrée. Lunetta, carrure e anse sono interamente percorse dalle piccole geometrie apparse dapprima sull’orologio da tasca e ora protagoniste anche in questa esclusivissima collezione. Incredibile pensare come ogni tratto di ogni singolo fiore stilizzato sia realizzato solo grazie a uno scalpello e alle esperte mani di maestri d’arte.
La cassa “officier” misura 42 millimetri ed è ottenuta plasmando blocchi di oro bianco. Ciò che si è visto sinora sarebbe sufficiente per applaudire ancora una volta il lavoro di Parmigiani, ma non è assolutamente finita qui… Se si volta l’orologio, sono di nuovo il blu e la Rose Carrée a catturare l’attenzione. Un’incisione eseguita e smaltata rigorosamente a mano occupa (quasi) l’intero fondello, a sua volta completato da un giro di Rose Carrée. Una cerniera posta a ore 2 consente di sollevare la cuvette per osservare il cuore che anima e – si può dire a pieno titolo – dà voce alla Rosa Celeste.
La ripetizione minuti
Il calibro di manifattura PF355 deriva dal PF361, già da qualche anno uno dei movimenti top della Maison con sede a Losanna. E si porta in grembo la ripetizione minuti: una delle complicazioni più affascinanti e complesse da realizzare – se si vuole, come in questo caso, ottenere risultati di rilievo assoluto. Difficile, complicata perché non è sufficiente predisporre i componenti che consentono di far risuonare i rintocchi a ogni pressione del pulsante. Qui tutto, dal meccanismo alla disposizione di ogni singolo elemento, è studiato con lo scopo di rendere i rintocchi il più possibile armoniosi. E di regalare sonorità cristalline, pur avendo a disposizione solo l’esiguo spazio della cassa di un orologio da polso per farle risuonare.
Beh, inutile dire che siamo di fronte a qualcosa che ha dell’eccezionale. I timbri cattedrale, ossia quegli anelli che vengono colpiti dai martelletti per generare il suono, sono lunghi una volta e mezzo l’intera circonferenza del movimento. Quest’ultimo è sospeso nella cassa, alleggerita al fine di creare spazio per dare potenza e ampiezza al suono. Ma a complicare le cose ci si sono messi pure i tecnici di Parmigiani, cui i tempi morti fra un rintocco e l’altro non piacevano. A ogni pressione del pulsante posto a ore 9, quindi, si può godere di una sequenza sonora continua. Che come di consueto inizia con il suono delle ore, per poi passare immediatamente a quello dei quarti d’ora e infine quello dei minuti. Per esempio, se fossero le 6.18 sentiremmo 6 rintocchi per le ore, un rintocco per il quarto d’ora e 3 rintocchi per i minuti oltre il 15.
Per concludere…
Poter assistere allo spettacolo dei martelletti che battono sui gong significa restare incantati. Ma non solo: l’intero movimento meccanico a carica manuale – visibile dal fondello in vetro zaffiro, come dicevo – è una meraviglia. Certo, pochissimi avranno il privilegio di vedere la Rosa Celeste dal vivo: mi auguro che quei fortunati si attrezzerano di una lente per meglio apprezzare la visione. Perché le sinuose linee, le finiture, l’anglage e la lucidatura eseguiti a mano meritano di essere ammirati a lungo e nel dettaglio. Perfino da noi che ci dobbiamo accontentare delle fotografie. Bene, ora che abbiamo sognato assieme, è il momento di tornare alla realtà. Che questo è un pezzo unico l’ho già detto, ma se proprio sentite un desiderio irrefrenabile, potete preparare circa 600mila franchi svizzeri e chissà…