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I calendari Parmigiani Fleurier #2. Uno specchio delle civiltà

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Ci siamo lasciati ieri parlando nel dettaglio del primo dei tre calendari Parmigiani Fleurier in platino che il brand ha presentato a Watches and Wonders 2023, in edizione limitata di tre cofanetti. Si trattava del Tonda PF Calendario Gregoriano, che noi occidentali comunemente utilizziamo, qui nella forma del calendario annuale con fasi di luna astronomiche. Come avevo anticipato, dopo il calendario annuale abbiamo un calendario completo e un calendario perpetuo.

Il Tonda PF Xiali Calendario Cinese Completo è dedicato alla cultura del Dragone, che misura il tempo combinando un calendario solare e uno lunare. Il Tonda PF Hijri Calendario perpetuo islamico guarda invece alla cultura musulmana, che basa lo scorrere degli anni su una serie di cicli lunari.

Le finiture del bracciale, del quadrante e della cassa sono per entrambi gli orologi le medesime del Tonda PF Calendario Gregoriano. Il diametro della cassa rimane di 42 mm mentre cambia lo spessore: 12,2 mm per lo Xiali, 11,2 per l’Hijri. Comunque incredibilmente sottili. Conviene dunque, per ciascuno dei due pezzi, concentrarsi sulle indicazioni del quadrante e sui movimenti e lasciare ulteriori descrizioni nelle didascalie. Parto dal Tonda PF Hijri.

I calendari Parmigiani Fleurier guardano al Medio Oriente

A differenza del calendario gregoriano, il calendario Hijri è puramente lunare. Fu introdotto dal profeta Maometto al tempo dell’Egira (o Hijra, da cui il nome), il momento in cui si traferì dalla Mecca a Medina nel 622 d.C. Segnò una rottura rispetto ai precedenti sistemi utilizzati dalle tribù arabe, alcune delle quali utilizzavano calendari lunari, altre calendari lunisolari.

Secondo tra i calendari Parmigiani Fleurier, ecco dunque che il Tonda PF Hijri riflette gli aspetti storici delle tradizioni nomadi musulmane e delle pratiche religiose. Basato sul ciclo lunare, è organizzato in 12 mesi, ciascuno denominato in caratteri arabi in base a precetti o compiti dettati dalle stagioni o dal Corano.

Il secondo mese, per esempio, è Safar, che si traduce più o meno come “vuoto”: in quel periodo dell’anno le case erano vuote perché i loro abitanti erano fuori, a raccogliere cibo. L’ottavo mese, Sha’ban, significa “sparso”, perché segnava il periodo dell’anno in cui le persone si disperdevano per raccogliere l’acqua. 

Un quadrante ricchissimo

Tutto questo è ben presente sul quadrante dell’orologio che, lo ricordo, è un calendario perpetuo e quindi tiene automaticamente conto della differente durata dei mesi anche negli anni bisestili. E non potrebbe essere diversamente, visto che il calendario islamico conta diverse eccezioni. Il ciclo lunare Hijri è di 30 anni e consiste in 19 anni comuni con 354 giorni e 11 anni abbondanti con 355 giorni. Questo perché dei 12 mesi che compongono l’anno, 6 hanno 30 giorni, 5 ne hanno 29 e uno è variabile a 29 o 30. Per cui c’è una differenza annuale da -10 a -12 giorni.

Oltre alle ore e ai minuti, quindi, il complesso Tonda PF Hijri indica le varie informazioni su diversi contatori. Quello a ore 3 riporta i 12 mesi dell’anno in numeri: il 9° mese, il Ramadan, sacro per i musulmani, è in verde, il colore dell’Islam. Il contatore a ore 9 indica la data fino al 30. La piccola apertura all’interno segnala la differenza tra mesi di 30 e 29 giorni: se è verde, il mese è da 30. Infine il contatore a ore 12 segnala il ciclo lunare di 30 anni.

Anche il materiale dell’orologio ha un significato culturale. Poiché il Corano istruisce gli uomini a non adornarsi con l’oro, non è stato possibile utilizzarlo per la cassa né per il bracciale. Né l’oro giallo, né l’oro rosa. Seguendo i dettami della cultura islamica, si è scelto dunque il platino e sulle fasi lunari dell’Hijri è stato usato l’oro bianco anziché quello giallo utilizzato per gli altri.

Calibro che vince, non si cambia

Come alcuni di voi sapranno, l’Hijri non è una novità assoluta tra i calendari Parmigiani Fleurier. È infatti stato introdotto per la prima volta in collezione nel 2019 e nel 2020 ha vinto il premio per l’innovazione nel Grand Prix d’Horlogerie de Genève. A sua volta, quel pezzo si basava sulla tecnologia che Parmigiani Fleurier aveva originariamente sviluppato per un orologio da tavolo del 2011, ispirato da un antico orologio da tasca con calendario arabo restaurato da Michel Parmigiani.

La nuova edizione in platino armonizza l’orologio del 2019 alla trilogia di calendari perpetui sotto il profilo dell’estetica. Quella referenza era infatti diversa in quanto a colori e visualizzazione delle informazioni, pur mantenendo la medesima impostazione del quadrante. La cassa era anch’essa in platino ma più ampia, 44,5 mm, e più spessa, 14,09 mm.

Lavorando su quell’orologio, Parmigiani Fleurier ha avuto modo di affidarsi al medesimo calibro di manifattura PF009, un movimento automatico con modulo calendario perpetuo. L’autonomia arriva fino a 48 ore e la frequenza di oscillazione è a 28.800 alternanze/ora. Le dimensioni totali di movimento e modulo insieme sono di 33,8 mm di diametro e 5,7 di spessore. Come nel calibro del calendario gregoriano, la decorazione prevede Côtes de Genève e ponti smussati, massa oscillante in platino scheletrata, lucidata e sabbiata.

La sfida più dura per i calendari Parmigiani Fleurier

Così come l’Hijri, anche il Tonda PF Xiali Calendario Cinese Completo non è una prima assoluta tra i calendari Parmigiani Fleurier. Lanciato all’inizio di quest’anno, ne abbiamo già scritto qui. Ragion per cui invito a rileggere almeno la prima parte di quell’articolo per capire come funziona in Cina la misurazione del tempo attraverso i calendari. In questo modo potrete intuire come mai per un orologiaio è un vero rompicapo infilarla in un orologio da polso.

Come accaduto con il primo Hijri, anche tra questa versione dello Xiali e la precedente c’è un’importante differenza. Là era la dimensione della cassa (44,5 mm contro 42), qui è il materiale: perché dall’acciaio dello Xiali precedente si è passati al platino dell’attuale, per armonizzarlo con la trilogia dei calendari Parmigiani Fleurier. Il diametro da 42 mm è rimasto lo stesso.

Non è cambiata nemmeno la disposizione dei contatori sul quadrante, mentre tra i due Hijri qualche differenza c’era. A ore 12 ci sono l’indicazione del nome dell’anno/animale e del relativo elemento, oltre all’associazione con il ciclo yīn-yáng. Troviamo a ore 3 l’indicazione del numero del giorno del mese (da 1 a 29 o da 1 a 30, a seconda della lunghezza del mese) e una finestrella che segnala la lunghezza di quello corrente. A ore 6 si trova l’indicazione della fase lunare, sincronizzata con il numero del giorno. A ore 9 l’indicazione del numero del mese da 1 a 12 e una finestrella con l’indicazione del mese extra-lunare, che resta vuota quando questo non c’è.

Ottimizzare le risorse

Anche con il Tonda PF Xiali di questa trilogia in platino, Parmigiani Fleurier ha ottimizzato gli sforzi tecnici servendosi dello stesso calibro utilizzato nell’orologio lanciato all’inizio del 2023. Parlo del calibro di manifattura PF008, che lavora a 28.800 alternanze/ora e ha un’autonomia di 54 ore.

Qui le dimensioni totali di movimento e modulo insieme sono di 32,6 mm di diametro e 6,9 di spessore: oltre un millimetro in più di altezza rispetto all’Hijri, vista la quantità di informazioni che il calibro deve gestire, è comunque un’inezia. Anche qui, stessa attenzione alle decorazioni: massa oscillante in platino scheletrata, lucidata e sabbiata, Côtes de Genève e ponti smussati.

Come avrete capito, il Tonda PF Xiali nasconde un meccanismo molto sofisticato che serve a visualizzare le informazioni in caratteri cinesi classici. Poiché il calendario cinese non è ciclico, la complicazione è programmata meccanicamente e copre un periodo di 12 anni, utilizzando un sistema a camme. Alla fine di questi 12 anni, l’orologio dev’essere ripristinato per un nuovo periodo equivalente.

Durante questo periodo, l’orologio fornisce tutte le informazioni senza alcuna necessità di intervento, purché sia sempre tenuto in funzione. Se si ferma, le informazioni si ripristinano correggendo il numero del giorno e del mese con un correttore rapido, se necessario, per facilitare la rimessa in linea su lunghi periodi.

Un omaggio culturale

Un’informazione di servizio: il prezzo del cofanetto che comprende la straordinaria trilogia di calendari Parmigiani Fleurier non è disponibile se non su esplicita richiesta del diretto interessato. Detto ciò, penso abbiate capito che con questo sforzo meccanico la Maison abbia prima di tutto voluto compiere una operazione culturale. Lo ha fatto mettendo a disposizione il proprio savoir-faire e la propria perizia tecnica.

Credo quindi che il modo migliore per chiudere la mia carrellata sia quello di prendere in prestito le parole di Guido Terreni: «La storia dell’orologeria è strettamente intrecciata con la storia della civiltà umana e riflette i progressi della tecnologia e i mutevoli valori culturali delle diverse epoche. Pertanto, l’orologeria è un’espressione culturale, poiché i calendari sono lo specchio delle civiltà, rappresentano per Parmigiani Fleurier un segno di rispetto multiculturale. Vogliamo interpretare le caratteristiche di una società creando un orologio che integri tutte le informazioni permettendoci di comprenderne l’organizzazione e la storia».