Sta già diventando una tradizione. Per il secondo anno consecutivo, in prossimità delle feste natalizie, Patek Philippe lancia alcuni esemplari di alta gioielleria. Nel 2022 erano quattro Grandi complicazioni – due versioni del Grandmaster Chime e due Cronografi con Calendario perpetuo –, rivolti tendenzialmente a un pubblico maschile (a fugare qualsiasi dubbio riguardo al fatto che le pietre preziose non siano solo una prerogativa delle donne). Mentre questa volta si tratta di sette nuove referenze da signora – sebbene, in almeno un paio di casi, non credo che gli uomini disdegnino. Mi riferisco in particolare al nuovo Aquanaut Luce Rainbow Haute Joaillerie Ref. 5260, la prima ripetizione minuti a entrare a far parte della collezione Aquanaut. Più squisitamente femminili sono invece i Nautilus Ladies, full pavé o al quarzo. Ma andiamo con ordine.
Una premessa
Prima di qualsiasi altro discorso è d’obbligo una considerazione. L’alta gioielleria è un patrimonio di conoscenze e di saper-fare che in parte collima con l’alta orologeria. Nel senso che la presenza delle gemme e le tecniche di incastonatura fanno parte anche della grande tradizione orologiera. E il lavoro del sertisseur appartiene da secoli a quei mestieri d’arte cui le case fanno ricorso per impreziosire i propri esemplari. Per “vestire” in modo sontuoso la sofisticata micromeccanica racchiusa al loro interno, per valorizzarla al massimo.
Da sempre Patek Philippe persegue con impegno l’obiettivo di salvaguardare il savoir-faire dei tanti artigiani specializzati, di perpetuarne i metodi e i procedimenti ancestrali. Che si tratti di guillochage, incisione, intarsio, incastonatura o perizia orafa nella costruzione di catene, ciascuna specifica professionalità è coltivata all’interno della Manifattura, al fine di poter essere tramandata alle generazioni future.
In quest’ottica va vista anche l’acquisizione, nel 2022, di parte delle quote societarie di Salanitro. Un’azienda ginevrina a conduzione familiare (proprio come Patek Philippe), fondata da Pierre Salanitro nel 1990 e specializzata proprio nell’incastonatura delle pietre preziose. La cui collaborazione, iniziata nel 2021, ha portato nuova linfa alla creazione di esemplari di alta gioielleria all’interno del catalogo della Maison guidata dalla famiglia Stern. Ma onde evitare di ripetere quanto già scritto altrove, non mi soffermo oltre. E torno finalmente all’Aquanaut Luce Rainbow con ripetizione minuti.
L’Aquanaut e le complicazioni
Seguito ideale dell’Aquanaut Luce Rainbow in versione solo tempo presentato lo scorso anno, l’inedita Referenza 5260 introduce appunto la regina delle complicazioni nella famiglia già in catalogo. Per la quale vale la pena fare un piccolo passo indietro. Lanciato nel 1997 come modello sport-chic, l’Aquanaut nel 2004 conosce una connotazione al femminile con l’Aquanaut Luce. E negli ultimi tre anni ha acquistato nuove declinazioni complicate: nel 2021 il Travel Time, nel 2022 il Cronografo e in questo 2023 il Calendario annuale.
Funzionalità tipiche della Manifattura, così come la ripetizione minuti – che è la massima espressione dell’orologeria Patek Philippe. La cui filosofia sulle complicazioni sonore non può essere raccontata da nessuno meglio di quanto faccia la stessa Maison. Per saperne di più, bisogna prendersi qualche minuto e andare a leggere qui: ci si troverà catapultati in un mondo suggestivo di tecnica, passione e sensibilità. Che trovano una perfetta sintesi nel ben noto calibro R 27, a carica automatica, montato anche nel nuovo Aquanaut Luce Rainbow Ref. 5260.
Aquanaut Luce Rainbow Haute Joaillerie Ref. 5260
Rispetto ad altre ripetizioni minuti della Casa, però, la particolarità di questo orologio sta proprio nell’habillage. La cassa in oro rosa, di 38,8 mm di diametro, è interamente tempestata di pietre preziose: 52 zaffiri multicolore taglio baguette, che sommati insieme danno 3.19 carati, posizionati in dégradé sulla lunetta e agli indici, a comporre un mirabile effetto arcobaleno; 112 diamanti taglio baguette, che raggiungono i 7.31 carati, incastonati sulle anse, sul giro esterno della lunetta e sul quadrante; e altri 160 diamanti taglio brillante, per un totale di 0.72 carati, attorno al giro delle ore.
Da sottolineare anche i tipi di incastonatura utilizzati. Le baguette sono montate con un serti invisible: in cui ciascuna pietra è bloccata all’interno di un binario, grazie a un’opportuna scanalatura sulla parte inferiore che trattiene il castone, il quale risulta perciò invisibile. La superficie quindi risulta composta solo da pietre, affiancate l’una all’altra in modo continuo e uniforme. Mentre i brillanti sono serti neige: ovvero, le pietre di varie dimensioni sono accostate l’una all’altra il più vicino possibile con un disordine apparente (in realtà studiatissimo), a creare un piano scintillante che ricorda un manto di neve al sole.
C’è da dire però che l’Aquanaut Luce “Rainbow” Haute Joaillerie Ref. 5260 è declinato in due versioni. La prima (Ref. 5260/355R-001) si allaccia al polso con un cinturino in materiale composito. La seconda (Ref. 5260/1455R-001) con un bracciale in oro rosa, a sua volta totalmente incastonato di baguette multicolore. In questo caso l’orologio conta l’impressionante cifra di 779 zaffiri per un totale di oltre 45 carati. Perfino i brillanti spariscono e sono sostituiti da baguette: 130 i diamanti complessivi e 8.66 i carati raggiunti. L’eccezionalità della creazione è sottolineata anche dalla disponibilità: l’Aquanaut Luce Rainbow “full pavé” è disponibile solo nei Salons Patek Philippe di Ginevra, Parigi e Londra.
I Nautilus Ladies
Poi ci sono i Nautilus Haute Joaillerie Ref 7118, discendenti del celeberrimo Nautilus datato 1976, pietra miliare nella storia dell’orologeria sportiva, e figli del Nautilus Ladies, lanciato nel 2009. In questo caso la cassa di 34,4 mm e il bracciale in oro bianco sono totalmente rivestiti di diamanti taglio brillante dall’incastonatura a neve, mentre la lunetta e i link centrali del bracciale sono tempestati di gemme di colore, anch’esse serti neige. Per essere precisi, includono zaffiri blu (Ref. 7118/1451G-001 ), rubini (Ref. 7118/1452G-001) o smeraldi (Ref. 7118/1453G-001). Notevoli, anche qui, i numeri: 1500 diamanti per un totale di 6.53 carati, più altre 876 pietre preziose – 6.58 carati di rubini o zaffiri, e 3.68 carati di smeraldi.
Due parole sul quadrante. In oro bianco, vede i 283 diamanti taglio brillante (1.07 carati) allineati in file ordinate che compongono il motivo a onde tipico della collezione. Sullo sfondo full pavé spiccano gli indici con le stesse pietre preziose presenti sulla lunetta e sul bracciale, ma dal taglio “a ogiva” – una particolare forma a gradini, tipo ottagono allungato. All’interno invece racchiude il calibro 26‑330 S a carica automatica, sempre realizzato in-house.
Infine due Nautilus Ladies Ref. 7010R con movimento al quarzo Ref. . Sviluppo del modello uscito nel 2013, si caratterizzano per il colore del quadrante: una particolare sfumatura di viola, realizzata con una cinquantina di strati di lacca, prima viola traslucida e poi incolore, a creare un bell’effetto di chiaro-scuro sul motivo a onde della collezione. Entrambi con la cassa in oro rosa, di 32 mm di diametro, e la lunetta impreziosita da 46 diamanti taglio brillante, pari a 0,8 carati, si distinguono per la presenza del bracciale nello stesso metallo o per il cinturino in materiale composito dal motivo tessile. E sono gli unici esemplari di cui è possibile conoscere i prezzi: 39.950 euro per la referenza 7010R-013 con il cinturino; e 56.640 euro per la Ref. 7010/1R-013 con il bracciale.