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Garmin Marq Carbon: la prova al polso

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Con la collezione Marq, Garmin ha da tempo alzato l’asticella della qualità nel settore degli smartwatch. Sistemi operativi di ultima generazione, usabilità intuitiva e immediata, vestibilità ottimale e materiali moderni e di altissima qualità caratterizzano la collezione di punta del marchio americano. La referenza più recente è il Garmin Marq Carbon, che ho avuto l’opportunità di testare e toccare con mano nella versione Commander, come ho fatto lo scorso ottobre con il Tactix 7 Amoled Edition. Eccomi qui a condividere con voi impressioni ed esperienze.

Parto con il dire che non sono un novizio della collezione, in quanto possiedo un Marq 2 Athlete. Questo significa che, da una parte, prima di mettermi al polso il Garmin Marq Carbon conoscevo l’ecosistema Garmin, dall’altra sapevo che tipo di performance attendermi da un orologio così. Eppure, nonostante questo, lo smartwatch è riuscito a sorprendermi soprattutto per il tratto che lo distingue da tutti gli altri: la cassa in carbonio.

Il fascino del carbonio

Non si tratta certo di una prima assoluta in orologeria, anzi. Eppure, quando ho avuto l’orologio tra le mani, ho capito molto di quanto mi aveva raccontato, durante una chiacchierata, il creative leader di Garmin, Todd Register. In primis il fatto che la cassa in fibra di carbonio è uno sbocco naturale per la collezione Marq, una linea votata alla performance.

Il carbonio è al vertice tra i materiali performanti, ma per arrivare al Garmin Marq Carbon il percorso è stato lungo. Per trovare e creare il giusto amalgama che superasse tutti i test cui deve essere sottoposto un vero adventure watch, ci sono voluti circa cinque anni.

Da tempo, infatti, il Brand era impegnato nella valutazione e nella scelta di fibre di carbonio, un materiale la cui lavorazione è complessa. Serve tempo per trovare la giusta disposizione degli strati in modo che la resistenza agli sforzi, alle cadute e alla trazione siano ottimali. Una fase di prove che ha richiesto molto tempo, poiché il Garmin Marq Carbon è stato testato secondo le specifiche militari. Ciò significa centinaia cadute con diversi angoli d’impatto, su diversi materiali come cemento o acciaio. 

Il risultato è una cassa da 46 mm di diametro (standard della collezione Marq 2) per 15 di spessore. Un valore, quest’ultimo, non banale per uno smartwatch, dispositivo spesso associato a qualcosa di ingombrante, una specie di mattoncino da polso. E invece no. Sia l’ottimo rapporto tra spessore e diametro, sia l’uso del carbonio rendono l’orologio comodissimo.

Lo schermo del Garmin Marq Carbon

Altro plus del Garmin Marq Carbon è lo schermo. Si tratta di un Amoled, ormai lo stato dell’arte per gli smartwatch di alta gamma, che misura 12 pollici, pari a 30,4 mm. La risoluzione di 390×390 pixel è al di sotto, per esempio, dei 454×454 del Tactix 7 Amoled Edition, ma non dimentichiamo che quello è un device con cassa da 51 mm.

Detto questo, il display è perfettamente leggibile in qualsiasi condizione di luce, anche indossando occhiali per la visione notturna. La versione Commander è infatti pensata per un utilizzo militare, anche in missioni che prevedano volo e lanci con il paracadute.

Proprio per un tale impiego lo smartwatch è dotato di funzionalità strategiche come la modalità Stealth, che lo mantiene operativo ma cessa di memorizzare e condividere la posizione GPS e disabilita la connettività e la comunicazione wireless. L’ho provata, anche se non ero al fronte: funziona. Per le operazioni in volo, segnala il Brand, il Garmin Marq Carbon è dotato di un pacchetto dedicato, composto dalle funzioni “direct-to” per navigare verso una posizione, un waypoint o un aeroporto vicino, e da differenti bollettini meteo.

Un cervellone al polso

La suite di app dedicate al benessere è più che fornita e in linea con quella che si può trovare nei device alto di gamma di Garmin. Dal valore dell’ossigenazione del sangue (quanto mai richiesto dopo lo choc del Covid) alle più classiche frequenze respiratorie e cardiache, fino ai parametri di idratazione e temperatura, ce n’è davvero di ogni. Date un’occhiata al sito ufficiale per rendervene conto.

Allo stesso modo abbondano le funzioni per monitorare le attività sportive: dai profili per le sessioni in palestra a quelli per la corsa indoor e outdoor; dai profili multisport, bici o nuoto fino a quelli per le attività all’aperto o per gli sport acquatici o con racchetta. Si possono persino monitorare le proprie performance nel cricket o nell’hockey su prato, ma non sono arrivato a tanto.

Quello che mi importa sottolineare, a parte la ricchezza della suite, è la precisione che il Garmin Marq Carbon ha nella rilevazione delle attività e dei parametri biometrici. Una precisione che è anch’essa “figlia” del carbonio. In che senso, vi chiederete. Provate a ragionare.

Il peso dell’orologio è importante, perché l’operatività dei rilevatori biometrici che sono sul fondello può essere influenzata negativamente dal movimento del device: più esso è pesante, più rischia di muoversi con gli spostamenti del polso inficiando la precisione delle rilevazioni. Poiché il carbonio (così come anche il titanio, che caratterizza la collezione Marq 2) è leggerissimo, gli spostamenti dell’orologio indossato sono minimi anche durante l’attività fisica. In questo modo si massimizza il contatto del polso con i sensori posti sul fondello, garantendo rilevazioni precisissime. Per inciso, l’orologio pesa 76 grammi con il cinturino in nylon, uno in meno con quello in silicone.

Garmin Marq Carbon, l’impressione estetica

Qualche parola, infine, sull’estetica del Garmin Marq Carbon. Il colpo d’occhio, al di là delle performance e delle funzionalità, ha infatti il suo peso e nel caso di questo smartwatch è davvero notevole. Il nero profondo di cassa e cinturino è a mio personale gusto molto bello, soprattutto se parliamo del cinturino in nylon. Ha infatti una trama jacquard che richiama le venature e gli strati del carbonio sulla cassa e rende l’impatto visivo dell’orologio molto omogeneo.

È evidente come per Garmin la collezione Marq sia un po’ come una concept car, sulla quale sperimentare nuovi materiali e nuove tecnologie e migliorarle, in modo che possano essere applicate anche ad altre collezioni. Creare questo tipo di orologi è molto costoso e ciò implica un posizionamento di prezzo alto: il Garmin Marq Carbon Commander che ho provato io costa 3.200 euro, le versioni Golfer e Athlete si fermano a 2.950 euro.

Siamo, non dimentichiamolo, al top di gamma per Garmin e il perché credo sia chiaro da ciò che scritto finora e da ciò che potete leggere nelle didascalie. Per quanto abbia potuto provare questo tool watch solo per poche ore e non per diversi giorni come nel caso del Tactix 7 Amoled Edition, il feeling è scattato subito. Spero di avervi almeno in parte fatto capire il perché e di avervi minimamente incuriosito. Specialmente se siete gente, come me, per la quale la funzionalità è nulla senza l’emozione della bellezza.