L’abbiamo preannunciata nelle ultime Cronache dell’orologeria. La LVMH Watch Week 2024, il salone privato del Gruppo francese che si tiene in questi giorni a Miami, ha svelato una nutrita serie di novità. News che terranno banco nei prossimi mesi – almeno fino a Watches and Wonders Geneva, il momento clou dell’anno orologiero. Impossibile recensirle tutte in questa occasione. Abbiamo quindi cercato di individuare gli highlight della manifestazione, e di focalizzare la nostra attenzione su un solo esemplare per marchio. Quello più significativo, o che ci è piaciuto di più, oppure più rilevante dal punto di vista commerciale. Per altri magari troveremo spazi di approfondimento in futuro. Comunque li si può già vedere tutti sui social delle marche espositrici.
Protagoniste della LVMH Watch Week 2024, come sempre, Bulgari, Hublot, TAG Heuer e Zenith hanno fatto gli onori di casa per un pubblico internazionale di addetti ai lavori. Ma questa edizione resterà memorabile perché per la prima volta annovera anche la presenza di Gérald Genta e Daniel Roth. Due marchi storici, acquistati da Bulgari nel 2000, e passati di mano a LVMH con l’acquisizione della Maison romana nel 2011. Di recente, il Gruppo ha trasferito entrambi a La Fabrique du Temps di Louis Vuitton, ovvero la squadra di tecnici e progettisti diretta da Michel Navas ed Enrico Barbasini (che si sono formati tra l’altro anche nell’atelier dello stesso Genta). Restano invece grandi assenti Louis Vuitton e Tiffany & Co., ma c’è già chi dice che li vedremo on stage il prossimo anno.
Gli orologi di Gérald Genta e Daniel Roth alla LVMH Watch Week 2024
E cominciamo proprio da loro, le marche eponime dei maestri orologiai che le hanno fondate. Oggi i brand Gérald Genta e Daniel Roth continuano a vivere in modo indipendente, anche se sono gestiti appunto da La Fabrique du Temps che è, per così dire, il loro braccio operativo. E ciascuno ha conservato la propria identità e la propria filosofia, come si può vedere proprio dalle novità presentate alla LVMH Watch Week 2024.
In primis il Mickey Mouse. Se quarant’anni fa Mr. Genta stupiva tutti con il suo Topolino complicato, la novità di oggi ne riprende l’essenza e lo stile. La cassa ottagonale, i rintocchi sonori e le complicazioni – i capisaldi della Casa, secondo Navas – ritornano nel pezzo unico che avrebbe dovuto partecipare a Only Watch 2023. Il festoso Mickey Mouse mostra le ore saltanti e i minuti retrogradi, indicati dalla caratteristica mano guantata come vuole la tradizione, ma in più nasconde una ripetizione minuti. Notevole del resto il calibro GG-01 a carica manuale, di cui elenchiamo le caratteristiche nelle didascalie.
Mentre da Daniel Roth il nuovo Tourbillon Souscription rende omaggio alla Ref. 2187/C187, la prima creazione realizzata dal Maestro nel 1989. E il design identico all’originale, solo leggermente riaggiornato nel gusto, conferma quanto i capolavori sappiano sopravvivere al trascorrere del tempo. La tipica cassa di forma – cosiddetta a doppia ellisse – presenta il tourbillon a un minuto con i secondi sulla gabbia riportati su una tripla scala, in posizione simmetrica rispetto alle indicazioni decentrate di ore e minuti. Anche qui è degno di nota il calibro a carica manuale DR001, sottile solo 4,6 mm. L’orologio verrà prodotto in una tiratura limitata di 20 esemplari.
Le news di Bulgari e di Hublot
Numerosi i lanci di Bulgari e Hublot alla LVMH Watch Week 2024. Il che ha reso ardua la nostra scelta, in entrambi i casi. Da Bulgari ci siamo trovati di fronte a un filo conduttore – l’oro giallo – che ci ha costretto a fare una prima scrematura fra maschili e femminili; e poi a una seconda, fra l’audacia del Bulgari Bulgari e quella del sempre meritevole Octo Finissimo. Da Hublot invece il dubbio era fra il futuristico MP-10, dall’inedita architettura meccanica, e l’esclusivo materiale del Big Bang Unico Saxem Green, che interpreta a modo proprio il colore protagonista del salone di Miami. Ecco dunque i prescelti.
Nato sempre dalla penna di Gérald Genta, il Bulgari Bulgari nel 2025 spegnerà 50 candeline. E gli esemplari di quest’anno sono quindi un assaggio dei festeggiamenti che l’anno prossimo metteranno la collezione sotto i riflettori. Alla fine ci ha convinto di più la nuova versione con cassa in oro giallo e quadrante nero, dall’estetica d’impatto, sfacciatamente classica e immune alle mode. Anche per le dimensioni, quei 38 mm che non badano ai generi e si adattano ai polsi di chiunque, e per il sottile movimento di manifattura, il calibro automatico BVL191.
L’Hublot MP-10 Tourbillon Weight Energy System, invece, ha fatto sì tesoro di certi esemplari precedenti, ma è del tutto nuovo. Qualcosa di mai visto prima. Niente quadrante, niente lancette, le indicazioni di ore e minuti sono riportate su rulli, mentre quelle dell’autonomia e dei piccoli secondi si trovano su dischi. Altrettanto sorprendente il movimento automatico, dotato di tourbillon laterale e privo di massa oscillante, sostituita da un doppio sistema di carica verticale – come si evince dal nome. Cinque anni di sviluppo per una produzione di 50 esemplari, solo per pochi anche nel prezzo.
Le novità di TAG Heuer e Zenith
Più facile, in questa nostra rassegna sulla LVMH Watch Week, la selezione per le ultime due marche orologiere del Gruppo – esclusivamente in senso alfabetico, s’intende.
TAG Heuer riesce a stupire tutti con la variante Dato del Cronografo Carrera. Che fa rivivere un raro modello creato da Jack Heuer, nel 1968, dall’estetica essenziale e dal movimento “ribaltato”. Sul quadrante pulito, decorato con una bella satinatura circolare, spicca un unico contatore per i minuti crono a ore 3, mentre il datario fa bella mostra di sé a ore 9. Completa il tutto l’ormai caratteristico glassbox, la cui curvatura scende dolcemente sulla carrure e mette in evidenza la scala a 1/5 di secondo sul réhaut. Ulteriore punto di forza, il colore: verde petrolio, spazza via ogni afflato nostalgico da amanti del vintage.
Infine il Chronomaster Original Triple Calendar di Zenith. Un calendario completo con il senso della Storia: ma qui ci sta, visto che il celeberrimo El Primero era stato concepito originariamente proprio per accogliere questa complicazione, con tanto di fasi lunari (sebbene poi l’abbia avuta vinta il cronografo, molto più popolare). Diretto discendente dell’esemplare progettato nel 1969, il nuovo Chronomaster ha anche un design fedele al mitico A386, con le indicazioni del mese e del giorno in piccole finestrelle (che hanno fatto mugugnare i presbiti) e le fasi di luna integrate al contatore dei minuti crono. Due le versioni di quadrante: panda, la nostra preferita, e grigio ardesia, cui si aggiunge una referenza boutique. Verde, naturalmente.