Attualità

Tonda PF Hijri, il calendario perpetuo islamico di Parmigiani Fleurier

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Molte tra le importanti complicazioni proposte dall’orologeria contemporanea hanno radici antiche. È il caso del Tonda PF Hijri Perpetual Calendar di Parmigiani Fleurier, un esempio di alta orologeria in cui il calendario non è computato secondo il metodo occidentale, cioè quello gregoriano, bensì seguendo le regole del mondo islamico.

Parmigiani e i calendari

Parmigiani Fleurier dedica da anni un’attenzione speciale al tema della misura del ciclo dell’anno, elemento fondamentale di qualsiasi civiltà, risolto in modi molteplici da mondi culturali differenti. Diverse le culture, diversi i calendari e – di conseguenza – le soluzioni necessarie per ottenere il risultato voluto per via meccanica.

La Maison di Fleurier ha fatto proprio il principio del più alto rispetto per ogni cultura, con una ben precisa focalizzazione su come le differenti società abbiano affrontato il problema della misura del tempo. Strutturare il tempo è anche un modo per esprimere la propria visione del mondo, il proprio rapporto con gli altri e la natura, tanto che sin dall’antichità la compilazione dei calendari era compito della classe sacerdotale. Con questo approccio, i calendari di Parmigiani Fleurier vogliono essere un omaggio alle diverse Tradizioni ed al loro spirito.

Il Tonda PF Hijri Perpetual Calendar qui analizzato è la più recente versione realizzata da Parmigiani Fleurier per il computo del calendario islamico. È un tema caro al fondatore, Michel Parmigiani, sin dal 1993, quando restaurò un prezioso orologio da tasca del XVIII secolo con questa complicazione. La complessità che dovette affrontare si tramutò in sfida: Parmigiani realizzò nel 2011 un proprio orologio meccanico da tavolo con calendario islamico. La maestria di Parmigiani si spinse oltre, ai limiti della miniaturizzazione, quando nel 2019 presentò, in prima mondiale, un orologio da polso con questa complicazione. Era il primo Tonda Hijri Perpetual Calendar, che nel 2020 vinse il Grand Prix d’Horlogerie de Genève.

Ma è così difficile?

Ricordiamo certamente tutti che il computo degli anni, che per l’Occidente avviene a partire dalla data tradizionalmente accolta come nascita di Gesù, inizia invece per il mondo musulmano con l’anno 622 d.C., per celebrare l’evento dell’Egira, il viaggio di Maometto dalla Mecca a Yathrib, poi denominata Medina. Gli anni così computati sono detti perciò “dell’Egira”: Hijri, quindi, letteralmente significa “relativo all’Egira”. Ci si potrebbe allora domandare cosa possa cambiare, se non una traslazione del numero che indica l’anno cui ci si riferisce: ma non è così.

L’astronomia ci insegna che gli eventi celesti sono regolari, ma non necessariamente legati da rapporti esprimibili con multipli esatti. L’anno solare, cioè il tempo che la Terra impiega per compiere un giro completo intorno al Sole, è di 365 giorni e poco più di 6 ore. Il calendario romano antico, detto Giuliano in onore di Giulio Cesare, considerava la durata dell’anno pari a 365 giorni e 6 ore, arrotondando. Si risolveva il problema considerando l’anno civile lungo 365 giorni e introducendo ogni quattro anni un giorno in più, detto bisestile, per far quadrare i conti.

Ottima scelta, ma anche le 6 ore non erano proprio 6 ore esatte. Non tenendo conto di questa piccola differenza, che però nei secoli si era andata accumulando, di fatto l’antico calendario si era scostato dagli eventi astronomici introducendo un errore sempre crescente, con una deriva non più tollerabile. Il calendario usato in Occidente, dovuto alla riforma di Papa Gregorio XIII, fu introdotto nel 1582 per “rimettere in fase” gli eventi celesti e le date del calendario civile e religioso. In ogni caso, si mantenne, rispetto al computo Giuliano, il Sole come riferimento.

Altri calendari

Anche se per noi può essere scontato, non si tratta però dell’unica scelta possibile. In Cina, per esempio, il calendario tiene conto delle periodicità del Sole e della Luna, per cui è detto lunisolare. Mentre nel caso del mondo islamico la base per il computo del tempo è il mese lunare, anch’esso sfuggente a qualsiasi arrotondamento. Un anno per il mondo musulmano dura 12 mesi lunari, che vengono computati introducendo mesi di 29 giorni e mesi di 30 giorni, ma non in modo strettamente alterno.

Ogni mese inizia in corrispondenza di una nuova lunazione. E, come nel caso del sistema di computo del tempo ebraico e dell’antica Hora Italica, ogni giorno inizia dal tramonto. Anche questa alternanza nella lunghezza dei mesi, però, non compensa le frazioni temporali, per cui gli astronomi della Mezzaluna, sempre rigorosi nei loro calcoli, adottarono nei diversi Paesi strategie diverse e giunsero a varianti locali del criteri di compensazione.

Il computo su cui si basa la progettazione del Tonda PF Hijri, noto come calendario islamico tabellare, fu sviluppato dagli astronomi e matematici arabi nell’VIII secolo. Poiché si tratta del risultato di un metodo di calcolo matematico e non fondato sull’osservazione diretta del cielo, permette di poter essere simulato anche per via meccanica. Il calendario islamico tabellare, che offre un’ottima approssimazione dei cicli astronomici, si basa su di un ciclo trentennale in cui sono compresi 19 anni di 354 giorni (detti “comuni”) e 11 anni di 355 giorni (chiamati “abbondanti”).

Le particolarità del calendario islamico

Nella cultura islamica determinati luoghi o determinate persone sono considerati sacri: allo stesso modo, vi sono momenti e periodi che rivestono carattere di sacralità. Ad esempio, per quattro mesi dell’anno è necessario astenersi da ogni cattiva azione o da ogni violenza, dedicandosi ad opere buone. Tre di questi mesi sono consecutivi e sono il periodo in cui è più opportuno compiere il pellegrinaggio alla Mecca. Il quarto mese di questa serie speciale, che è il settimo mese dell’anno ed è denominato Rajab, si celebra una festa importantissima: la notte del 27 di Rajab si commemora il viaggio miracoloso di Maometto dalla Mecca a Gerusalemme, da cui ascese al cielo.

Durante il mese di Ramadan, che può essere – in funzione dell’anno – di 29 o di 30 giorni, si celebra un’altra grande festa, Eid al-Fitr. Un’altra grande ricorrenza del mondo islamico è poi Eid Al-Adha, che dev’essere celebrata il decimo giorno dell’ultimo mese dell’anno. Credo di aver convinto chi mi ha seguito sin qui del fatto che realizzare per via meccanica un simile tipo di computo sia un’impresa veramente ardua. Eppure, c’è chi può sfoggiare al polso un esemplare di questo livello.

L’evoluzione del Tonda PF Hijri Perpetual Calendar

Dopo il primo esemplare del 2019, con cassa in platino, Parmigiani Fleurier ha presentato lo scorso anno una versione all’interno della collezione Tonda PF , sempre in platino ma con un nuovo quadrante più “leggero” dal punto di vista del design.

Vediamo ora le novità introdotte nel nuovo Tonda PF Hijri Perpetual Calendar 2024. Iniziamo dalla cassa in acciaio, con superfici lucide alternate a superfici satinate e lunetta zigrinata in platino. Il bracciale in acciaio riprende le due lavorazioni della cassa, senza soluzione di continuità a livello visivo. Si tratta quindi della consueta configurazione della collezione Tonda PF, creata da Guido Terreni e attuale bestseller di Parmigiani Fleurier.

Non si può non ammirare il quadrante verde viridiano, una tonalità tendente lievemente all’azzurro, impreziosito dalla tipica lavorazione guilloché a chicco d’orzo (in francese, à grain d’orge). Il verde, voglio ricordarlo, è il colore sacro dell’Islam e quindi la scelta cromatica non è assolutamente casuale.
Gli indici delle ore sono applicati, mentre le lancette delle ore e dei minuti, a delta e scheletrate, sono realizzate in oro rodiato. Acciaio rodiato, invece, per la lancetta dei secondi e le lancette dei quadranti calendariali.

Il quadrante sussidiario a ore 12 mostra in quale anno del ciclo trentennale ci si trova, marcando in beige gli anni di 355 giorni e in bianco quelli di 354. Il quadrante sussidiario a ore 3 riporta invece i mesi dell’anno, indicati come numeri, tra i quali spicca in rosso il mese di Ramadan. Quello a ore 9 mostra invece il giorno corrente all’interno del mese e, grazie alla finestrella circolare bianca o beige, permette di sapere se il mese è di 29 o 30 giorni. A ore 6, infine, l’indicazione delle fasi lunari, con la doppia rappresentazione della Luna nell’emisfero settentrionale e nell’emisfero meridionale.

Il movimento del Tonda PF Hijri Perpetual Calendar

Cuore pulsante del Tonda PF Hijri Perpetual Calendar è il calibro PF009, a carica automatica, ovviamente costruito “in casa”. Fornito di modulo del calendario perpetuo, mantiene comunque uno spessore contenuto, 5,7 mm, a dispetto della complessità meccanica. I componenti – e a questo punto, non ce ne stupiamo – sono 310, montati su 32 rubini.

Caratteristico nella costruzione, vede un insolito ponte formato da due quadrati sovrapposti, tra loro ruotati di 45°, che rimandano al Rub’ al-Hizb. Un simbolo diffuso nella cultura musulmana al cui interno è inscritta una stella a otto punte, motivo tradizionale dell’arte medievale islamica. Due ponti centrali, poi, hanno una forma a mezzaluna, calante e crescente. Ed è straordinario quindi che anche gli elementi strutturali del movimento siano studiati in modo specifico per questo orologio.

La superlativa meccanica è ricaricata dalla massa oscillante scheletrata, in platino, la cui superficie è in parte lucidata e in parte sabbiata. Côtes de Genève e anglage decorano i ponti, mentre la platina è a perlage e à colimaçon. Tornano quindi tutte le decorazioni tradizionali dell’alta orologeria per questo movimento, in cui tecnica ed estetica sono veramente ai massimi livelli.

Ulteriori informazioni

Penso che quanto scritto fin qui sia sufficiente per comprendere il valore del Tonda PF Hijri Perpetual Calendar, che trova una corrispondenza nel prezzo al pubblico di 70.200 euro. Non si sa ancora quando e se sarà disponibile sul mercato italiano, ma è ovvio che i primi Paesi in cui sarà distribuito saranno quelli di cultura araba. Il Qatar, gli Emirati, il Barhein, l’Oman sono del resto mete importanti per gli esemplari della Maison. E le scritte sul quadrante lasciano intendere che la produzione di questo orologio vedrà proprio quelle zone come prima destinazione.