Approfondimenti

Patek Philippe Calendario Annuale 5396G: classic chic

{"autoplay":"false","autoplay_speed":"3000","speed":"300","arrows":"true","dots":"true","loop":"true","nav_slide_column":5}
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image

Una tra le bionde più celebri del cinema hollywoodiano disse una volta che “diamonds are a girl’s best friends”. Spesso, i diamanti sono i migliori amici delle donne anche sugli orologi, ma non è detto che non parlino anche agli uomini. Il caso della più recente referenza del Patek Philippe Calendario Annuale 5396G è emblematico. Dodici diamanti taglio baguette a fungere da indici su un orologio maschile non si vedono tutti i giorni. A meno che, appunto, non ti chiami Patek Philippe.

Se dalle parti della Manifattura ginevrina prendono tremendamente sul serio la maestria tecnica, non sono meno esigenti per quanto riguarda l’eleganza. Che, come dice Giorgio Armani, “non è farsi notare, ma farsi ricordare” e che, in un calendario annuale o in un calendario perpetuo, è un equilibrio di estetica, tecnica, materiali. Tra cui ci sono anche i diamanti del Patek Philippe Calendario Annuale 5396G.

Il Patek Philippe Calendario Annuale 5396 è stato introdotto nel 2006 come primo calendario annuale in una cassa in stile Calatrava. La Maison ha aggiornato l’ultima volta la linea del 5396 nel 2016, in occasione del 20° anniversario della complicazione. Con la nuova referenza, la collezione accoglie la versione più elegante. Sulla quale arriverò tra un attimo, non prima di aver ricordato come Patek “risolve” il problema della visualizzazione delle informazioni nei calendari annuali.

Patek Philippe Calendario Annuale: uno e trino

Patek Philippe offre almeno tre diverse indicazioni per la complicazione del calendario annuale. Abbiamo quella “classica”, come per esempio nella referenza 5146, con la visualizzazione basata sui tradizionali contatori secondari. C’è quella più moderna della referenza 5205, elaborata grazie a indicazioni basate su 3 finestrelle in sequenza, che vanno da ore 10 a ore 2. Tra di loro si trova una via di mezzo, un orologio che si affida sia all’impiego dei quadranti secondari, sia al design delle finestrelle. 

Il Patek Philippe Calendario Annuale 5396G è esattamente questo: equilibrato, leggermente meno conservatore dei predecessori, ma tradizionale e fedele ad alcune referenze d’epoca. Il bello è che gli orologi sopra citati, pur nelle loro differenze evidenti, condividono come base lo stesso movimento automatico con secondi centrali, il calibro 324 S C. Modificato dalla Manifattura solo per cambiare il modo in cui le indicazioni si visualizzano sul quadrante.

Patek Philippe ha inventato questo nuovo tipo di funzione del calendario nel 1996, con la referenza 5035. Il calendario annuale si colloca infatti tra il calendario completo standard, che deve essere corretto alla fine di tutti i mesi con meno di 31 giorni, e il calendario perpetuo. Quest’ultimo si adatta automaticamente ai mesi con 30 o 31 giorni, ma tiene conto anche del mese di febbraio e degli anni bisestili e richiede una correzione ogni 100 anni.

Nel 1996, l’azienda ha presentato il brevetto di un orologio con calendario che richiede una sola correzione all’anno, al passaggio da febbraio a marzo, il che significa che riconosce automaticamente i mesi di 30 e 31 giorni. Un’alternativa semplificata -si fa per dire – e più accessibile rispetto al calendario perpetuo.

Il Patek Philippe Calendario Annuale 5396G tra classico e moderno

La visualizzazione del Patek Philippe Calendario Annuale 5396G è un mix di elementi del classico 5146, del più moderno 5205 e di alcuni calendari perpetui come il 5320. Da un lato, presenta ancora un contatore secondario al 6, con fasi lunari e indicazione delle 24 ore. Dall’altro, impiega le indicazioni delle finestrelle, che offrono una lettura chiara e immediata e rendono il quadrante meno affollato. Infine, le finestrelle del giorno della settimana e del mese sono posizionate al 12, proprio come nei tripli calendari d’epoca o in alcuni calendari perpetui di Patek Philippe.

Il risultato è evidente: un quadrante molto bilanciato, aperto e leggibile, relativamente pulito. Tutti gli elementi necessari alla lettura delle informazioni sono posizionati sull’asse che va da ore 12 a ore 6. In questa referenza, a differenza di tutte le altre 5396, come abbiamo visto la peculiarità sta proprio negli indici: dodici diamanti taglio baguette (manca quello del 6, sacrificato dal contatore delle fasi lunari e dal datario, ma quello al 12 è doppio), intervallati da punti in oro bianco a segnare i minuti. Anche questo è un “marchio di fabbrica” di Patek Philippe.

L’altro punto di forza del Patek Philippe Calendario Annuale 5396G è la cassa in oro bianco. Elegantissima e sobria, grazie anche al diametro ideale di 38,5 mm, rende l’orologio perfetto per qualsiasi polso. Per non parlare dello spessore di 11,2 mm, piuttosto prodigioso per un calendario annuale. Anche il rapporto tra lo spessore della lunetta e il diametro del quadrante è stato studiato dalla Maison in maniera ottimale: esso ingrandisce visivamente l’intero orologio e gli conferisce una bella presenza al polso. La cassa in oro bianco, come nel caso di altri modelli della referenza 5396, è interamente lucidata.

Il calibro, il prezzo, la filosofia

Nella cassa del 5396G lavora il calibro 26‑330 S QA LU 24H. Come ho scritto sopra, deriva da un movimento di Patek Philippe noto, il calibro automatico 324 con rotore centrale in oro. Questo movimento equipaggia diversi orologi, tra i quali il Nautilus, l’Aquanaut e altri calendari perpetui. Se volete sapere come funziona nella versione calendario settimanale, leggete questo articolo illuminante.

Come si conviene a un movimento Patek Philippe, il calibro 26‑330 S QA LU 24H è finemente decorato a Côtes de Genève, sia sui ponti sia sulla massa oscillante, e a perlage sulle platine. È affascinante da guardare, ragion per cui anche questo 5396 è stato dotato di fondello in vetro zaffiro. Rimandandovi alle didascalie per ulteriori approfondimenti sul calibro, segnalo quello a parere non solo mio, è il tallone d’Achille: l’autonomia complessiva. Patek Philippe la accredita dalle 35 alle 45 ore. Un po’ pochino. Senza contare il fatto che una riserva di carica più lunga eviterebbe di mettere mano troppo spesso alle regolazioni del calendario; per quanto collaudate e sicure, meno si toccano, sempre meglio è.

Il prezzo di 64.030 euro tasse incluse è in linea con i listini di Patek Philippe quando si parla di referenze di questo genere. Considerando solo i costi vivi dei materiali preziosi e i costi di sviluppo e realizzazione del calibro, è un prezzo comprensibile. Se pensiamo, oltretutto, che l’altra referenza 5396 attualmente a listino, con cassa in oro rosa e senza diamanti, è poco sotto i 60.000 euro. 

Per quanto a Watches and Wonders 2024 questo Patek Philippe Calendario Annuale 5396G non sia stata una delle novità di punta, il suo ingresso in assortimento dimostra come la Manifattura continui ormai da anni a evolvere e a portare modernità nelle collezioni. Che nell’orologeria svizzera non è roba da poco.