Attualità

Rado Anatom o l’esaltazione della ceramica

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Ci sono case orologiere che hanno legato la propria storia a particolari soluzioni stilistiche. Altre che stupiscono per la capacità di applicare tecnologie innovative ai movimenti o ai vari dispositivi meccanici. Altre ancora, come Rado, che dal momento della loro fondazione (o quasi) concentrano i propri sforzi nello sviluppo e utilizzo di materiali speciali. Non è un caso che il pay-off dell’azienda reciti proprio “Master of Materials”. Una filosofia aziendale che si riflette nella realizzazione di habillage fuori dall’ordinario, tali da rendere gli orologi che ne derivano, oltre che resistenti, veri e propri oggetti del desiderio. Con il nuovo Rado Anatom la cosa si ripete. Lo confermano l’utilizzo di una speciale ceramica al posto dell’acciaio, in quasi tutte le componenti esterne dell’orologio, e di un vetro zaffiro bombato e smussato su tutti i lati che ricopre anche la lunetta.

Le tappe del Rado Anatom dal 1983 a oggi

Prima di descrivervi le nuove referenze del Rado Anatom, vorrei fare un passo indietro fino al 1983. Fu quello l’anno in cui apparve il primo esemplare dell’omonima collezione. In verità, il nome identificava un modello speciale della serie Diastar, già nota e apprezzata dal grande pubblico. Il termine Anatom stava a indicare il “carattere anatomico” dell’orologio: per l’ergonomia, per l’ottima vestibilità, per la capacità di fondersi a livello visivo con il polso, quasi fosse un tutt’uno.

Lo testimoniava il vetro in zaffiro sintetico di forma convessa, voluta per seguire appunto la silhouette del polso. Vetro che si abbinava a cassa e bracciale in acciaio e carburo di tungsteno, materiale proveniente dalla già incessante ricerca Rado. Da tempo, la Maison svizzera inseguiva il sogno di un orologio lifeproof, resistente all’uso quotidiano, agli urti o ai graffi, e che potesse sembrare nuovo e lucente anche dopo anni di utilizzo. Per limitare lo spessore della cassa (la cui larghezza era di 28 mm, contro gli attuali 32,5 mm) e per seguire il trend dell’epoca, l’orologio adottò un movimento al quarzo.

Quarant’anni dopo – e siamo nel 2023 – la Casa di Lengnau aveva fra le mani gli strumenti adatti a riproporre l’Anatom in chiave attuale. La ceramica hi-tech sostituiva l’acciaio, mentre il movimento al quarzo lasciava spazio al calibro meccanico a carica automatica R766.
Proposto in tre referenze (tuttora in catalogo), con quadranti sfumati blu, verde e cognac, il modello del 2023 ha rappresentato il passaggio al nuovo Rado Anatom realizzato interamente in ceramica, oggetto di questo articolo. Un orologio che continua a eccellere in design, resistenza e vestibilità, e che si presta perfettamente sia al polso maschile, sia a quello femminile.

Rado Anatom in sintesi

Il Rado Anatom di oggi ripropone le stesse linee, le stesse dimensioni e lo stesso movimento meccanico della versione 2023. Si differenzia però per il bel bracciale rastremato in ceramica hi-tech (che sostituisce il cinturino in caucciù), le cui maglie sono intervallate da inserti in acciaio lucido. Fatta eccezione per le due referenze impreziosite da diamanti (la R10201712 e la R10204712), entrambe di colore nero, i nuovi orologi esibiscono tre combinazioni cromatiche: il nero e l’acciaio (per la referenza R10201152), il nero e l’oro giallo Pvd (per la referenza R10200152), il grigio e l’oro rosa Pvd (per la referenza R10203102). Il colore di quest’ultima è ottenuto sottoponendo la ceramica high-tech a un processo di spruzzatura al plasma.

Quanto al movimento, siamo di fronte all’R766, basato sul collaudato Eta 2892-A2, visibile attraverso il fondello in vetro zaffiro a pressione. In primo piano mostra il rotore di carica, particolarmente sottile e a forma di àncora, personalizzato dalla scritta Rado Switzerland. Si tratta di un calibro costruito con particolare attenzione verso la costanza di marcia, tant’è che supera gli standard del Cosc nei test a tre temperature e cinque posizioni. Tra le caratteristiche notevoli, vale la pena citare l’autonomia di 72 ore (3 giorni) e la presenza della spirale in Nivachron™, resistente agli effetti dei campi magnetici e ai cambiamenti di temperatura. 

I vantaggi della ceramica hi-tech

L’ho detto nell’introduzione: la ceramica è il materiale distintivo e predominante nelle nuove referenze del Rado Anatom. Rado, a ragione, la definisce hi-tech e vi spiego perché. Di ceramiche ce ne sono tante, per ogni utilizzo e valore, ma quella che ritroviamo nel Rado Anatom è una delle migliori, simile a quella adoperata in ambito militare, medico e tecnologico.
La ceramica hi-tech è ottenuta dalla lavorazione e fusione di polvere di ossido di zirconio (ZrO2). Ed è un materiale straordinario per durezza – risulta infatti inscalfibile anche da una punta di acciaio -, resistenza alla corrosione, leggerezza e conducibilità termica. Ottime qualità che concorrono a fare del nuovo Rado Anatom un orologio in grado di sfidare il tempo. Perché, se ben tenuto, può davvero durare una vita ed essere tramandato alle generazioni future.

La ceramica hi-tech, come dicevo, conserva la propria superficie liscia e uniforme per tempi lunghissimi. Risulta impermeabile all’acqua, al sudore, all’umidità. È inattaccabile dalla corrosione, da molti acidi, dai raggi Uv. Ed è estremamente leggera, per cui regala a chi porta l’orologio una piacevole sensazione di comfort. Il Rado Anatom, quindi, riesce nell’impresa di catturare l’attenzione di chi lo osserva e al tempo stesso di far dimenticare a chi lo indossa di averlo al polso . E poi c’è la scarsissima capacità di condurre calore, di gran lunga inferiore a quella dell’acciaio, degli altri metalli e di molte altre ceramiche. Per comprenderne il significato e il valore, immaginate di mettere al polso l’orologio. Non avvertirete quella fastidiosa sensazione di freddo sulla pelle, tipica degli orologi con bracciale in metallo. L’equilibrio termico fra l’orologio e il polso sarà raggiunto senza che voi ve ne accorgiate.

Conclusioni e prezzo

Le peculiarità del Rado Anatom diventano evidenti non appena si passano in rassegna le caratteristiche. Le descrivo nei dettagli nelle didascalie che accompagnano le immagini in alto. Qui credo di aver scritto quanto basta per dare all’orologio la giusta importanza, sia in termini di design che di realizzazione. Se poi si pensa al fatto che l’innata resistenza all’usura possa preservarne la bellezza negli anni a venire, la spesa da affrontare per acquistarlo – a partire da 4.950 euro – non può che essere considerata un ottimo investimento.