Attualità

Il Lunar Pilot di Bulova si fa pop

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This post is also available in: Inglese

Personalmente ho sempre trovato il Lunar Pilot di Bulova uno degli orologi più seriosi in circolazione. L’estetica funzionale, fedele a sé stessa fin dai tempi delle missioni lunari della Nasa negli anni ’70, fa il pari con il quarzo ad alta frequenza che oggi lo equipaggia: affidabile, robusto, preciso. Il prototipo del cosiddetto tool watch, insomma, con il fascino che gli deriva dall’essere sbarcato sul nostro satellite al polso degli astronauti oltre 50 anni fa.

Negli anni, però, il Lunar Pilot ha cominciato a strizzare l’occhio a colori e materiali diversi. Abbiamo visto così il quadrante, da nero, farsi rosso o “panda blu” e rivestirsi di meteorite. Abbiamo visto la cassa passare dai 43,3 mm di diametro dell’originale a una misura più maschia di 45 mm, per poi tornare alla dimensione storica. E oggi, finalmente, vediamo l’orologio prendersi meno sul serio.

Budii, il nuovo amico del Lunar Pilot

Come? Grazie a una di quelle operazioni che, con un anglicismo che trovo odioso ma che purtroppo va per la maggiore anche in orologeria, chiamano collab. (Che ovviamente sta per collaboration: troppa fatica a dire collaborazione? L’idiozia imperversa, ndr). Per la precisione, con l’artista brasiliano Thiago Rosinhole, noto agli appassionati di Pop Art per Budii, il celebre personaggio da lui creato. Si tratta di una specie di topone fatto in origine con una combinazione di resina e fibra di vetro, dipinto a mano con una miscela di vernice spray in acrilico e pennarelli professionali. Per l’occasione, l’artista ha trasformato Budii in un astronauta e lo ha associato al Lunar Pilot, del quale ha dato un’interpretazione personale lavorando sul quadrante.

La scelta di Thiago Rosinhole per questa operazione non è stata casuale. Oltre ad aver prestato la propria opera a brand internazionali per personalizzare i loro prodotti, il paulista è uno di quelli che si chiamano Bulovers. Un amante della Marca, insomma, che non si è tirato indietro quando si è trattato di mettere la propria arte al servizio di un simbolo come il Lunar Pilot.

Ovviamente non torno qui sulla storia del Lunar Pilot, della quale trovate ampia sintesi in questo documentatissimo articolo. Qui è interessante parlare del tocco d’artista personale che Thiago Rosinhole ha messo nell’orologio e della particolare tecnica impiegata, quasi alchemica, per dare vita a un quadrante unico in tutti i sensi.

Timascus: un nome misterioso

In tutti i sensi perché la tecnica adottata dall’artista e il materiale impiegato rendono unico ciascun quadrante. Il materiale è il cosiddetto Timascus, o Timasco. Un nome che richiama l’acciaio Damasco, il quale però è un termine generico utilizzato per indicare leghe di acciaio con saldature che formano motivi diversi, mentre Timascus è un marchio registrato. In linea di massima, si tratta di una versione in titanio del Damasco, con diverse leghe di titanio mescolate insieme a formare un motivo ornamentale.

Timascus è appunto un termine composto da “Titanio” e “Damasco” e non è nuovissimo in orologeria (qualche brand minore lo ha utilizzato per la cassa). Tanto che se ne parla da almeno quattro o cinque anni – anche se è poco diffuso. Questo materiale innovativo è stato inizialmente creato da un gruppo di amici artigiani del metallo, gli americani Tom Ferry, Bill Cottrell e Chuck Bybee. 

Come l’acciaio Damasco, il Timascus è costituito da due o più leghe laminate e saldate insieme in modo da formare elementi decorativi. Il Timascus utilizza titanio commercialmente puro oppure Grado 5. Mentre l’acciaio Damasco richiede l’incisione con acido per far risaltare i motivi, il Timascus utilizza più comunemente il calore o l’anodizzazione. La miscela ufficiale di leghe del Timascus sembra mostrare un maggior contrasto cromatico attraverso la colorazione a caldo rispetto all’anodizzazione. Le finiture lucide producono i colori più brillanti, mentre le finiture satinate possono dare un aspetto visivamente più contrastante.

Il nuovo abito del Lunar Pilot

Ebbene, la lavorazione che Thiago Rosinhole fa del Timascus porta il quadrante ad assumere venature policrome che vanno dall’azzurro, al blu, dal bordeaux al lilla. Il tutto creando motivi non geometrici ma casuali, che danno un effetto quasi marmorizzato o, meglio ancora, damascato. È il motivo per cui non ci sono due quadranti uguali e ciascuno di questi Bulova Lunar Pilot è a tutti gli effetti un pezzo unico.

L’artista piega, fonde e forgia la lega di titanio mediante calore e pressione, con il risultato di ottenere, grazie alla diversa resistenza all’ossidazione tra i vari componenti della lega, disegni, linee e colori a contrasto fusi in forme affascinanti. L’effetto è quello di un quadrante caratterizzato da effetti e combinazioni di colore futuristici.

Di sicuro una scelta molto audace per un marchio storico come Bulova, ancora di più perché applicata a una delle sue collezioni più celebri e, come ho scritto all’inizio, senza troppi fronzoli da sempre. Un Lunar Pilot per veri Bulovers, insomma, purché disposti ad accettare uno strappo alla regola della tradizione nel nome dell’arte. Perché Thiago Rosinhole ha messo la propria firma non solo sul quadrante ma anche sullo storico fondello.

Detto questo, nelle didascalie trovate ulteriori dettagli. Chiudo con il costo, che si posiziona piuttosto in alto nella scala prezzi di Bulova: 1.550 euro. Un numero che richiama i 150 anni che il marchio festeggia (piuttosto in sordina) nel 2025 e che è giustificato dal fatto che si tratta di una edizione limitata: 5.500 pezzi/mondo di cui 300 per l’Italia. Che dire? Bulovers e art-lovers, fatevi sotto.