Tra gli orologi-gioiello più divertenti e riusciti delle ultime stagioni, occupa sicuramente un posto in primo piano il Première Galon di Chanel. Un bangle prezioso ed eclettico, che si indossa in modi diversi. Accostato ad altri bracciali rigidi e sottile, a creare una sovrapposizione vistosa e tintinnante, oppure da solo, a catturare tutte le attenzioni. Un esemplare dalla doppia anima: una orologiera, l’altra sartoriale. Perché appartiene alla collezione con cui la Maison ha esordito in orologeria, e allo stesso tempo prende ispirazione da una caratteristica della moda Chanel.
La collezione Première
Il Première infatti è stato il primo orologio realizzato dalla Casa, nel 1987. Disegnato da Jacques Helleu, il Direttore artistico dell’epoca, in un certo senso è stato rivoluzionario. Perché ha inaugurato un nuovo modo di intendere l’orologeria da donna, ormai completamente svincolata da quella maschile. Non più una copia in formato ridotto di un modello da uomo, come si usava allora… Il Première è invece una creazione del tutto nuova, dalle proporzioni studiate appositamente per i polsi femminili e ricca di riferimenti alla storia di Gabrielle Chanel e della Maison de mode da lei fondata.
A partire dalla geometria della cassa. Che rimanda alla forma di place Vendôme, nel cuore di Parigi, luogo dell’anima per Mademoiselle, e anche al tappo del flacone del N°5, il celeberrimo profumo datato 1921, da lei creato con il chimico Ernest Beaux. Per passare al bracciale, una catena gourmette intrecciata a un nastro di pelle. Identico alla tracolla dell’altrettanto celebre 2.55 – la borsa lanciata nel 1955 e diventata un simbolo della Casa. Fino all’abbinamento cromatico, oro e nero, tra i colori preferiti dalla grande couturière. Con i richiami da un lato alla fascinazione per i mosaici bizantini e per il Barocco, e dall’altro alla little black jacket e della petite robe noire da lei inventati.
Declinato negli anni in innumerevoli versioni – da giorno e da sera, più informali o di alta gioielleria -, il Première rimane però sempre uguale a se stesso. Sostanzialmente immutato, immune al trascorrere del tempo e delle mode. Talmente ben fatto da non aver bisogno di traformazioni, se non qualche piccolo, impercettibile ritocco. Oltretutto tornato in un’edizione fedele all’originale – chiamata proprio Première Edition Original -, nel 2022, in occasione del 35° compleanno, tuttora in collezione. Oggetto del desiderio femminile fin dalle origini, ambito tanto dalle più giovani come accessorio di tendenza quanto dalle più mature come riconosciuto status symbol.
Il cordino di passamaneria
Come si intuisce dal nome, però, il Première Galon ha in sé anche un’altra componente. L’ispirazione stavolta proviene dall’artigianalità che si respira nei laboratori di sartoria, dove fanno bella mostra di sé miriadi di bobine di passamanerie, di tutti i tipi. Nell’atelier di Mademoiselle Coco, in particolare, erano gettonatissimi i cordini intrecciati: intessuti, filati o lavorati a maglia, esistevano in tantissime sfumature e infiniti diametri. Si usavano per decorare i profili dei polsi e delle tasche di una giacca, definire l’orlo di una gonna, evidenziare la silhouette di un abito. E in parte si usano ancora.
Fin qui niente di strano. L’orologeria della Casa della doppia C si è sempre sviluppata attorno alla figura, al mito e alla moda di Gabrielle Chanel. Addirittura, negli ultimi anni, lo Studio de Création Horlogerie guidato da Arnaud Chastaingt ha dato vita a un’intera collezione dedicata. Chiamata proprio Mademoiselle Privé, è composta da esemplari che riecheggiano le passioni, le manie ma anche gli strumenti del mestiere della grande couturière. Basti pensare ai Mademoiselle Privé Bouton o alla più recente capsule Chanel Couture o’Clock, presentata a Watches and Wonders lo scorso anno, per averne conferma.
Questa volta, invece, il rinvio alla passamaneria, al cordino intrecciato, è in abbinamento con la collezione storica del Première. E sta proprio qui la novità del Première Galon. Un’anomalia, all’interno del catalogo, che permette di intuire la duttilità dell’orologeria Chanel, in grado di acquisire suggestioni ed elementi dal patrimonio storico e di mixarli tra di loro, per ottenere un risultato del tutto nuovo. Credo che sia questo il segreto della creatività, nel mondo delle lancette. La capacità di reinventare continuamente il proprio passato, ribadire la propria identità senza ripetersi.
Il Première Galon in sintesi
Nel Première Galon, dunque, i cordoncini di passamaneria si ritrovano nella struttura a torchon del bracciale in oro giallo, dalle superfici lucide o increspate di pietre preziose. Proprio per evocare la quantità di finiture intrecciate esistenti, infatti, l’orologio è sviluppato in tre versioni. La più semplice è interamente in oro giallo lucido, con la lunetta liscia e il quadrante essenziale in lacca nera. Poi c’è una referenza simile, ma impreziosita dalla lunetta ornata di diamanti come i segmenti alternati del bracciale, per un totale di un carato. Infine un esemplare di alta gioielleria, con il quadrante e il bracciale interamente tempestati di diamanti taglio brillante, per un totale di 5.43 carati.
Riporto ulteriori informazioni tecniche sul Première Galon nelle didascalie in alto. Che accompagnano una ricca gallery in cui si incontrano anche i volti noti delle ambasciatrici della Maison. O meglio delle “muse”, come le chiamano da Chanel, per sottolineare il loro ruolo ispiratore di stili e atteggiamenti. Attrici, cantanti e modelle che confermano la versatilità dell’orologio, adatto a qualsiasi outfit e occasione. Qui termino con il prezzo al pubblico dei tre modelli. Ci vogliono 15.500 euro per la versione più essenziale, ma si sale rispettivamente a 28.300 euro e a 60mila euro per quelle più preziose, incastonate di diamanti. Del resto si tratta di veri e propri orologi-gioiello, oltre che di un pezzo di storia Chanel da indossare al polso.