Terminati i Geneva Watch Days 2024, è il momento dei bilanci. No, niente numeri sull’affluenza o sul giro d’affari: noi preferiamo andare “al sodo” e parlare di orologi. Non di tutti, ovvio, ma solo di quelli che ci hanno colpito in modo particolare, dieci esemplari – ma anche qualcuno in più – che ci sono arrivati dritti cuore (svincolati da qualsiasi logica inserzionistica o favoritismo clientelare). Concordati con il nostro inviato, Sergio Galanti, ecco allora i nostri Best of GWD. Scelte discutibili, certo, perché personali e soggettive. Ma sempre e solo dettate dalla passione…
I Geneva Watch Days (GWD) di quest’anno si sono conclusi con un successo significativo, rafforzando lo status di evento di punta dell’industria orologiera di lusso, a fianco del salone di Watches & Wonders. Vi hanno partecipato oltre 50 marchi prestigiosi, tra cui nomi affermati e artigiani indipendenti altrettanto celebri.
Il formato decentralizzato dell’evento, con i brand che hanno esposto le loro novità in varie sedi in giro per la città – dalle suite in hotel alle boutique monomarca fino ai pop-up store -, ha creato un’atmosfera rilassata ma esclusiva, apprezzata tanto dagli addetti ai lavori quanto dagli appassionati. Unica nota negativa: il caldo. Che ha imperversato durante l’evento – 30°! – e ha reso a volte faticosi gli spostamenti tra le varie sedi. Ma, si sa, gli amanti degli orologi hanno resistenza, oltre che passione…
I GWD hanno confermato alcune delle tendenze già avvistate lo scorso aprile a Watches & Wonders: come l’uso di colori vivaci per i quadranti o le dimensioni più compatte della cassa (attorno ai 39 mm). Sono rimasto a Ginevra per tutta la durata della manifestazione e devo dire di aver visto tanti pezzi di alto livello artistico, tecnico… e di bella orologeria. La scelta è stata dura, ma qui di seguito vi presento una selezione delle novità che mi sono piaciute di più. Un elenco di quello che per me e per la redazione è il Best of GWD, rigorosamente organizzato in ordine alfabetico. Per non far torto a nessuno.
Armin Strom: risonanza in miniatura
Apro questa rassegna di Best of GWD con il nuovo Dual Time GMT Resonance First Edition che celebra il 15° anniversario di Armin Strom. Una reinterpretazione del Dual Time Resonance Masterpiece 1 lanciato nel 2018 – che proponeva una tecnologia di risonanza esclusiva insieme alla funzionalità di doppio fuso orario –, con il quale il Marchio mostrò il proprio approccio innovativo all’orologeria. Ma la First Edition è un orologio ripensato e sviluppato ex novo.
Claude Greisler, co-fondatore e maestro orologiaio, l’ha definito «un movimento completamente nuovo, con nuovi bariletti, nuovi treni di ingranaggi, nuovi scappamenti, e la molla del meccanismo di risonanza posizionata ora a ore 12». Rispetto all’originale Masterpiece 1, il Dual Time GMT Resonance First Edition è un exploit di miniaturizzazione, in quanto i numerosi componenti di questa super-complicazione sono ora racchiusi in una cassa di 39 mm di diametro e con uno spessore di soli 9,05 mm.
Tenendo in mano l’orologio, e osservando il quadrante e il movimento, ho apprezzato la maestria nel far apparire semplice qualcosa di così complesso e il livello di maestria delle finiture a mano. «Qualcosa per cui Armin Strom è ben noto», ha ricordato Greisler durante il nostro incontro. Ho avuto modo di provare (e contemplare) per qualche minuto l’orologio, e non ho potuto fare a meno di immaginare la pazienza, la diligenza, la disciplina e la competenza che gli orologiai di Armin Strom devono possedere per creare un capolavoro del genere. Con la First Edition si smette di pensare alla micromeccanica orologiera come a un concetto astratto.
Czapek & Cie: avventurina protagonista
Czapek & Cie ha presentato l’evoluzione della linea Antarctique con due nuovi esemplari in edizione limitata: i modelli Antarctique Polar Sky e Antarctique S Polar Sky, caratterizzati da splendidi quadranti in vetro avventurina. Disponibile con un formato di 40,5 o 38,5 mm, il vetro d’avventurina (ri)assume da solo la bellezza del quadrante. Per chi desidera un tocco più prezioso, comunque, l’Antarctique Flying Diamonds e l’Antarctique S Flying Diamonds hanno gli indici incastonati di diamanti dal taglio esclusivo, e diamanti opzionali anche sulla cassa e bracciale.
L’Antarctique Polar Sky è una bella presenza al polso. “Si sente” piacevolmente ma risulta molto confortevole grazie al bracciale integrato e rastremato: dal design esclusivo, ha un’esecuzione curatissima, con quell’alternanza di superfici lucide delle maglie centrali a C e satinate tutt’attorno. Il quadrante in avventurina poi rende l’orologio in qualche modo più “magico” del solito e ne accentua l’aspetto elegante, già di per sé sport-chic. Non mi stupisce che sia andato esaurito durante la manifestazione: evidentemente è rientrato nei Best of GWD di varie persone…
De Bethune: meteorite e micromeccanica
Andiamo avanti e continuiamo con De Bethune. Che ha proposto due nuove varianti del modello DB28: il DB28xs Steel Wheels e il DB28xs Aérolite. Entrambe con proporzioni contemporanee: la cassa misura circa 39 mm per uno spessore non superiore agli 8 mm. Il DB28xs Aérolite, in particolare, merita un plauso per il quadrante dal motivo guilloché casuale ma armoniosamente contrastato dalle linee geometriche del meteorite Muonionalusta. Il DB28xs Steel Wheels è una meraviglia perché dimostra le capacità di De Bethune nella micromeccanica orologiera, dato che miniaturizza il più grande DB28 Steel Wheels originale, lanciato nel 2018.
I dettagli qualificanti di questi orologi sono numerosi e scoprirli è stato emozionante: ciascuno conduce a un altro e tutti sono organizzati con coerenza per fornire informazioni in modo semplice e suscitare sensazioni di stupore (non esagero). Avrei voluto più tempo dei 30 minuti a mia disposizione… Ho ammirato le finiture delle superfici metalliche del quadrante dello Steel Wheels e del movimento dell’Aérolite, simili in entrambi i casi. Piacevolissimi i riflessi quando si inclinano gli orologi in diverse angolazioni. Li ho provati tutt’e due e sono rimasto particolarmente colpito da come si adattano comodamente al mio polso, grazie al profilo sottile ed ergonomico.
Doxa: un anno in verde
Per passare a un altro marchio nel nostro tour fra i Best of GWD, Doxa ha introdotto in catalogo un nuovo SUB 300T Professional Aristera con una configurazione “lefty”, cioè con la corona posizionata sul lato sinistro della cassa. I codici tecnici ed estetici sono quelli classici della Casa, con un’eccellente leggibilità sott’acqua, profondità e resistenza all’acqua: un subacqueo ben disegnato insomma.
Tuttavia, nel mio Best of GWD preferisco dare spazio al nuovo SUB 300 Carbon “Sea Emerald”, che sfoggia un bellissimo (a mio parere) quadrante verde smeraldo con motivi a raggi di sole. Si tratta di un orologio che prosegue l’introduzione di questo colore in diverse collezioni Doxa, iniziata all’inizio dell’anno. La cassa in carbonio, il quadrante verde intenso e il cinturino in caucciù nero gli conferiscono una potente combinazione di colori.
Sono stato felice di vedere questo SUB 300 con la cassa di 39 mm, che si adatta perfettamente al mio polso. Una volta indossato, regala al polso sensazioni piacevoli. Questo è forse il subacqueo meno appariscente della Marca, più adatto a un desk diver come me, ed è indubbiamente un orologio che si può indossare in tante occasioni.
Favre Leuba: reloaded
Favre Leuba è tornato (anche se non se n’era mai andato). Ricordo che è stato fondato nel 1737 ed è il secondo marchio elvetico più antico, dopo Blancpain. Durante i GWD, ho incontrato il Presidente Patrik Hoffmann, che mi ha illustrato il rilancio del Brand e il suo ambizioso piano di introdurre 22 nuove referenze e diverse migliaia di orologi all’anno nel prossimo futuro. Hoffmann mi ha anche mostrato la sua collezione di Favre Leuba del secolo scorso, creati in co-branding con case blasonate come Rolex e Jaeger-LeCoultre, a dimostrazione dell’importanza rivestita da Favre Leuba all’inizio del XX secolo, quando era ancora indipendente.
Quindi ho avuto la possibilità di provare i prototipi di due novità: il Chief Chronograph e il Deep Blue Revival. Entrambi hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo, che per tutte le collezioni sarà compreso tra 2.250 e 4.375 franchi svizzeri. Dato che ho un debole per il vintage e le re-interpretazioni d’epoca, sono rimasto particolarmente colpito dalla bellezza del Revival Deep Blue e dalla sua presenza al polso: questa versione mantiene l’80% del design originale del Diver datato 1964.
H. Moser & Cie × Studio Underd0g: passione comune
Il frutto della passione è stato il motivo ispiratore (fisico e metaforico) di H. Moser & Cie. e Studio Underd0g, alla loro prima collaborazione. Ciascuno ha declinato con questa “chiave” il proprio esemplare più rappresentativo: uno l’Endeavour Calendario Perpetuo, l’altro il Cronografo Monopulsante. Entrambi con risultati eccezionali.
L’Endeavour Calendario Perpetuo Passion Fruit di Moser presenta un doppio quadrante: quello inferiore laccato viola a raggiera abbinato a quello superiore in smalto “Maracuja” Grand Feu. Il classico minimalismo di Moser è evidente, ma l’inedita soluzione cromatica sdrammatizza ancora di più il mostro sacro delle complicazioni. D’altro canto, lo 03Series Passi0n Fruit Studio Underd0g ha un quadrante multistrato Coarse Dégradé Amber e Royal Purple. E per la prima volta, è alimentato da un movimento cronografico svizzero – una novità assoluta nella linea di questo Marchio, che di solido utilizza meccaniche orientali.
Una curiosità, o meglio una constatazione. Gli orologi non sono venduti singolarmente, ma solo in coppia: in un cofanetto realizzato in 100 pezzi, dedicati ad altrettanti collezionisti. Il prezzo si aggira sui 60mila franchi e il 90% rappresenta il valore dell’esemplare di H. Moser. Per quanto mi riguarda ho trovato l’operazione ben riuscita. Non ho potuto fare a meno di notare le finiture eccellenti e ho capito che si è trattato di un gioco divertente sì, ma molto, molto serio…
HYT: il fascino della tecnologia
HYT ha presentato la Serie T1 Millésime Edition in tre nuovi colori: cioccolato (titanio 5N Gold), viola e verde (entrambi in titanio). Si tratta di una serie limitata nel tempo e non nella quantità: gli orologi saranno disponibili da questo mese, ma solo fino a Watches and Wonders Geneva 2025. Con un diametro di 45 mm e un design che privilegia l’ergonomia, la nuova Serie T1 Millésime Edition offre uno stile distintivo e contemporaneo.
Al polso, il nuovo orologio ha carattere ed è gradevole da indossare: l’ho sentito compatto e con una cassa ben rifinita. Il meccanismo fluidico di indicazione dell’ora – il tubo con il liquido rosso che indica le ore e i minuti – è perfettamente integrato nel quadrante. Girando l’orologio sul fondello, si vede la tecnologia HYT, con i due soffietti al centro della scena. Ruotando la corona per cambiare l’ora, si può osservare in tempo reale il liquido rosso che avanza o si ritira nel tubo. Ed è un vero spettacolo.
Laurent Ferrier: tempo ed eleganza
Laurent Ferrier ha lanciato il nuovo Classic Auto Sandstone in un’edizione limitata di 20 esemplari numerati. Si riconoscono immediatamente i codici estetici della Maison: come l’iconica cassa a forma di ciottolo, dal design discreto ed elegante, o il movimento automatico di manifattura, dotato di micro-rotore decentrato.
Durante la mia visita allo showroom, allestito all’interno dell’Hôtel Beau Rivage, il Maestro orologiaio in persona mi ha spiegato il nuovo modello. E mi ha portato alla finestra per mostrarmi la danza della luce creata dai riflessi del quadrante rosato, satinato verticalmente, che trae ispirazione dai colori della sabbia e della terra. Inclinandolo in diverse posizioni, si può osservare un’alternanza di sfumature nei toni del beige, dalla più chiara alla più scura, dalla più calda alla più fredda. Roba da restare incantati.
MB&F: il desiderio raggiungibile
Sempre al Beau Rivage, ma da MB&F, ho incontrato Charris Yadigaroglou, Responsabile marketing e comunicazione, che si è presentato con un Legacy Machine Sequential Evo al polso. Non ho resistito e gli ho chiesto di farmelo provare. Questo bellissimo orologio, vincitore del premio’“Aiguille d’Or” al Grand Prix d’Horlogerie de Genève (GPHG) del 2022, è letteralmente una meraviglia. E ha rubato la scena per qualche minuto alle novità del momento, tra cui spiccava uno spettacolare esemplare da tavolo realizzato con L’Epée.
Ma nella mia lista di Best of GWD preferisco soffermarmi sul nuovo M.A.D.1: il M.A.D.1S. La “S” nel nome sta a indicare la cassa più sottile, “solo” 15 mm di spessore, che ospita il display monocilindrico e un nuovo movimento svizzero, La Joux-Perret G101. Il design aerodinamico è caratterizzato da anse più sottili e dal rotore di carica ripensato. Il diametro della cassa è rimasto di 42 mm, ma la presenza al polso rimane voluminosa. Quando l’ho visto mi sono detto: al prezzo a cui viene offerto, in molti saranno tentati di compiere il passo finanziario e concedersi la gloria di possedere, e indossare, un MB&F. E così è stato: la disponibilità è già svanita.
Konstantin Chaykin: l’ultrapiatto da record
Konstantin Chaykin ha presentato un pezzo unico in titanio chiamato Wristmon ThinKing che misura solo 1,65 mm di spessore. Batte il record stabilito da Bulgari la scorsa primavera con il suo Octo Finissimo, sottile 1,70 mm. Ma, al di là della gara che si è creata fra i protagonisti dell’ultrapiatto in cerca di primati sempre nuovi, l’esemplare è una meraviglia di ingegneria e micromeccanica orologiera.
Il ThinKing utilizza “il format” Wristmons che caratterizza le opere del Maestro orologiaio russo. Gli esemplari di questa collezione sono noti per i loro quadranti giocosi e fantasiosi che ricordano i volti, con occhi in movimento (che indicano ore e minuti) e la complicazione simile alla bocca. Nel ThinKing il design monocromatico consente comunque la raffigurazione del volto, ma è il movimento che lascia tutti senza parole. Anche se nulla si sa sul futuro commerciale dell’orologio, è certo che il discorso meriterebbe un approfondimento…