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BR-03 Skeleton: la tripletta di Bell & Ross a Ginevra

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Quando al recente Watches and Wonders Geneva ho toccato con mano il nuovo BR-03 Skeleton di Bell & Ross ho pensato a come, in orologeria, vi siano alcuni temi che dividono gli appassionati più o meno come i tifosi in un derby tra Inter e Milan. Datario sì, datario no; ardiglione o déployante; cassa tonda o cassa quadrata; scheletratura o quadrante pieno. Ecco, proprio quest’ultimo dilemma mi è venuto alla mente, perché con questa collezione il Brand francese potrebbe aver trovato una soluzione che mette d’accordo le due tifoserie.

Lo ha fatto presentando tre referenze accomunate dallo stesso movimento, ma che declinano ciascuna a proprio modo il concetto di scheletratura. BR-03 Skeleton Black Ceramic, BR-03 Skeleton Grey Steel e BR-03 Skeleton Lum Ceramic hanno tratti simili ma un’anima unica e differente. Un’anima che, appunto, può accontentare i tifosi delle differenti versioni di quadranti scheletrati. Perché, se mettete gli orologi uno a fianco dell’altro sembrano simili, ma in realtà sono molto diversi tra loro.

Il calibro del BR-03 Skeleton

Parto dal punto di contatto, ossia dal movimento. Il calibro BR-CAL.328 è un ore, minuti e secondi sviluppato da Sellita appositamente per Bell & Ross. Del resto, tra le due aziende c’è una collaborazione di lunga data, grazie alla quale Sellita è diventata il più affidabile fornitore di movimenti per il Marchio transalpino.

Il calibro BR-CAL.328 è un nuovo movimento automatico da 28.800 alternanze/ora, senza datario e con un’autonomia di 54 ore. I ponti superiori, con i quattro doppi bracci del movimento, sono collegati ciascuno a una delle quattro viti della lunetta, la firma estetica della collezione BR-03. Sebbene ognuna delle tre versioni esplori una differente strada creativa, sono tutte progettate attorno alla stessa struttura a X.

Trattandosi di uno scheletrato, il movimento è parzialmente visibile dal quadrante, mentre per il fondello Bell & Ross ha scelto quello chiuso, tipico della collezione. Una scelta che credo dettata sia dalla volontà di coerenza con l’estetica della linea, sia perché il calibro è comunque un movimento industriale, rifinito il giusto ma senza essere wow. In questo senso apprezzo la scelta. Quanti di voi, come me, hanno visto marchi cavalcare il trend del fondello aperto mettendo in evidenza calibri poco più che ordinari che nulla aggiungono alla bellezza dell’orologio, quando non la rovinano?

Altro punto di contatto è il diametro della cassa, la tipica quadrata della collezione BR-03: 41 mm. Lievi differenze negli spessori: 10,60 mm per il Black Ceramic, 9,65 per il Grey Steel e 11,25 per il Lum Ceramic. Un’altalena di millimetri dovuta principalmente alla necessità di armonizzare il materiale della cassa (ceramica in due referenze, acciaio in una) con la diversa struttura del quadrante. Proprio in quest’ultima sta il fattore che, secondo me, può accontentare chi ama la scheletratura e chi, invece, la guarda con diffidenza.

BR-03: scheletrato, ma con giudizio

Per come ha lavorato Bell & Ross, non abbiamo un’estetica estrema, ma una soluzione che lascia intravedere più che vedere il movimento, in ciascuna delle tre referenze. La più “nuda” è quella del BR-03 Skeleton Black Ceramic, che fonde scheletratura e trasparenza, rendendo il quadrante e il movimento un tutt’uno. Realizzata in ceramica nera opaca, la cassa incornicia un quadrante in vetro zaffiro fumé che offre uno sguardo furtivo al movimento. La leggibilità è sempre una priorità assoluta per Bell & Ross, che ha scelto qui degli indici neri applicati di forma baignoire, ossia a vasca da bagno. Come le lancette, sono trattati con Super-LumiNova a emissione verde.

Il BR-03 Skeleton Grey Steel è la versione più scultorea della trilogia. Più che la scheletratura sono le finiture lucide e satinate della cassa in acciaio a catturare l’occhio. Finiture che si estendono fino al réhaut, le cui rientranze ospitano i muscolosi indici a bastone. Bruno Belamich, guru del design di Bell & Ross, definisce il BR-03 Skeleton Grey Steel un orologio che è «allo stesso tempo scultura orologiera e macchina brutalista dal design dirompente». In effetti, un richiamo nelle forme all’architettura brutalista c’è. Così come c’è la volontà dell’azienda di rendere esclusiva questa edizione, limitata a 100 esemplari.

Limitato, ma a 250 pezzi, è anche il BR-03 Skeleton Lum Ceramic, a mio parere il più interessante dei tre. Parere non richiesto, ovviamente, ma avendo avuto la possibilità di provare gli orologi a Ginevra, non è una valutazione del tutto campata in aria. Anche perché qui, come nel Grey Steel, la scena alla scheletratura viene rubata da uno stratagemma. Là dall’acciaio scolpito, qui dalla luminescenza: che, come elemento decorativo, incornicia ed evidenzia con il Super-LumiNova verde – in tinta con le lancette e gli indici a baignoire – le aree aperte del quadrante.

Rispetto per l’appassionato

Tutti e tre i BR-03 sono dotati di due cinturini: uno in caucciù nero e uno in velcro nero di ispirazione aeronautica. I prezzi sono un po’ più cari rispetto alla media della collezione. Il BR-03 Skeleton Black Ceramic costa 6.400 euro, il Grey Steel 5.900, il Lum Ceramic 6.900. Di buono c’è il fatto che Bell & Ross, per quanto riguarda queste referenze, ha scelto di renderle disponibili subito dopo Watches and Wonders. Una tendenza che negli ultimi anni si è diffusa tra molti marchi, quando invece un tempo molte delle novità presentate a Ginevra sarebbero arrivate nelle boutique anche sei mesi dopo, a Dio piacendo.

Una scelta che dimostra soprattutto un occhio di riguardo per il possibile acquirente, non più lasciato in attesa per un tempo interminabile di un modello visto al Salone. Tempo durante il quale, nella migliore delle ipotesi, si sarebbe scordato di quell’orologio. Nella peggiore avrebbe virato su un modello già acquistabile, facendo perdere al Marchio un possibile cliente. Visto il posizionamento del prezzo, questa scelta prova anche a proporre all’appassionato qualcosa di più o meno abbordabile (per quanto non certo un entry price), in un mercato nel quale le cifre sono in costante crescita, a dispetto della congiuntura non rosea. Strategia coraggiosa e apprezzabile, vedremo se e quanto pagherà.